𝟹𝟿 - 𝙽𝚊𝚝

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Complessa, sfuggente, pericolosa, così definiva Natasha Romanoff chi non l'aveva mai davvero conosciuta

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Complessa, sfuggente, pericolosa, così definiva Natasha Romanoff chi non l'aveva mai davvero conosciuta.

Figlia, sorella, Avenger, questa era la descrizione datale invece da chi aveva avuto la fortuna di far parte della sua vita.

Tra questi c'era Lara, seduta al cospetto della fredda e grigia lapide piantata nel terreno umido dell'Ohio. Numerosi omaggi ricoprivano i piedi della lastra granitica, peluche, lettere, regali di fan e amici che volevano in qualche modo dimostrare il loro affetto alla Romanoff. Se solo avessero saputo che lì sotto, nella terra, in realtà non c'era nulla, probabilmente non avrebbero speso tante energie per raggiungere il boschetto.

Natasha era rimasta lì, su Vormir, senza la minima possibilità di tornare a casa, nonostante lo sforzo che Steve aveva compiuto. Ci aveva provato, lo aveva fatto con tutte le sue forze, ma non c'era stato nulla da fare, non c'era modo di recuperare il suo corpo. Le lacrime avevano ricoperto spesso il volto di Steve, al pensiero di aver perso anche lei, ma alla fine il sacrificio di Natasha non era stato vano e chi anni prima li aveva lasciati, aveva preso nuovamente posto al fianco di chi invece aveva avuto la fortuna di rimanere.

Era una magra consolazione, quella di riavere finalmente con sé l'amata, ma l'alone di malinconia e tristezza che la morte della Vedova aveva lasciato, non avrebbe abbandonato tanto presto il Capitano.

Perfino Nick Fury, giudicato da tutti freddo e senza cuore, era rimasto colpito dalla dipartita della Romanoff, complice il rapporto di affetto che lo legava alla rossa e che spesso aveva cercato di non mostrare agli altri. Non c'era riuscito con Lara, che l'aveva beccato mentre asciugava la singola lacrima che gli solcava la guancia, osservandolo nel suo dolore.

Quanto a lei, non riusciva ancora a capacitarsi che Natasha non ci fosse più, e a non pensare alla loro ultima conversazione, o meglio, litigio. La Vedova se n'era andata senza che le due donne avessero l'opportunità di risolvere le cose, senza che potessero parlare ancora di quanto successo ormai cinque anni prima.

Nat c'era sempre stata per gli altri, per Lara, l'aveva supportata e sopportata quando il suo cuore si struggeva per il Capitano, quando doveva scegliere tra Steve e Henry. Natasha era stata una sorella maggiore per la Hunt, l'aveva consolata nelle notti in cui il ricordo della guerra la massacrava, e nelle giornate buie durante le quali Lara sentiva di non riuscire a dire nemmeno una parola. Erano state tante le volte in cui la Romanoff le era rimasta accanto, senza dire niente, solo per farle capire che lei c'era, che ci sarebbe stata in ogni momento.

E Lara come l'aveva ripagata? Urlandole contro, lanciandole occhiate d'odio, quando la bionda voleva solo proteggerla da un dolore forse troppo grande.

Natasha aveva fatto degli errori, ma mai tanto grandi quanto quelli della bruna, che invece si era sentita in diritto di giudicarla. Ma ormai Nat non c'era più, e a Lara rimaneva solo il rimorso di non averla abbracciata un'ultima volta, di non aver riso, pianto, di non essere rimasta in silenzio con lei ancora una volta, come nelle lunghe giornate che in quei due anni da fuggitive le avevano accompagnate. Le rimaneva il rimorso di non averle chiesto scusa, e ancora una volta, Lara si era ritrovata a dover convivere con il rimpianto, così come aveva fatto dalla guerra in Iraq a quel momento.

𝙼𝚒𝚜𝚜𝚒𝚗𝚐 - 𝚂𝚝𝚎𝚟𝚎 𝚁𝚘𝚐𝚎𝚛𝚜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora