Capitolo 27

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CANZONE

Photograph-Ed Sheeran

POV DI ROSE

Mi sveglio improvvisamente.

Credo di aver avuto un incubo ma non so nemmeno cos'ho sognato, so solo che ho la paura addosso sotto forma di sudore. Prendo il cellulare per guardare l'ora, dimenticavo che la batteria era morta. Vado in cucina, dove c'è un orologio a muro dalle linee semplici ed eleganti -non uno di quelli tutti contorti che non capisci nemmeno quali siano le lancette-, vicino al bancone da colazione. Sono le tre del mattino. Giro un po' l'appartamento, anche se quello è. Vado in bagno, riuscendo a non fare troppo rumore. Apro il rubinetto solo che il getto è troppo forte e mi schizza un po' addosso, ma nulla di che. Metto le mani sotto al flusso d'acqua, ''a coppetta'' e le porto al viso. Resto lì così per qualche secondo, lasciando scorrere via l'acqua, per riprendermi da tutto e da niente.

''Non si spreca l'acqua Rosalie Portman'' dice Harry appoggiato con la spalla destra allo stipite della porta, che dio mi maledica mi ero dimenticata di chiudere, con la voce di uno che è stato svegliato nel bel mezzo della notte. E alza l'angolo della bocca per fare un mezzo sorriso perchè, perchè lo sa che mi fa innervosire con le sue regole inventate al momento, e sa che ci riesce più che bene.

Lo fisso, cercando di lanciargli un'occhiataccia d'odio. Non ci si può nemmeno sciacquare la faccia in pace. Chiudo il rubinetto e mi guardo attorno, in cerca dell'asciugamano giusto, ce ne sono un po'.

"Il primo da destra" interviene.

Lo afferro, e mentre ho il viso affondato nella stoffa, a sua volta impregnata del profumo di Harry come il cuscino pronuncio un "Grazie".

"Nervosetta, eh? Vieni" fa irruzione nel suo bagno per afferrarmi saldamente il polso. E, come suo solito, mi trascina via.

Per quanto odi il suo modo così impulsivo , di quasi obbligarmi a venire in un posto con lui , mi piace , forse perché tutti i posti in cui mi ha portata sono pacifici e calmi e questo è proprio quello di cui ho bisogno.

Stiamo salendo delle scale.Sono polverose e consumate dal tempo , come se nessuno ci fosse più salito da anni , come se fosse solo un pezzo vecchio non toccato quando si faceva la ristrutturazione.

"Perché siamo in una soffitta?"Chiedo piegando la testa per entrare nel posto più vecchio è abbandonato.

"Perché qui ci sono tante storie..ogni pacco porta con se una storia"Dice camminando con attenzione sulle aste.

Comunque non ci trovo nulla di interessante , si forse si , ma non credo che siano grandi della storia co
me Annibale , Giulio Casar oppure Gengis Khan , quindi entrano in un livello molto basso di storia , che intendo io.

"Guarda li ci sono delle fotografie , e due macchine vecchie , quelle che stampano momentaneamente la foto"Dice quasi esaltato , o affascinato da quel masso di roba vecchia e polverosa.

"E quindi?"Chiedo tossichiando un po' per la polvere che vaga nell'aria e un po' per l'odore di muffa presente.

"E quindi viviamo un'altra vita"Dice con il sorriso stampato in faccia , come un bambino alla vigilia di natale.

"In che senso?"Chiedo.

"Beh , ogni libro ha una storia , e quando si legge si è completamente immersi in esso , sembra che la stiamo vivendo noi quell'avventura.Ho sempre odiato l'idea di avere solamente una storia da raccontare , odio l'idea di vivere solo la mia vita , voglio fare tanti viaggia nei libri , e beh una storia in più equivale a una vita in più."Il suo ragionamento non fa piega.E mi piace il fatto che legga tanti libri con piacere , questo spiega anche il perché di tutti i libri presenti a casa sua , ma solamente guardandolo non penseresti che legga neanche un manuale di istruzioni d'uso.

Blame of the fate  [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora