𝟻𝟹 - 𝙻𝚎 𝙳𝚘𝚛𝚊 𝙼𝚒𝚕𝚊𝚓𝚎

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«Hai dieci minuti, poi faremo a modo mio

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«Hai dieci minuti, poi faremo a modo mio.»

Lara roteò gli occhi alle parole di Walker, infastidita dalla sua costante convinzione di essere il capo di tutti. Imbracciare quello scudo non lo rendeva un uomo diverso da quello che era sempre stato, non lo rendeva degno di portare il titolo di Captain America, ma questo lui sembrava non capirlo, troppo pieno di sé e troppo concentrato sul voler dimostrare la sua forza, da rendersi conto di quali fossero davvero i valori legati a quell'oggetto a stelle e strisce. Anni prima, anche lei avrebbe ragionato come Walker, considerando l'azione l'unica e sola alternativa valida, ma il tempo passato in missione con Natasha, Sam, e Steve soprattutto, le aveva fatto comprendere come spesso le parole fossero la via migliore per raggiungere un risultato.

Per questo aveva deciso di parlare con Karli, sperando di poterla dissuadere dalle sue convinzioni, e si era imposta perfino su Sam, che voleva andare al posto suo. La verità, era che Lara aveva bisogno di parlare con la Morgenthau, di comprendere cosa la spingesse ad agire in quel modo, e sapeva che se fosse stato Sam a interloquire con lei, non si sarebbe mai tolta davvero questo dubbio. Aveva compreso, con il tempo, che doveva trovarsi in prima linea per lasciarsi alle spalle qualcosa, altrimenti se lo sarebbe portato dietro per tutta la vita, come aveva fatto con altre ombre del passato. Lara era legata a Steve, e in qualche modo era legata anche alla questione attuale, con il siero del supersoldato finito in mani sbagliate.

A dirla tutta, conosceva mani ancora peggiori in cui si sarebbe potuto trovare, per questo voleva distruggerlo, per scongiurare un'eventuale catastrofe.

Oltrepassò la pesante porta in legno, seguendo le indicazioni della bambina che Zemo aveva conosciuto qualche ora prima, e camminando tra i corridoi della chiesa, posò gli occhi sulle numerose candele accese che illuminavano la stanza. I diversi vasetti che le contenevano creavano un gioco di luci calde e avvolgenti, che trasmettevano un senso di serenità e pace, e sperò che tale pace l'avesse raggiunta anche Mama Donya, stesa al centro della grande sala e ricoperta da un leggero velo biancastro, che la rendeva quasi eterea. Karli se ne stava al suo cospetto, a parlare di come quella donna l'avesse salvata, quando non aveva nessuno che si prendesse cura di lei, così come degli altri.

Lara e Karli erano terribilmente simili, si erano ritrovate sole in un mondo troppo grande e troppo crudele per loro, e avevano trovato rifugio in una persona, divenuta poi una parte di loro. Per Karli, quella persona era Mama Donya, mentre per Lara, era Sam Wilson. Era la prima volta che l'ex soldato ascoltava la storia di quella ragazza dai capelli rossi, e ne rimase colpita, commossa addirittura, tanto che quando Karli incontrò il suo sguardo, puntandolo verso il piano superiore in cui se ne stava Lara, si sorprese di vedere una sconosciuta con gli occhi lucidi per il suo racconto. Osservare la bruna le fece uno strano effetto, come se improvvisamente si sentisse capita, ma come poteva una donna come lei capirla? Girava con quelli che erano considerati eroi, era di certo una di loro, non avrebbe mai potuto comprendere il dolore dietro la vita che le era toccata, dietro le perdite di tanti amici e cari.

𝙼𝚒𝚜𝚜𝚒𝚗𝚐 - 𝚂𝚝𝚎𝚟𝚎 𝚁𝚘𝚐𝚎𝚛𝚜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora