9.

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MEGAN'S POV

Apro gli occhi e ci metto un po' a capire dove sono.

Il letto di Niall non è il mio e per qualche strano motivo sento la differenza, faccio fatica a dormire.

Ho una gran sete e anche fame onestamente.

Prendo il telefono e noto che sono solo le tre di notte e decido quindi di scendere giù per prendere un bicchiere d'acqua.

Apro la porta e la richiudo silenziosamente in modo da non fare rumore e scendo piano le scale.

È tutto buio e stanno tutti dormendo quindi non devo assolutamente emettere suoni che potrebbero svegliarli.

Non so dove sia la cucina e decido di svoltare a destra una volta scese le scale.

Percorro un corridoio fatto interamente di specchi sulle pareti e poi apro la prima porta a destra ma trovo solo uno sgabuzzino. Proseguo e apro la seconda porta che trovo e questa volta sono fortunata perché trovo la cucina.

Richiudo piano la porta dietro di me e tasto il muro di fianco alla porta in cerca dell'interruttore della luce.

Lo trovo e la accendo ed emetto un urlo di spavento.

"Harry, cosa fai qui?" chiedo cercando di riprendermi dallo spavento

"Potrei farti la stessa domanda" e beve un sorso dal suo bicchiere

È seduto su una sgabello e ha i gomiti poggiati sull'enorme isola in messo alla cucina.

È molto bella, è piena di utensili e macchinari di ogni genere e potrebbero starci anche cinquanta persone tutte insieme qui dentro.

"Non riesci a dormire?" e mi sposto cercando un bicchiere

"No"

"Come mai?"

Apro varie dispense e sportelli e finalmente trovo quello in cui ci sono i bicchieri.

Sono troppo in alto per me o forse sono io che sono troppo bassa, resta il fatto che nonostante mi sia messa in punti di piedi, non riesco a prenderlo.

"Troppi pensieri" e sento Harry mettermi una mano sulla schiena e con l'altra prendere il bicchiere

Sussulto al contatto non aspettandomi che lo facesse e poi mi giro subito sorridendogli.

Gli prendo il bicchiere dalle mani e mi sposto girandogli intorno per riempirlo d'acqua.

"Pensieri?" domando prendendo il primo sorso

Sbuffa leggermente e subito penso che forse non voglia parlarne con me, effettivamente non siamo amici o altro.

"Scusa Harry, non volevo essere invadente" e mi siedo sullo sgabello di fronte al suo

"Non sei invadente, è solo che sono cose complicate tutto qua" e alza la testa per guardarmi

Mi permetto di ammirare i suoi occhi per qualche secondo e poi parlo.

"Sono brava con le cose complicate" e provo a sorridere facendo sembrare carina la cosa che ho appena detto

"Diciamo che ho un po' di problemi in famiglia e il mio nuovo lavoro non è il massimo" e si alza mettendo il bicchiere nel lavandino

"Che lavoro fai? Non pensavo lavorassi. E la tua famiglia? Sono problemi irrimediabili?" lo sto bombardando di domande e perlopiù potrei risultare impicciona

Non so davvero come comportarmi con lui, mi mette in soggezione ma allo stesso tempo a mio agio. È strano.

"È un lavoro in cui devo stare molto a contatto con la gente, per contrattare e cose così ma niente di importante e no, non sono problemi irrimediabili però non sono neanche così facili da risolvere, cioè lo potrebbero essere se non fosse per quel bastardo che ci ha negato-" e si blocca di scatto guardandomi

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