𝟻𝟾 - 𝚂𝚊𝚖

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Quella notte, quando Lara arrivò a New York, le luci rosse circondavano ormai il palazzo della GRC di Manhattan, preso in ostaggio dai Flag Smashers

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Quella notte, quando Lara arrivò a New York, le luci rosse circondavano ormai il palazzo della GRC di Manhattan, preso in ostaggio dai Flag Smashers. Intorno ad esso, volanti della polizia e uomini armati, pronti ad ogni evenienza.

«Ti avevo detto di non muoverti!» tuonò contro Bucky, una volta raggiunto il luogo di interesse. «E lei che cazzo ci fa qui?»

Sharon Carter, una delle persone che Lara trovava più fastidiose al mondo, era di fianco a Barnes, con un sorriso soddisfatto sul volto. La Hunt avrebbe voluto toglierle quel sorrisetto a suon di schiaffi, il solo vederla le provocava l'orticaria in zone del corpo che nemmeno pensava di avere. Ma purtroppo, per quanto l'allettasse l'idea di distruggerla, avrebbe dovuto aspettare, la priorità era fermare Karli e qualunque cosa stesse progettando di fare.

«Sam?» domandò, chiedendosi dove fosse il suo migliore amico.

«Sta arrivando. Tieni gli occhi aperti, Karli potrebbe essere ovunque.» lo sguardo di Barnes vagò su tutto l'ambiente circostante, alla ricerca di un qualsiasi segno della presenza della ragazzina.

«Non darmi ordini.» sbuffò lei, indossando un auricolare passatole da Bucky. Lo mise giusto in tempo per sentire Sam comunicare con loro dall'interno del palazzo.

Era un peccato che lei non potesse vederlo, con lo scudo al braccio e indosso la nuova divisa datagli da Barnes, del resto era lei che aveva insistito tanto per fargli prendere il posto di Steve, avrebbe voluto e dovuto godersi la scena. Lo scudo aveva oltrepassato la spessa finestra in vetro, colpendo uno dei Flag Smashers e aprendo un varco per l'ingresso di Wilson che, rotolando sulla moquette, aveva poi afferrato l'arma al volo e si era rialzato trionfante. Era un ingresso degno di Captain America, e con quel nome, egli si presentò ai dipendenti della GRC ancora presenti nell'edificio.

All'esterno, la situazione rimaneva invece invariata, nessun movimento ambiguo, nessuna traccia di Karli. Lei, come Sam aveva intuito, non aveva alcuna intenzione di entrare nel palazzo, al contrario stava cercando di attirare tutti fuori di lì.

Lara e Bucky, e purtroppo anche Sharon, dovevano impedire che il piano della ragazzina andasse in porto, e così entrarono nell'edificio tutti e tre, rimanendo sempre in allerta. Peccato che la bionda, non appena passò sotto al metal-detector posto all'ingresso, fu bloccata dal tintinnio dello stesso, e non poté più seguirli. La cosa convinse Lara? Assolutamente no, ma il tempo stringeva e per quanto volesse, non poteva certo fermarsi a controllare. Lei e Bucky procedettero quindi a passo spedito, ma non fecero molta strada, interrotti da una donna che porse loro un cellulare per parlare con Karli. La ragazza aveva espressamente richiesto di interloquire con Barnes, il che fece perplimere lui e Lara ancora di più, ma ormai avevano imparato a conoscere un po' la Morgenthau, dovevano aspettarsi una cosa simile.

«Non sei stanco di combattere dalla parte sbagliata?» esordì lei, dall'altro capo.

«Ci sono già passato, so come va a finire.»

𝙼𝚒𝚜𝚜𝚒𝚗𝚐 - 𝚂𝚝𝚎𝚟𝚎 𝚁𝚘𝚐𝚎𝚛𝚜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora