É più di un'ora che sto parlando e di tutto il fiume di parole che le ho riversato addosso, Natascia ha recepito solo che ho baciato Kyle Sanders.
«Lo hai baciato? Tu lo hai baciato?»
Ancora? Sarà la centesima volta che ripeto la stessa cosa, inizio a pensare che non parliamo la stessa lingua. La osservo di soppiatto nel tentativo di comprendere cosa le passa per la testa. Non ero sicura di come l'avrebbe presa visti i precedenti, ma certamente non mi aspettavo quest'atteggiamento a metà tra il confuso e l'orgoglioso. E adesso? É appena scoppiata a ridere a crepapelle mentre io non posso far altro che rimanere a guardarla perplessa.
«Immagina che faccia farebbe Angelica se lo sapesse.» riesce a dire fra una risata e l'altra.
«É un segreto!» la rimbrotto allarmata. Sono rovinata! Natascia non ha capito il rischio che correrebbe se dovesse andare a spifferare tutto in giro. «Non devi dirlo a nessuno. Mi sono spiegata?» Grido esasperata e lei finalmente, con un sospiro profondo riesce a ritrovare un po' di serietà.
«Sai quel è la cosa peggiore di sapere il pettegolezzo più succulento della scuola?»
La guardo di traverso.
«Non poterlo raccontare a nessuno.»
«Nat!» protesto. Lei alza le mani in aria in segno di resa e fa il gesto di cucirsi la bocca.
«Tranquilla. Da questa bocca non uscirà neanche una parola.»
Mi fissa per qualche secondo, scuote la testa e borbotta nuovamente sorridendo sotto i baffi. «Tu e Kyle Sanders. Non posso crederci.»
Ormai sono sull'orlo dell'esaurimento nervoso. «Non esiste "io e Kyle Sanders".» ripeto per l'ennesima volta. «Ho appena finito di spiegartelo!»
«Sì. Sì. Ho capito.» ribatte. «Devi ammettere però che sarebbe bello vederti arrivare a scuola con lui.» continua lanciandomi un cuscino. Lo prendo al volo e le ringhio contro. «Nat!»
«Sai che faccia farebbe Angelica?»
«Nat!»
«E mio fratello?» A mani giunte finge di pregarmi in ginocchio. «Ti prego. Lasciamelo raccontare a Zac. Solo del bacio!»
Ok. Prima di commettere un omicidio è meglio chiudere questa storia una volta per tutte. «Nessuno è nessuno. Nemmeno John per intenderci.»
La rapidità con cui riesco a zittirla quasi mi spaventa. Il sorriso le muore sulle labbra e vedo un'ombra scura offuscarle lo sguardo. Caspita! Quanto è seria questa cosa con John? Soprattutto come mai non mi sono accorta di niente fino a questo momento? La risposta è semplice: ero troppo presa dai miei problemi con Kyle per accorgermene.
«Credo che sia il tuo turno adesso.» bisbiglio.
Lei non risponde. Non immediatamente. Forse deve radunare un po' di coraggio e lo fa andandosi a infilare sotto il soppalco, nel nostro rifugio preferito.
«Non so da che parte iniziare.» sospira fissando un punto nel vuoto davanti a lei.
«Dall'inizio?» propongo sdraiandomi accanto a lei.
«Ti ricordi il giorno che hai testimoniato per Kyle?» Come potrei dimenticarlo? La mia vita non è più la stessa da quel giorno. «John ed io ci siamo messaggiati per tutto il pomeriggio. Eravamo preoccupati per te e ...» S'interrompe come se non riuscisse a trovare le parole o piuttosto come se facesse fatica a sputare fuori un rospo fastidioso.
«Ero gelosa di te.» Sbotta alla fine fissandomi come se temesse la mia reazione.
«Per Kyle?» chiedo.
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Il mio nome è Samantha Rush (In revisione)
ChickLitAvevo sempre odiato i cattivi ragazzi e lui era il peggiore: spocchioso, arrogante, tenebroso, arrivato a scuola scortato dalla polizia. Avrei dovuto sotterrare il mio senso di giustizia e lasciarlo a marcire nella melma da cui era arrivato, invece...