Capitolo 57

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[Songs]

Set  fire to the Rain-Adele

The a team-Ed Sheeran

{Passate a leggere Ghost Town.È sul  mio profilo}

>><<

POV di Harry

Fottuta Alex. 
Era sempre pronta a rovinare qualcosa di bello.Era sempre il suo tocco a far appassire rose. Era sempre lei.
Lei, Lei e ancora lei.Era la regina dell'infelicità e amava irradiarla ovunque potesse, faceva persino invidia a Dottor House, famoso per i suoi gesti poco carismatici.
Avevo creato un casino, una totale merda, di casino.Difficile da risolvere.Sopprattuto da quando Rose era diventata enigmatica più del solito.Non rispondeva alle mie chiamate, ne ai miei messaggi vocali lasciati nella sua segreteria, tanto meno ai miliardi di messaggi sul suo numero.Era come se fosse scoparsa dalla faccia della terra.Alla fine mi ero trascinato a casa sua nella speranza di poterle parlare, ma Clark era stato duro e aveva detto che stava facendo un saggio di Storia.Non voleva parlarmi.

«Senti...ho bisogno di entrare e parlarle....so come risolvere la cosa.»Dissi passandomi freneticamente le dita tra i capelli chiaramente agitato.Non sepevo più dove andare, tanto meno dove sbattere la testa.E la cosa più bella in assoluta, fu il fatto che stesse nevicando in  inizio primavera, e avevo freddo... ed ero solo...avevo finalmente realizzato di star perdendo qualcuno che ci aveva veramente tenuto a me.E la sensazione opprimente di solitudine e vuoto sembrava una giusta punizione.Avevo perso il controllo e la mia sanità mentale, nell'istante in cui avevo perso lei e mi ero perdutamente innamorato.

«Senti, se non te ne vai subito chiamo la polizia...»Ringiò.Non l'avevo mai visto così minaccioso.«Non sei stufo di giocare a questi sporci giochetti?Hai vinto...Game Over per lei.Ci teneva con tutto il suo cuore a te, ti dedicava tempo che non aveva mai dedicato a nessuno.Ma tu non l'hai mai capito.E mai lo capirai!...Tu non sei abbastanza per lei.Non potrai mai essere abbastanza per lei, lei necessita amore e attenzione.Cosa che  dubito tu sppia  dare.Il massimo che le potrai dare saranno dolore e guai.»Disse con odio e disprezzo«Se non ti allontani da lei, prima che il vero gioco inizi, sarete coinvolti entrambi in qualcosa di grosso.E li vi ustionerete, per il coraggio d'aver messo la mana sul fuoco.»Terminò serio.

Aveva così ragione.Mi aveva appena sbattuto la dura e fredda realtà in faccia.Lei mi aveva dato tutto, e io le avevo preso tutto senza darle in cambio nulla, tranne stress.Ero così complicato, così diverso da lei.Ci si potrebbe quasi definire come l'angelo e il demone...ma se tutto questo stava accadendo era per colpa del fato.
Quindi....o mi giocavi tutte le mie carte, oppure avrei fatto di tutto per ustionarmi per entrambi.E l'avrei portata immune dall'uragano in cui l'avevo trascinata.

«Dalle questo... »Dissi porgendo il mio diario.

Voleva così tanto la chiave, l'accesso alla mia contorta mente.Bene, ecco a lei.Eccole servito su un piatto d'argento i miei infiniti sentimenti per lei.Tutti scritti in un modo contorto quanto me.

Annuì. E chiuse la porta.Non sapevo dove andare, perciò mi lasciai scivolare sulla porta, sedendomi per terra.Avevo bisogno di sacricare la tensione creata in me, e non avendo il diario non potevo fare molto.
Aveva chiuso il grande sportello del suo cuore.Ed era ritornata a essere chiusa in se stessa.E tutto per colpa mia.Si era aperta e chiusa con me.Mi temeva, aveva paura di me, ma col tempo aveva imparato ad apprezzarmi, ma nonostante ciò io ero riuscito più volte a deluderla.Non le davo mai il giusto accesso al mio cuore, che gridava da tutti i pori, e in tutte le lingue di appartenere solo ed esclusivamente a lei...ma era tardi.Non mi avrebbe mai più ascoltato.

Blame of the fate  [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora