𝟹𝟸 - 𝙿𝚎𝚛𝚏𝚎𝚝𝚝𝚊

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Ormai da ore Sam Wilson era rinchiuso nella camera da letto della sua migliore amica, sommerso dai vestiti che la ragazza tirava fuori dall'armadio e lanciava sul letto senza nemmeno controllare dove stesse buttando

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Ormai da ore Sam Wilson era rinchiuso nella camera da letto della sua migliore amica, sommerso dai vestiti che la ragazza tirava fuori dall'armadio e lanciava sul letto senza nemmeno controllare dove stesse buttando. La testa rasata di Falcon sbucava dagli abiti e dagli accessori senza che lei se ne rendesse conto, in preda all'agitazione per l'appuntamento con Steve.

«Lara, sto soffocando.»

Si girò di scatto, con le mani tra i capelli, incontrando lo sguardo disperato dell'amico, che supplichevole le chiedeva di fermarsi. Non riuscì a trattenere una risata, condita da un tono vagamente isterico, prima di andare in soccorso di Sam e liberarlo dal cumulo di stoffe colorate sotto cui si trovava ormai da un pezzo. «Scusa.»

«Non preoccuparti. Sei sicura di non volere che chiami Natasha? Io non so niente di vestiti, lo sai.»

Lei scosse la testa, decisa. «No, Natasha è troppo amica di Steve, ne parlerebbero, e non voglio sembragli una pazza.»

«Lara.» la richiamò, con un sorrisetto. «Steve ti conosce da quasi un anno, sa già che sei pazza.» Un cuscino lo colpì in pieno volto, scatenando la sua ilarità e quella della ragazza che lo aveva lanciato, buttatasi anche lei sul letto di fianco a lui. «Senti, a lui piaci per quella che sei, non sarà un vestito a fare la differenza. Sii te stessa e vedrai che si innamorerà di te ancor più di quanto già non lo sia.»

La saliva le andò di traverso, complice anche la posizione supina in cui si trovava, causandole una leggera tosse che camuffò le sue parole. «Lui non mi ama.»

«Se lo dici tu.» con un balzo, Sam si ritrovò in piedi, e sistematosi i pantaloni spiegazzati, informò Lara che sarebbe andato a prendere qualcosa da bere, per poi tornare in suo soccorso. Aperta la porta, però, trovò davanti ad essa un pacchetto, così lo sollevò da terra, osservandone il contenuto e mostrando sul volto un grande sorriso soddisfatto. «Pare che qualcuno abbia risolto i tuoi problemi. Non è firmato, chissà chi lo manda.»

Lara gli si avvicinò confusa, afferrando la busta e controllandone l'interno, mentre Sam lasciava la stanza. Da essa fuorusciva di poco un oggetto in tessuto chiaro, che poi si rivelò essere un abito a maniche lunghe, decorato con dei piccoli fiori rosa su tutta la sua superficie. Era un vestito meraviglioso, che rispecchiava in pieno la semplicità di Lara, ma allo stesso tempo le donava un tocco romantico che raramente mostrava; quell'abito era decisamente fatto per lei. Lo indossò, subito dopo essersi fatta una doccia e acconciata i capelli in morbide onde, e decise di darsi un tono ricorrendo all'uso di un po' di make-up, nonostante lei non fosse solita usarlo. Passò un leggero strato di mascara sulle ciglia e di lip-gloss, osservando allo specchio il riflesso di una donna diversa da quella che vedeva di solito.

Non aveva mai avuto un appuntamento, non sapeva neppure come ci si dovesse comportare, negli anni aveva avuto solo due relazioni, contando quella con Henry, e non si poteva dire che le avesse vissute in maniera normale. Una l'aveva passata in collegio, quasi fosse un segreto, mentre la seconda era stata un segreto vero e proprio, con un uomo promesso sposo ad un'altra donna, e per di più suo superiore. La storia in cui si stavano andando a impelagare lei e Steve si era rivelata la più normale tra tutte e tre, se si escludevano il rischio di morte durante le missioni, le litigate continue e i mesi senza parlare.

𝙼𝚒𝚜𝚜𝚒𝚗𝚐 - 𝚂𝚝𝚎𝚟𝚎 𝚁𝚘𝚐𝚎𝚛𝚜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora