𝟼𝟶 - 𝙸𝚗𝚍𝚒𝚊, 𝚍𝚒 𝚗𝚞𝚘𝚟𝚘

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Tornare in quel luogo non era per niente facile, ci aveva pensato e ripensato tante di quelle volte in tutti i mesi passati, ma poi Lara era arrivata alla conclusione che scappare dall'India non avrebbe risolto nulla

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Tornare in quel luogo non era per niente facile, ci aveva pensato e ripensato tante di quelle volte in tutti i mesi passati, ma poi Lara era arrivata alla conclusione che scappare dall'India non avrebbe risolto nulla. Era tornata negli Stati Uniti perché non riusciva a vivere nel posto in cui aveva perso tutto, in cui Steve l'aveva lasciata per sempre, ma col tempo si era resa conto di come stargli lontano la logorasse solo ancora di più.

Tempo prima era partita senza dire niente, lasciando Malik e suo fratello Rav senza che sapessero dove stesse andando, come una fuggitiva nel cuore della notte. Non se l'era perdonato, del resto i due le avevano salvato la vita, anche se quella storia non aveva trovato il coraggio di raccontarla a nessuno.

Malik era un ragazzino magro, di media statura, ma dietro a quei pochi muscoli, si nascondeva il coraggio di cento tigri. Suo fratello, coraggioso tanto quanto lui, aveva invece ricevuto le grazie della natura, e completava quel suo atteggiamento intrepido con una buona dose di muscoli e un fisico niente male. Qualunque donna sarebbe caduta ai suoi piedi, ma non Lara, sebbene letteralmente parlando si fossero conosciuti quando lei gli era ad altezza caviglie.

Una volta che il pavimento del Tempio Cosmo era crollato, trascinando Steve con sé, Lara si era ritrovata al di fuori di esso, immobile, senza sapere come comportarsi. Le lacrime le rigavano le guance, e il cuore che fino a pochi secondi prima aveva percepito uscirle dal petto, piano aveva smesso di battere così veloce, quasi si fermò per il pianto, facendola accasciare al suolo. Fu così che la ritrovarono, piena di terra, dolorante dentro, ma illesa fuori, se non per lo sporco che le ricopriva la pelle non più rosea. Il sole picchiava su di lei, così tanto da farla svenire, ma nemmeno un briciolo di forza le permetteva di fare un passo, e così era rimasta a terra, attendendo che arrivasse la sua ora.

Non riusciva a immaginare una vita senza Steve, non voleva farlo, preferiva lasciarsi morire di sete e di fame, e per il caldo atroce che si era scatenato sull'Isola dei Morti, piuttosto che anche solo pensare di vivere senza di lui. Non aveva mai provato un dolore così grande, mai, nemmeno con la morte dei suoi genitori.

Quella era la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, l'ultimo estremo dolore che la vita le stava riservando.

Non aveva fatto i conti, però, con il coraggio e la testardaggine di quel ragazzino indiano, che non aveva affatto preso bene che lei e Steve lo avessero lasciato all'accampamento. Sentiva che qualcosa sarebbe andato storto, che avrebbe dovuto essere lì con loro, e così, con astuzia e furbizia, si era liberato in poco tempo della guardia che lo sorvegliava, e una volta assicuratosi che non si sarebbe svegliata per parecchio tempo, andò a cercare suo fratello. Sapeva dove trovarlo, gli uomini di Jeremiah erano più stupidi di quanto Malik immaginasse, e senza volerlo avevano più volte discusso di un certo prigioniero fastidioso, che il ragazzino aveva subito identificato come suo fratello maggiore.

Rav era un combattente, un punto di riferimento per Malik, che sperava un giorno di diventare proprio come lui, inconsapevole che con il gesto che stava per compiere, avrebbe superato in tutto e per tutto il coraggio e la bontà d'animo del fratello. Lara e Steve, quando avevano incontrato Malik, avrebbero potuto benissimo ucciderlo, picchiarlo, come del resto aveva rischiato tante altre volte con gli americani, invece avevano deciso di aiutarlo, e alla fine lo avevano protetto finché avevano potuto, come un fratellino minore. Malik doveva loro la vita, era il momento di ricambiare.

𝙼𝚒𝚜𝚜𝚒𝚗𝚐 - 𝚂𝚝𝚎𝚟𝚎 𝚁𝚘𝚐𝚎𝚛𝚜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora