𝟻𝟼 - 𝙽𝚘𝚗 𝚏𝚕𝚒𝚛𝚝𝚊𝚛𝚎 𝚌𝚘𝚗 𝚖𝚒𝚊 𝚜𝚘𝚛𝚎𝚕𝚕𝚊

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«Per quanto riguarda la barca, te la faccio breve

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«Per quanto riguarda la barca, te la faccio breve. Il signor Dent ha rinunciato. Non so che fare, i pezzi di ricambio costano più di quanto possiamo guadagnarci.» Sarah se ne stava in cucina, a trafficare con gli ingredienti dei panini per i ragazzi, mentre suo fratello Sam la guardava distratto.

«Ascoltami, non preoccuparti, riparerò io la barca.»

«Non dovresti essere a salvare il mondo? Perché rompi le scatole a me?» domandò lei, con un piccolo sorriso sul volto.

«Perché sai com'è fatto.» parlò Lara, poggiata contro lo stipite della porta ad osservare i due fratelli. La guardarono un po' male, soprattutto Sam, capendo come avesse ascoltato la conversazione. «Farebbe di tutto per la sua famiglia.» aprì il frigo, prendendo una bibita e portandosela alle labbra. «Per di più, il governo ha messo in panchina lui e Bucky, perciò...»

Non disse altro, interrotta da Cass e AJ entrati nella stanza per prendere il pranzo al sacco per la scuola. Una volta consegnato loro le rispettive buste, Sarah intimò ai bambini di dare un panino anche a Bennett e Elling, due ragazzini di cui il padre non si prendeva abbastanza cura. Sarah, proprio come faceva la signora Wilson quando lei e Sam erano piccoli, si preoccupava per quei bambini come fossero i suoi, aiutandoli più che poteva, con il cuore che l'aveva sempre contraddistinta. Aveva ereditato questo suo lato dalla mamma, Sam glielo ripeteva sempre, del resto i loro genitori avevano sempre avuto un occhio di riguardo per chiunque ne avesse bisogno.

Tanti, forse tutti quelli rimasti, erano infatti ancora in debito con i coniugi Wilson, il che fece venire a Sam un'idea. Paul e Darlene avevano fatto tanto per quella comunità e ora, era giunto il momento che il favore venisse ricambiato.

Dopo solo un paio di telefonate, in poco tempo Sam si era quindi ritrovato al porto, circondato da persone pronte ad aiutarlo in qualche modo con la barca dei suoi genitori. Aveva richiesto diverse attrezzature e pezzi di ricambio, che in quel momento si trovavano su un furgone, in attesa di essere scaricati dalla pesante cassa che li conteneva. «Come lo tiriamo giù?» chiese Wilson, ma prima che gli uomini potessero rispondergli, delle possenti braccia sollevarono il carico, come fosse una piuma.

La testa di Bucky fece capolino, con il solito sguardo duro e scocciato sul volto di chi fa le cose solo per dovere. «Non c'è di che.» brontolò. Vedendo l'ex sergente, Wilson non pensò certo che lui si trovasse lì per una visita di cortesia, e ne ebbe la certezza quando Bucky afferrò una grossa valigia argentata, con diversi dettagli sopra, e la poggiò con poca delicatezza davanti al naso di Sam. «Volevo lasciarti questo. Accettalo, e io me ne vado.»

Lara, arrivata al porto in quel preciso istante, si soffermò a guardare la valigia, così esotica, ma soprattutto così familiare. Era proprio come quella in cui aveva trovato la nuova protesi che le aveva regalato Steve, e questo le bastò a capire cosa stesse cercando di fare Barnes. Non che non fosse d'accordo con lui, ma sapeva che non avrebbero mai convinto Sam così, nemmeno con un costume prodotto in Wakanda. Prendere il posto di Captain America non era cosa da poco, e l'aver recuperato lo scudo dalle mani di Walker non rendeva in automatico Sam possessore di quel titolo, per quanto sia Lara che Bucky apprezzassero l'idea.

𝙼𝚒𝚜𝚜𝚒𝚗𝚐 - 𝚂𝚝𝚎𝚟𝚎 𝚁𝚘𝚐𝚎𝚛𝚜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora