𝟺 - 𝚆𝚊𝚔𝚊𝚗𝚍𝚊

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«Quindi, vediamo se ho capito bene, Ramonda

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«Quindi, vediamo se ho capito bene, Ramonda...» iniziò Lara, seduta al grosso tavolo al centro della sala. «Lei è la regina di questo regno? Proprio regina, come nelle favole?»

«Tesoro, so che fa strano pensare che ci siano ancora regine al giorno d'oggi, ma ci sono, e io sono una di queste. Ma il Wakanda non è un regno come gli altri, non troverai il principe azzurro se è questo che cerchi. Anche se, sinceramente, mi sembri più una da soldati che da principi...»

«Oh no, niente soldati, niente principi, niente di niente. Sto bene da sola.» la interruppe.

«Nessuno di noi sta davvero bene da solo, cara, anche io ragionavo come te, e poi mi sono sposata e ho avuto una splendida famiglia»

«A proposito, suo marito dove si trova?» domandò ingenuamente, inconsapevole di quanto accaduto qualche giorno prima.

«È deceduto.» si limitò a dire Ramonda, reprimendo le lacrime. «In ogni caso, non ti ho chiesto di raggiungermi per parlare di me, ma perché come ti ho scritto nella lettera, conoscevo i tuoi genitori. Ci siamo conosciuti per caso a dire il vero, in viaggio di nozze.» sorrise, ricordando i vecchi tempi. «Erano delle persone davvero eccezionali e ti volevano molto bene, questo posso assicurartelo.»

«Eppure hanno preferito il loro lavoro a me.» era fredda, visibilmente ferita al solo ricordo.

Quello che aveva detto lo pensava davvero, era seriamente convinta che i suoi genitori avessero preferito continuare a lavorare piuttosto che passare il tempo con lei, in fondo aveva vissuto i primi dieci anni della sua vita con la nonna e aveva visto Matthew e Kimberly veramente poco. Lei li amava, perché una bambina non può che amare incondizionatamente i propri genitori a prescindere dai loro errori, e a dirla tutta in quegli anni li vedeva quasi come degli eroi, sempre in giro per il mondo a scoprire nuovi reperti e posti magnifici. Poi, con il passare del tempo, aveva inevitabilmente cominciato a pensare a quanto in realtà da loro non avesse mai ricevuto le giuste attenzioni, gli anni in collegio le avevano fatto capire che se non fosse stato per la nonna lei sarebbe rimasta sempre da sola. Ricordava i compleanni, le recite scolastiche, le feste, e i suoi genitori non c'erano quasi mai. Proprio non capiva come si potesse abbandonare una bambina solo per inseguire sogni di gloria e soddisfazioni lavorative. Lei non era abbastanza per loro? Evidentemente non lo era, eppure nonostante questo non riusciva ad odiarli, almeno non come avrebbe voluto.

«Oh cara... non è così. Loro volevano smettere, hanno provato molte volte a lasciare il lavoro, ma non gli è stato permesso...» Ramonda prese le mani di Lara, stringendole forte, quasi a volerla preparare per le rivelazioni che avrebbe ascoltato. «Conosci Nick Fury?»

«Non personalmente, ma so chi è... che c'entra Fury ora?»

Fu allora che Ramonda rivelò a Lara di come Matthew e Kimberly non fossero affatto dei semplici archeologi, ma lavorassero per conto dello S.H.I.E.L.D. sotto la supervisione di Nicholas. Ogni loro scavo, ogni loro ricerca, non erano altro che un modo per mascherare le attività illegali dello S.H.I.E.L.D., intenzionato ad appropriarsi di materiali preziosi e manufatti antichi. Non era chiaro alla regina come mai il governo fosse tanto interessato a certe scoperte, sapeva solo che i coniugi Hunt avevano accettato quel lavoro sapendo di poter portare avanti le proprie ricerche, ampliando le loro conoscenze e girando il mondo.

𝙼𝚒𝚜𝚜𝚒𝚗𝚐 - 𝚂𝚝𝚎𝚟𝚎 𝚁𝚘𝚐𝚎𝚛𝚜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora