𝟸𝟿 - 𝙻𝚊 𝚍𝚘𝚗𝚗𝚊 𝚌𝚑𝚎 𝚌𝚎𝚛𝚌𝚊𝚟𝚘

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«Ecco la donna che cercavo!» Un brivido percorse la schiena di Lara, non più per le dita di Steve che scorrevano piano su di essa, ma per la voce di Felici che arrivò alle sue spalle

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«Ecco la donna che cercavo!» Un brivido percorse la schiena di Lara, non più per le dita di Steve che scorrevano piano su di essa, ma per la voce di Felici che arrivò alle sue spalle. «Non aveva un vestito differente prima?» L'uomo la squadrò dalla testa ai piedi, leccandosi impercettibilmente le labbra, come un lupo di fronte alla propria preda.

Indossato il sorriso più falso possibile, la bruna si voltò verso Felici, accarezzandogli il braccio e calandosi di nuovo nella parte della donna accondiscendente e disponibile che era stata nelle ore precedenti. «Ha occhio. Ho avuto un piccolo incidente con una donna alquanto sgraziata, che mi ha versato del vino addosso. Per fortuna, io sono una piena di risorse.» si lisciò l'abito arancione attirando l'attenzione sul proprio corpo e, sfruttando quell'attimo di distrazione, volse poi lo sguardo verso due magnetici occhi azzurri che la guardavano preoccupati a debita distanza.

Facendo attenzione a non farsi beccare, Lara e Steve controllavano la situazione l'una dell'altro, per essere sicuri che tutto andasse secondo i piani e che nessuno dei due finisse nei guai. Lara era stata più seria che mai quando aveva detto a Steve che l'avrebbe ucciso, se solo lui fosse morto, e per quanto apparentemente quella frase potesse sembrare senza senso, entrambi conoscevano il valore di quelle parole. La ragazza non era capace di esprimere apertamente i propri sentimenti, era scappata quando Henry le aveva detto di amarla, ormai più di dieci anni prima, e non era riuscita a pronunciare quelle parole neppure tempo dopo, quando era convinta di essersi innamorata di quel soldato che poi le aveva frantumato il cuore.

Non era sicura di amare Steve Rogers, o semplicemente aveva paura di lasciarsi andare del tutto, ma sperava di cuore che se un giorno mai si fosse resa conto di essersi innamorata di lui, avrebbe avuto abbastanza coraggio da abbattere quel muro che la teneva fuori dal mondo, trovando la forza di confessargli i suoi sentimenti, perché una cosa era certa, nessuno riusciva a farla sentire come il Capitano, seppur il loro rapporto fosse più complicato di quanto credesse.

Volendo evitare di crollare sotto il peso di quegli occhi cristallini, Lara distolse lo sguardo, riportandolo sull'uomo di bassa statura che le stava al fianco, il quale fortunatamente non sembrava aver notato quel gioco di occhiate tra i due. Sarebbe stato un bel guaio se se ne fosse accorto, rischiavano di mandare a monte la missione per via dei loro sentimenti, e si trovavano in una posizione fin troppo delicata per poter rischiare; ora la loro priorità era Henry, avrebbero pensato dopo a come gestire le questioni amorose.

«Che fa? Non mi offre da bere?» la bruna tornò concentrata sul magnate, punzecchiandolo di nuovo, sperando che ciò le permettesse di distrarlo e allontanarlo dai tavoli da gioco.

A dirla tutta, Felici non sembrava affatto interessato a quanto accadeva al club, le sue attenzioni erano tutte rivolte a Lara, anche senza fare nulla per attirarle. Anita Felici era di certo una donna molto bella, magra, slanciata e con dei lunghi capelli biondi, e qualunque uomo avrebbe fatto follie pur di averla, eppure, Felici sembrava non apprezzare il valore della donna che aveva al fianco, e andava alla continua ricerca di piacere, lontano dalle mura di casa. Ora, il suo obiettivo era proprio davanti a lui, con una folta chioma castana e una gamba in vibranio molto particolare.

𝙼𝚒𝚜𝚜𝚒𝚗𝚐 - 𝚂𝚝𝚎𝚟𝚎 𝚁𝚘𝚐𝚎𝚛𝚜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora