«Sam, cosa vede Redwing?»
«Ci sono quattro terroristi all'interno del magazzino, e due sul tetto.»
«Okay, occupati di quelli sul tetto, io ti aspetto dentro.»
«Ricevuto.» la tuta di Falcon si alzò in volo, atterrando sul tetto dell'edificio, proprio alle spalle dei due uomini. Quel balzo attirò la loro attenzione, facendoli voltare verso Sam, per nulla intenzionato a lasciarli vincere. Li colpì ripetutamente, non senza incassare anche lui qualche colpo da parte loro, ma alla fine i due uomini si ritrovarono stramazzati al suolo, incoscienti.
Il più silenzioso possibile, si calò dal tetto, raggiungendo Natasha all'interno. La donna aveva già messo al tappeto i terroristi, senza dover nemmeno chiedere l'aiuto di Wilson, il che lo sorprese e allo stesso tempo lo ferì nell'orgoglio, anche se non lo diede a vedere. Conosceva già bene Natasha, avevano lavorato insieme nell'ultimo anno, prima della Civil War, eppure quelle settimane passate con lei in Siria gli avevano dato un'altra prospettiva sulla donna.
Era davvero incredibile, dimostrava ogni giorno di più quanto fosse degna di essere un Avenger, lei che per anni aveva creduto di non poter fare nulla di buono, salvo poi diventare un'eroina. Aveva la costante paura di sbagliare, sebbene non lo desse a vedere, perché sentiva il peso di quell'enorme macchia rossa sul proprio fascicolo, che pendeva sulla sua testa. Natasha era l'unica che non riusciva ancora a superare il proprio passato, a nulla valeva che gli altri la considerassero solo per il buono che al momento stava facendo, lei avrebbe sempre vissuto con il senso di colpa.
In questo, lei e Lara erano molto simili, Sam aveva avuto modo di constatarlo. Proprio come Natasha, anche la sua migliore amica rimuginava spesso su quanto fatto anni addietro, sulle persone uccise, sulle famiglie distrutte, e come Natasha, anche Lara credeva di non essere capace di fare del bene, sebbene dentro avesse fin troppo amore da distribuire. Wilson sperava che l'aver conosciuto la Romanoff e Rogers, permettesse a Lara finalmente di capire come si può mettere una pietra sopra il passato, e andare avanti.
«Ce ne hai messo di tempo.» lo canzonò la vedova. «Ti sei perso per strada?»
«Ah ah, molto simpatica. Allora, come procediamo? Rimaniamo qui a guardare negli occhi i nostri amici terroristi?» osservò gli uomini a terra, poggiati contro due colonne in cemento. «C'era bisogno di legarli?»
«Non sono morti, sono solo storditi, non voglio ritrovarmi con quattro omoni che ci colgono di sorpresa alle spalle, sai. E poi così è più divertente.» scrollò le spalle, ridacchiando. «Forza, vieni.»
La bionda si addentrò nel corridoio buio, seguita da Sam, percorrendolo nella sua intera lunghezza e passando le mani sui muri, cercando di comprendere quanta strada dovessero fare. Camminarono, cercando di fare meno rumore possibile, per qualche metro, fin quando raggiunsero un bivio. «A quanto pare il nostro amico si nasconde. Sempre che sia qui dentro...» affermò. Ora che lei e Wilson avevano distrutto tutte le basi dell'ISIS in Siria, gli rimaneva solo quella gestita dal braccio destro di Khaled, Baahir, anche se di lui, in quel deposito, ancora non c'era traccia.
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𝙼𝚒𝚜𝚜𝚒𝚗𝚐 - 𝚂𝚝𝚎𝚟𝚎 𝚁𝚘𝚐𝚎𝚛𝚜
Fanfiction🏹 𝚄𝚗𝚊 𝚟𝚒𝚝𝚊 𝚌𝚊𝚖𝚋𝚒𝚊𝚝𝚊 𝚍𝚊𝚕𝚕'𝚒𝚗𝚌𝚘𝚗𝚝𝚛𝚘 𝚌𝚘𝚗 𝚞𝚗 𝚏𝚞𝚐𝚐𝚒𝚝𝚒𝚟𝚘 𝚂𝚝𝚎𝚟𝚎 𝚁𝚘𝚐𝚎𝚛𝚜 🏹 Tutti conoscono la storia di Captain America, l'eroe perfetto, il paladino, il primo vendicatore, ma quanti possono dire di conos...