𝟹𝟼 - 𝙴' 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚕𝚒𝚌𝚊𝚝𝚘

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«Stai bene?» la bionda, seduta al fianco di Wilson, si voltò verso Steve, silenzioso dietro di loro

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«Stai bene?» la bionda, seduta al fianco di Wilson, si voltò verso Steve, silenzioso dietro di loro.

«La mia ragazza è sparita, probabilmente in questo momento mi odia, e noi stiamo andando incontro ad una guerra che forse nemmeno supereremo. No che non sto bene, Natasha.»

«Smettila di fare l'idiota, Steve.» lo fulminò con lo sguardo, facendolo accigliare per l'insulto ricevuto. «Punto primo, non possiamo affrontare Thanos se questo è il tuo atteggiamento, se non ci credi tu in quello che facciamo, come possiamo crederci noi!? E punto secondo, forse dimentichi che Lara è anche mia amica, e di Sam soprattutto, stiamo male anche noi per quello che è successo!» rimase a fissarlo truce, fin quando non lo costrinse ad abbassare lo sguardo, colpevole.

«Scusa.» uno sbuffo lasciò le sue labbra, poi si rimise in piedi, avvicinandosi a Nat. «Hai ragione, è anche amica vostra, ed è per questo che mi sento ancora più in colpa. Vi ho trascinati io in questa faccenda, vi ho chiesto io di non dirle niente sui suoi genitori, perché volevo proteggerla. Ma alla fine dei conti, ho protetto soltanto me.»

«Cap, abbiamo preso questa decisione insieme, volevamo saperne di più prima di parlargliene. Lara è mia sorella, anche io ho scelto di proteggerla.» Sam si unì al discorso, mantenendo sempre la concentrazione alla guida del Quinjet. «Sai com'è fatta, se le avessimo detto di Melina, sarebbe partita da sola alla ricerca delle informazioni che noi non siamo riusciti ad ottenere. Le passerà, vedrai.»

«Spero che tu abbia ragione...» si passò una mano sul volto, stropicciandosi gli occhi umidi, prima di dare indicazioni a Sam. «Scendi a 2600 piedi, direzione zero-tre-zero»

«Spero che tu abbia ragione» rispose lui, riprendendo le parole usate poco prima dall'amico. «O atterreremo molto più velocemente di quanto vorresti.» Ma al contrario di quanto Sam temeva, bastò poco per osservare di fronte a loro l'immenso fiume, circondato dalla lunga distesa di alberi rigogliosi della terra che li attendeva, il Wakanda. Il sole illuminava le foglie, smosse dal vento e dal movimento del Quinjet, che atterrò in uno slargo poco più avanti, dove gli eroi vennero accolti dal re e la guardia reale.

Per Steve, quel luogo era più significativo di quanto si potesse immaginare. In Wakanda aveva lasciato il suo migliore amico, due anni prima, sperando che potesse aiutarlo a superare un passato fin troppo duro e per cui lui non poteva fare nulla. In Wakanda, Steve aveva rincontrato Lara, con lo zampino del destino, e di lei si era inevitabilmente innamorato, comprendendo per la prima volta il vero significato della parola amore, capendo cosa volesse dire avere paura di perdere qualcuno, di non rivedere più chi dà un senso ai propri giorni. Quella terra era stata una manna dal cielo per Rogers, e sperava che potesse esserlo ancora una volta, che potesse essere la speranza di vita di Visione, e con lui del resto dell'umanità.

Dopo un rapido saluto con T'Challa e Shuri, ma soprattutto con Bucky, Steve aveva affidato Visione nelle mani della principessa, in modo che ella potesse studiare al meglio la sua struttura molecolare per trovare una soluzione che permettesse di rimuovere la gemma dalla sua testa, senza ucciderlo. Wanda era cospetto dell'amato, pronta a frantumare la gemma nel momento in cui essa sarebbe saltata fuori dall'androide, mentre gli altri Avengers rimanevano vigili, nel caso in cui avessero dovuto correre sul campo di battaglia prima di quanto preventivato.

𝙼𝚒𝚜𝚜𝚒𝚗𝚐 - 𝚂𝚝𝚎𝚟𝚎 𝚁𝚘𝚐𝚎𝚛𝚜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora