Capitolo 36 parte I

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Non sono più io. La donna che avanza sicura al fianco di Kyle non posso essere io eppure non ho neanche un istante di esitazione, neanche un'incertezza. Il calore della sua mano sulla schiena mi guida silenziosamente, facendomi avanzare fino ad un mostro di metallo nero su cui sono stati posizionati degli enormi amplificatori.

Ora potrei fare miss regina del mistero ma, sotto strati e strati di fard, chili di ombretto e un rossetto rosso sangue, sono pur sempre io e quando prendo una storta mi ricordo il motivo per cui odio i tacchi alti: sono delle trappole mortali, creati da qualche sadico per annientare i piedi delle donne.

L'unica cosa che mi impedisce di cadere rovinosamente a terra sono le braccia muscolose di Kyle studiate appositamente per sorreggermi così come le sue labbra sono studiate per ridere di me. Lui ride e io divento nevrotica. Abbastanza nevrotica da sfilare le scarpe per sventolargliele davanti la faccia. Il risultato? Un'altra sonora risata a crepapelle.

«Kyle?» cerco di protestare ma lui continua a ridere e d'un tratto dimentico il motivo per cui dovrei essere arrabbiata. Come potrei non farlo? Non l'ho mai visto così felice, rilassato. Sembra più giovane, quasi un ragazzo come tutti gli altri, solo più affascinante, più misterioso, più seducente. No. Kyle non sarà mai come tutti gli altri.

«Che ne dici se è la tua donna a dare il via?» La mia bolla di allegria scoppia non appena un ragazzo con una cresta da moicano fa questa oscena proposta. Lancio uno sguardo allarmato a Kyle ma lui non sembra preoccupato. Si allontana di qualche passo per parlare con altri due tipi.

In piedi, al centro dell'attenzione, cerco di darmi un contegno, di non guardare in continuazione verso la loro direzione ma le mie speranze naufragano miseramente quando lo vedo tornare con un fazzoletto in mano.

«Vogliono un po' di spettacolo. Devi solo alzare le braccia in aria dire "pronti " e quando abbassi le braccia noi partiamo.»

«Cosa?» chiedo incredula.

Lui guarda divertito i miei piedi scalzi. «Forse dovresti rimettere le scarpe.» dice angelico.

Metto il broncio, incrocio le gambe, arriccio le punte dei piedi, lo supplico con lo sguardo ma lui è irremovibile.

«Devi metterti in mezzo alle due auto e dare il via agitando questo.» Mi istruisce posandomi il fazzoletto in mano. «È un'idea di De Angelis. Crede che la tua presenza mi distrarrà.» aggiunge.

«C'è qualche possibilità?» chiedo sconsolata e Kyle scoppia a ridere, di nuovo. E' il giorno della risata oggi, o forse è solo il suo clown personale, cioè io, ad essere particolarmente divertente. All'improvviso torna serio, mi prende per la vita e mi attira al suo corpo statuario. «Nessuna possibilità.» bisbiglia ma non mi lascia, si guarda intorno. «Adesso che anche tutti sanno che sei mia, inclusa tu...» Non prosegue, mi lascia in apnea a pendere dalle sue labbra e non riesce a finire la frase perché viene interrotto.

«Iniziamo?»

Maledetto skinhead. Non poteva aspettare un altro minuto? Lo guardo in cagnesco mentre si porta via Kyle per raggiungere la linea di partenza. Barcollante, confusa, mi guardo intorno. Tutti stanno aspettando me. Con un rapido gesto mi tolgo il giubbotto di pelle e lo lancio alla mia destra dove Luca lo afferra al volo. Non ho freddo in questo momento. L'adrenalina pompa veloce nelle vene accelerando il battito cardiaco e mandando il mio corpo a fuoco. Porto il fazzoletto in alto e aspetto, aspetto, sentendo accanto a me i motori che ruggiscono per divorare l'asfalto. Chiudo gli occhi e urlo: «Pronti?». I motori salgono su di giri facendomi vibrare nel profondo. Questa è follia pura. «Partenza...» alzo le braccia un po' più in alto, faccio un respiro profondo e «Via!» abbasso il fazzoletto e le macchine partono a tutta velocità sgommando sull'asfalto. Un attimo dopo Luca mi raggiunge di corsa.

Il mio nome è Samantha Rush (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora