𝟸𝟷 - 𝙵𝚞𝚘𝚌𝚘 𝚎 𝚐𝚑𝚒𝚊𝚌𝚌𝚒𝚘

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Il soffitto che guardava incessantemente da ore, di colpo gli sembrò non essere più tanto interessante

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Il soffitto che guardava incessantemente da ore, di colpo gli sembrò non essere più tanto interessante. Dopo quel bacio con Lara, Steve si era buttato nel letto, cercando di dimenticare tutte le sensazioni che aveva suscitato in lui. Aveva mentito, dicendole di non provare niente, e si chiedeva se anche lei lo avesse fatto, e se davvero non fosse cambiato nulla dopo quel contatto tra le loro labbra. Non riusciva a togliersi questo cruccio, ma soprattutto, non riusciva ancora a calmare il suo istinto di alzarsi e andare da lei.

Sentiva che quel sentimento, per quanto bello e potente, fosse in qualche modo sbagliato, ma ancora non capiva il motivo di tanti dubbi. Era chiaro che provasse qualcosa per Lara, ma cosa lo frenava davvero dal dirglielo? Dal fare quello che avrebbe voluto fare dal primo momento?

Forse Lara aveva ragione, quando gli aveva detto che lui non sopportava di provare qualcosa per lei, perché era così lontana da Peggy, così impulsiva, irrazionale, arrogante. Margaret era diversa, non c'erano dubbi su questo, e Rogers aveva messo in conto che di quei tempi probabilmente non avrebbe mai trovato una donna come lei, ma non pensava di trovare Lara, così fastidiosamente interessante, così pericolosa.

Ancora più confuso di prima, si alzò dal letto, passandosi una mano tra i capelli e la barba, diretto al lavandino del bagno, per sciacquarsi il viso e tentare di riscuotersi un minimo dai suoi pensieri. Presto si rese conto però, che nemmeno l'acqua gelida del rubinetto gli avrebbe tolto quei dubbi e quei desideri che tanto lo tormentavano, lo poteva vedere dai suoi occhi riflessi nello specchio di fronte a sé. Non era solo per la barba o il nuovo taglio di capelli, era un uomo diverso per molto altro, e per quanto cercasse di convincersi che non fosse così, gran parte di quel cambiamento era dovuto alla ragazza che si trovava qualche stanza più avanti.

Provò a tornare a dormire, ma l'unica cosa che aveva concluso, era un continuo rigirarsi nel letto e tormentarsi, così si era rimesso seduto, con lo sguardo fisso sul muro di fronte a sé, come se esso potesse essere più interessante del soffitto. Inevitabilmente, l'occhio gli cadde sulla fotografia di Peggy, poggiata con cura sul comò, e con una forte malinconia in corpo, si avvicinò alla cornice, prendendola tra le mani. «Di cosa ho paura?» chiese, come se potesse rispondergli, ma se c'era qualcuno che poteva spiegargli i motivi di quella titubanza, non era altro che lui stesso.

Solo Steve poteva effettivamente chiarire cosa lo bloccasse, e sperava che guardare quella fotografia potesse aiutarlo a comprendere. Si rese però conto, che anche questa sua iniziativa era destinata a fallire, e così si armò finalmente di coraggio, indossando i pantaloni della tuta e precipitandosi fuori dalla camera da letto.

Sì assicurò che nessuno fosse nel corridoio, ma visto l'orario non ne fu sorpreso, e si avviò velocemente verso la camera di Lara, bloccandosi davanti alla porta. Tornò indietro un paio di volte, indeciso sul da farsi, poi prese un grosso respiro e bussò, con più delicatezza possibile, così che gli altri non lo sentissero. Attese, senza ottenere risposta, e allora bussò ancora, e ancora, fin quando la figura di Lara non gli comparve davanti, con indosso solo una misera camicia verde bosco, che la copriva a malapena.

𝙼𝚒𝚜𝚜𝚒𝚗𝚐 - 𝚂𝚝𝚎𝚟𝚎 𝚁𝚘𝚐𝚎𝚛𝚜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora