Chapter twenty nine

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Passai i giorni successivi a studiare fisica per la verifica e non mi limitai soltanto allo studio notturno, ma anche a quello pomeridiano, dato che gli argomenti erano tanti e la mia mente non ne voleva sapere di capire quella maledetta materia. Ormai non trovavo nemmeno più il tempo per andare da Alfri con Ginevra, tanto mi ero concentrata sui libri e questo fece di me la persona più depressa del mondo. Odiavo stare relegata in casa: noia, cibo, noia, studio, cibo, noia, noia e solo noia. Un pomeriggio fra settimana presi in mano il cellulare e, seduta a gambe incrociate sul divano, aprii un nuovo messaggio di testo indirizzato a Filippo, visto che le mie amiche erano state sommerse dai libri. "Ehi, che fai?" gli scrissi rimanendo a fissare come un'ebete il display illuminato per alcuni interminabili secondi. La risposta non arrivò. "Ti prego, fai che non si sia arrabbiato per non aver ricevuto nessuna risposta domenica mattina" chiesi alzando la testa verso il soffitto. Dieci minuti, quindici. Niente da fare. Mi alzai dal divano preoccupata e recuperai il telecomando per vedere cosa ci fosse di interessante in televisione. Non appena passai per il canale dello sport e vidi alcuni calciatori correre, spensi e andai in camera per prepararmi e uscire. Sarei andata a iscrivermi in palestra. Presi un borsone e all'interno misi maglietta, pantaloncini, scarpe da ginnastica, asciugamano e l'occorrente per una doccia veloce, giusto per non uscire puzzolente da quel luogo dopo aver faticato. Mi ero già informata sui costi tempo prima, perciò scelsi di iscrivermi a quella più vicina a casa che, fra l'altro, era anche la più economica e carina di tutte. Anche se piccola in termini di spazi, per me sarebbe stata più che sufficiente. Non lasciai nulla di scritto a casa, tanto i miei genitori sarebbero arrivati dopo il mio ritorno. Presi dalla camera il borsone, recuperai le cuffiette, il cellulare, le chiavi della macchina e uscii. Parcheggiai di fronte all'edificio nello spazio riservato ai clienti e salii i pochi gradini che mi avrebbero permesso di entrare. Aprii la porta ed una ventata calda mi accolse, merito del condizionatore posto al di sopra di essa. "Ciao!" disse da dietro una console un ragazzo dall'aria simpatica spaparanzato su una comoda sedia da ufficio. "Ciao!" replicai avvicinandomi al bancone "Come posso aiutarti?" mi chiese sorridendo. Indossava una felpa blu con su scritto il nome della palestra e, al collo, portava un badge che mostrava il suo nome: Bart. Capelli corti a spazzola di un biondo scuro particolare, occhi blu come la sua felpa, sorridenti come la sua bocca. La sua corporatura era ben piazzata, non era il solito magrolino che cercava di pomparsi. Aveva un po' di pancetta, ma, a mio parere personale, era davvero un bel ragazzo. "Vorrei iscrivermi" gli dissi ricambiando il sorriso che mi aveva fatto. "Certo" rispose mettendo gli occhi su alcuni fogli sparsi sulla scrivania. "Hai già in mente quale periodo vorresti coprire?" mi chiese piegandosi e aprendo un cassetto ricolmo di moduli. "Sì, vorrei fare un trimestrale" dissi facendo ticchettare le unghie sulla plastica della mensola a cui mi ero appoggiata. "Okay. Solo sala pesi o anche corsi?" domandò ulteriormente "Solo sala pesi". "Finalmente!" esclamò riemergendo da sotto la scrivania, mostrandomi trionfante i moduli che avrei dovuto compilare. Scrissi le mie credenziali, codice fiscale e pagai. Nel frattempo mi diede alcune informazioni generali e mi mandò in spogliatoio a cambiarmi. Quando uscii lo vidi appoggiato ad una colonna che mi stava aspettando, mi avvicinai. "Vuoi fare un giro?" mi chiese gentilmente e acconsentii. Mi mostrò il funzionamento della maggior parte delle macchine e mi disse di provarne alcune dopo aver fatto dieci minuti di corsa sul tapis roulant per cominciare. "Oggi ti preparo la scheda degli esercizi che dovrai svolgere per dodici volte dalla prossima in cui verrai. Partirai sempre con i dieci minuti di tapis e, sempre, finirai con altri venti o trenta minuti di cardio a tuo piacimento: cyclette, stepper, ellittica, oppure di nuovo tapis roulant" mi informò. Scesi da quest'ultimo e presi confidenza con quelle macchine che Bart durante la visita mi aveva mostrato, tornai poi in spogliatoio per andare a farmi una doccia e cambiarmi. "Ciao, alla prossima!" mi salutò il ragazzo mentre stava aiutando un uomo con il sollevamento pesi. Uscii dall'edificio e mi resi conto di non aver considerato minimamente il cellulare. Salii in macchina e gli diedi un occhiata. "Ovviamente. Quando arrivano i messaggi? Quando non controlli" dissi fra me e me arrabbiata. Un'ora prima mi era arrivata la risposta di Filippo con la quale mi aveva spiegato che era tornato a casa in quel momento, dopo l'allenamento della squadra al palazzetto. "Tu?" mi aveva chiesto. Il timore che lui ci fosse rimasto male per la mancata risposta di qualche giorno prima continuava a tartassarmi e mi chiesi perché le ragazze si dovessero fare così tante paranoie.

"Sono appena uscita da palestra, mi sono iscritta oggi :)" gli risposi facendo finta di niente e, questa volta, la risposta non si fece attendere. "Brava! Come mai quel messaggio?" domandò "Grazie :) mi stavo annoiando da morire" gli scrissi dicendo la verità. Guardai l'orario "17:35" dissi a voce alta pur essendo da sola in auto. "Programmi per stasera?" aggiunsi al messaggio che gli inviai con un leggero batticuore. "No, anzi, ho appena finito di studiare. Tu?" scrisse "Io ho studiato oggi pomeriggio dalla disperazione. Neanch'io, ti va di fare qualcosa?" decisi di proporre, dato che la settimana prima l'aveva fatto lui. "Allora la disperazione era tanta! Ti avrei risposto prima, se non fossi stato impegnato. Per me va bene, idee?" mi misi a ridere da sola notando la premura con la quale mi aveva risposto. "Non ti preoccupare. Se mi avessi risposto, non sarei mai andata a iscrivermi in palestra. Tanto meglio così ;) a idee capiti male con me. Devo solo essere a casa per un orario decente, domani ho scuola" gli scrissi. "Beh, effettivamente...quindi è merito mio, vero? ;)" disse lui inizialmente e, dopo poco, inviò un altro SMS. "Io sono solo a casa, film?". Alla domanda mi misi a ridere da sola "Ovviamente. Se c'è un merito, è sempre Suo, Signor Tre-Anni-E-Non-Sentirli. E queste proposte indecenti?! "Io sono solo a casa..." ;)" gli risposi continuando a ridere. "Salve, sono la Signorina Simpatia-Portami-Via e mi piace divertirmi così. A me piacciono solo le proposte indecenti, altrimenti non mi diverto ;)" continuò il ragazzo portando la conversazione su un altro binario. "Ahah okay, okay. Chiedo la tregua! Verrò da te dopo cena, verso le 20:00. Tu prepara il film" gli scrissi. "Va bene :) ce l'ho!" si limitò a dire "Niente horror :)" gli risposi io "Dài, ma sono i più belli!" protestò "Ti ho beccato, non ci provare. Se non possiamo vedere film romantici, allora scordati gli horror" lo ammonii "Sei spregevole. A dopo" rispose subito. "A dopo, Mr. DUE-Anni-E-Non-Sentirli :)" conclusi.

Accesi finalmente il motore della macchina e tornai a casa. Quella sera aiutai mamma a preparare la cena, mi sentivo in vena di cucinare. Apparecchiai la tavola e la sparecchiai come al solito, dopodiché andai in camera mia a cercare qualcosa di decente da potermi mettere per stare a casa di Filippo senza fargli notare di aver messo addosso qualcosa di scelto, ma anche senza fargli pensare: "Probabilmente la campana della plastica qui sotto casa è diventata la sua nuova dimora". Non che volessi fare colpo, ma tenevo comunque a presentarmi decentemente. Mi sistemai i capelli alla buona e uscii poco dopo. "Ehi!" disse abbracciandomi non appena aprì la porta di casa. "Ciao anche a te, bell'imbusto" scherzai schioccandogli un bacio sulla guancia.

Mille volte ancoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora