𝟽 - 𝚅𝚎𝚍𝚘𝚟𝚊

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La luce del primo mattino filtrava tra quelle tende a quadretti decisamente antiquate, illuminando parzialmente la stanza di Lara, avvolta dall'odore dei pancake con abbondante sciroppo d'acero

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La luce del primo mattino filtrava tra quelle tende a quadretti decisamente antiquate, illuminando parzialmente la stanza di Lara, avvolta dall'odore dei pancake con abbondante sciroppo d'acero. Il profumo che proveniva dalla pietanza le si insinuò nelle narici, inducendola ad aprire gli occhi e mostrandole la figura di Sam intento a poggiare il vassoio sulla piccola scrivania in legno scuro posta all'angolo.

«Buongiorno.» mugolò, rigirandosi tra le coperte. «Quelli non li hai fatti tu, vero?» per quanto fosse ancora mezza addormentata, ricordava perfettamente quanto il suo migliore amico fosse negato ai fornelli, come lei del resto, e teneva fin troppo alla propria incolumità per mangiare qualcosa cucinato da Sam.

«Tranquilla, Miss simpatia, li ha preparati Steve, e mi ha anche obbligato a portarteli.» sbuffò, roteando gli occhi.

«Non avevo dubbi, pesaculo come sei non lo avresti mai fatto di tua spontanea iniziativa.» balzò giù dal letto, scoccando un bacio sulla guancia di Wilson e afferrando un pancake al volo con la mano, prima di infilarlo completamente in bocca.

«Sei un animale! Devo proprio insegnarti le buone maniere!»

«Decisamente!» gli urlò lei in risposta, quando già si trovava sulle scale, pronta a raggiungere il piano inferiore. Non si curò nemmeno dei pancake rimasti sul vassoio, pensò che li avrebbe mangiati in seguito, una volta avutone il tempo. Quella mattina aveva solo bisogno di tenersi occupata, in modo che la sua testa fosse focalizzata su un obiettivo e non potesse pensare più di tanto alla questione riguardante i suoi genitori.

Si leccò le dita sporche di appiccicoso sciroppo, pulendosi poi la mano sul pantalone della tuta smesso che usava come pigiama. Non era proprio un bello spettacolo, se ne rese conto anche quando sentì una leggera risatina di Steve, intento a fare colazione con Natasha, che come lui fissava Lara divertita.

La bionda era bellissima già di prima mattina, con indosso degli abiti rigorosamente neri che risaltavano ancora di più quel suo nuovo look. Per un momento Lara rimase incantata a guardare lei e Steve, così simili nei loro atteggiamenti, così in affinità, e nella mente le balenò subito l'idea che potesse esserci qualcosa in più di una semplice amicizia tra i due. Il solo pensiero le fece crescere all'altezza dello stomaco un leggero bruciore, che non sembrava avere intenzione di arrestarsi, e una semplice domanda le arrovellò il cervello: si può essere gelosi di qualcuno che si conosce appena?

«Scusate, non volevo interrompervi.» L'imbarazzo nella sua voce non passò inosservato a Natasha, la quale mostrò sul volto un sorriso rassicurante che Lara ignorò. Scappò letteralmente da quella situazione, rifugiandosi nel capanno posto nel giardino dell'abitazione, per recuperare gli attrezzi necessari al lavoro che doveva svolgere.

Nat scosse la testa, per poi rivolgersi nuovamente al suo amico, che invece sembrava non aver notato lo strano atteggiamento di Lara. Ma del resto Steve era un uomo, e si sa che non sempre afferrano al primo colpo.

𝙼𝚒𝚜𝚜𝚒𝚗𝚐 - 𝚂𝚝𝚎𝚟𝚎 𝚁𝚘𝚐𝚎𝚛𝚜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora