Capitolo 61

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Give me love-Ed Sheeran

Stavo piangendo ormai da determinate ore.Ero ritornata a casa con in mano il mio cuore in frantumi, che ormai era da sostituire. Sfortunatamente, in questo mondo non potevano ancora spedirti da Amazon, un cuore nuovo di zecca, della miglior marca, perciò dovevo tenere ciò che mi era rimasto del mio.Era ormai da tempo che mi chiedevo come quelle vecchie coppie avessero ancora quel amore tanto potente che li teneva legati a vita, proprio come alla cerimonia del lor matrimonio in cui il prete diceva "Finchè morte non vi separi", ma a questi neanche la morte riusciva a dividere.Che dire, in questo secolo era tutt'altro, non esisteva il vero amore e proprio per questo nessuno era in grado di dartelo o dimostrartelo.Nessuno aveva mai avuto prove concrete, solo storie di nonni, favole, film, e tante seghe mentali da farti da solo, per riuscir a crederci e sognare che un giorno eri tu a vivere esso, che eri proprio tu la prova concreta.

Io non riuscivo più a sognare, vivevo solo grazie alla disarmante e pericolosa realtà.Clark mi aveva pure chiamata sadica, a causa del mio non lasciarmi troppo, non fantasticare a dovere che mi spettava.Ma come facevo?Diamine, era Harry!Con lui i sogni erano solo un lontano e piacevole ricordo.Mi era impossibile fantasticare sul diavolo, non che non ci avessi mai provato, ma la mia mente appena si lasciava andare, finiva per farmi sognare traggedie.

«Rose!Apri questa cazzo porta!»Quella voce... il mio cuore parve prendere vita, ed iniziò a palpitare come se fossi un ladro colto dai poliziotti.Era incazzato, tanto incazzato.Non aveva mai usato un tono del genere, era furioso.I suoi pugni battevano sulla porta, ed ebbi la tremenda paura che l'avrebbe quasi spaccata.Proprio per questo pensai bene di nascondermi, non ce l'avrei fatta a rivederlo per l'ultima volta in questo nostro stato così caotico.Sotto il letto era troppo scontato, così presi le coperte e corsi dentro l'armadio, coprendomi con essa.

«Se non la smetti chiamo la polizzia!»Sentì Clarck minacciare.

«Non me ne fotte un cazzo, l'hai capito si o no?Chiama chi cazzo ti pare, polizia, FBI, persino i suoi genitori, ma finchè non la vedo, io non esco da questa casa.»La sua voce era bassa, e ogni parola che diceva era ben scandita.Non sentì più fiatare nessuno dei due.Fantastico, sicuramente avrà spaventato Clark, pensai. Cosa potevo aspettare se non la sua ira da titani scatenarsi contro di me, avevo paura, ansia, brividi, il respiro affannato e il cuore che dio....era già al settimo cielo.

La porta iniziò a scricchiolare.Merda, Clark aveva ceduto, e gli aveva dato le chiavi. Camminava di soppiato come un ladro che stava per fare un colpo grosso da un momento altro. Quando lo sentì fermarsi davanti all'armadio, tutta l'adrenalina di placcò, insieme al mio battito.

«Perchè devi farmi questo?»Sentì il letto scricchiolare, come se si fosse appena seduto.

«Non sono di certo il ragazzo che ogni madre vorrebbe per sua figlia. Non sono perfetto, anzi ho più imperfezioni di chiunque altro in questo mondo. Ho un passato che spero di dimenticare, e un futuro ancora da vivere. Ma come faccio se tu mi incasini?Nulla sembra più rispettare il suo spazio quando sono con te, perdo la cognizione del tempo, dimentico chi sono, che lavoro faccio, e che sono solo un ragazzo di poco più di ventun'anni.Delle volte mi sembra di essere un bambino che gioca al "mondo degli adulti".Delle volte sono geloso, perché voglio che tu mi conceda un po' del tuo tempo, voglio...voglio troppo delle volte.
Il 14, era San Valentino, volevo solo dirti che...diamine che stupido, sarai già uscita da un pezzo, dalla finestra.»Ridacchiò in un modo nervoso, si alzò, o almeno mi parve così dallo strano cigolio del letto.
A quel punto volevo sentire cosa diceva, non resistevo...d'altro canto che potevo farci... Erano del tentazioni del diavolo.

«Era San Valentino... e quindi? Ti sembra romantico far viagiare una ragazza in una città dove non conosce nessuno? E se mi fossi persa?»Chicago non era di certo una città piccola... Ma in ogni caso avrei trovato un modo per tornare a casa nel caso mi fossi persa, ma non gli dissi ciò... Volevo fargli provare dolore, un dolore strano nel sapere che mi avrebbe potuta perdere...per sempre.Chianatemi pure sadica...ma per me era giusto così.

La sua faccia si contrasse in una smorfia, mentre le sue mascelle si serrarono in una stretta morsa.Vidi Per un istante la sua anima riflettersi nei suoi occhi...vidi qualcosa che angosciò persino me.

«Dio Rose.»Disse, prendendo fiato come se fosse stato in apnea per tutto il tempo, in uno strano gesto, poco dopo mi tirò verso di lui e mi abbracciò.Era strano, non c'era elettricità, dinamicità... Nulla... Solo un amorevole abbraccio affettuoso, in cui sentivo il battito Del suo cuore, grazie alla mia testa poggiata sul suo petto.

«Non voglio perderti, e non voglio pensare a un "se potessi"...»Concluse mentre si allontanava dal abbraccio a cui ormai mi ero già affezionata.

Per un attimo mi squadrò.
Fissò i miei occhi rossi e scavati, la mia pelle pallida, labbra secche.

«Perchè ti sei ridotta così... Perché non riusciamo a far funzionare le cose?»Chiese preso di sopravento dai sensi di colpa per il mio terribile aspetto m

«Siamo troppo orgogliosi di noi, ci teniamo più ad altre persone che a noi stessi... è incoerente come cosa. Ma per me è così. »

«Pensando agli altri, finisci per ferire te stessa. Ti supplico non temere ciò che ci lega, non dubitare di me e non cercare di allontanarmi da me... Ti supplico.»Uno strano nodo si formò nella mia pancia, mentre le farfalle cercavano di uscire da ogni poro presente nel mio corpo.Provare a stare lontano da lui era come perdere col tempo una parte di me, mi era impossibile.

«Non voglio farti finire all'inferno.»Risposi a corto di risposte

«Vivrei all'inferno per te. »Disse mentre si avvicinava cautamente e pericolosamente verso di me. Avevo i suoi occhi assetati di sangue puntati sui miei.Avevo la sua bocca sul collo e avevo un pazzo desiderio di infilare le dita tra i suoi morbidi ricci, avevo il desiderio di baciarlo fino alla morte, fino a che non mi sarei ritrovata rossa in volto e con le labbra gonfine come quelle di Kylie Jenner.Avevo voglia di fare follie con lui, volevo la mia avventura, tutta mia, pronta da raccontare, pronta a far sognare, ma prima dovevamo farlo noi due.

A/N:GIURO, VOGLIO CONTINUARE MA(LE SPIEGAZIONI LE TROVATE IN BACHECA)
ANYWAY...DOVE SIETE IN VACANZA? AVETE GIÀ FATTO ANCHE VOI DELLE FOLLIE? IO...PIÙ O MENO.HO UNA LISTA DI COSE DA FARE CON LE MIE BFF

Blame of the fate  [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora