Mille volte ancora

Chapter sixty four

La mattina successiva uscii di casa prima di lui, dovetti aprire il bar praticamente all'alba. Come di routine, feci le pulizie e preparai tutto ciò che avrei messo in vetrina, poi, a fine turno, corsi a casa mia per studiare per il giorno seguente. Quella sera uscii con Gingy che, finalmente, riuscì a incastrarmi fra un impegno e l'altro. "Ti ricordi? Amy lo diceva sempre: "Più si è impegnate, più i ragazzi si interessano e, una volta che ci si mette insieme a loro, non si ha più il tempo di fare nulla".". La ragazza dai capelli perfettamente ondulati rise lasciandosi andare allo schienale della sedia sulla quale sembrò stendersi. "La grande saggia" affermai ed entrambe ridacchiammo sapendo che, alla fine, ciò che avevo detto era la verità. "Quindi come va con Alberto?" domandai curiosa "Ho un piano" rispose con una luce diversa nei suoi occhi, la stessa luce che brillava negli occhi di un ghepardo acquattato in attesa di una mossa della preda scelta. "Spara!" esclamai sgranando gli occhi e bevendo uno degli ultimi sorsi rimasti della mia Caipiroska alla pesca. "Glielo dirò a Capodanno" rispose sicura di sé. Il liquido zuccherino mi andò di traverso e cominciai a tossire. "Oddio!" Gingy mi diede dei colpi alla schiena "So che è rischioso, ma non pensavo così tanto" a quell'affermazione cominciai a ridere. "Stupida" riuscii a dire fra un colpo di tosse e l'altro e, dopo circa due minuti, riuscii a riprendermi quasi del tutto. "E come pensi di fare?" chiesi riprendendo il discorso. "Non lo so. Credo che improvviserò, tanto lo sai bene anche tu che ogni volta che pianifico qualcosa, non faccio mai ciò che dico" ridacchiai "Vero" "Quindi niente anticipazioni" fece spallucce e io sbuffai "Però non è giusto!" "Tu e Filippo cosa farete?". Quella volta fu lei a cambiare discorso, almeno in parte. "Non lo sappiamo ancora. Ieri ho sentito Chris e Amy e mi hanno detto che verranno giù molto probabilmente. Filippo, invece, ha incontrato Edo e Tom e anche loro dovrebbero essere liberi con Luce e Viola. Ieri mi sono dimenticata di chiedere a Yle se ha programmi particolari con Davide e, beh, ora lo devo chiedere a te!" "Perfetto!" esclamò sorridente Gingy scattando dalla sedia. "E' da un mese che Albi sta organizzando una festa con alcuni suoi amici a Villa Deianira. A quanto pare sarà un grande evento" applaudì contenta. "Ci saranno tantissime persone perché ogni organizzatore sta invitando persone che a loro volta invitano altri amici" si spiegò. "Sarebbe un sogno poter festeggiare tutti insieme l'ultimo dell'anno, sarebbe fantastico se io, tu, Amy e Yle ci trovassimo a festeggiare come gli anni scorsi". I suoi occhi si illuminarono un'altra volta. "Sarebbe grandioso! Noi quattro alla riscossa ancora una volta" sospirai eccitata. "Allora è fatta?" Gingy scattò di nuovo sulla sedia. "Devo solo chiedere, ma immagino di sì" sorrisi felice della proposta che mi era stata fatta. "Allora nel frattempo dico ad Albi di tenermi da parte...in quanti hai detto che sareste?" "Per ora otto, senza contare Yle e Davide. Anzi, conta anche loro. Al massimo, immagino che Albi riesca a darli a qualcun altro in caso non possano venire" "Assolutamente! Quindi dieci?" "Esatto. Prezzo?" "L'entrata costa venticinque euro e nella somma sono compresi champagne, due drink e buffet, ma, siccome si tratta di voi e non di gente a caso, parlerò con Albi" mi fece un occhiolino "Sei l'amore" risposi piena di gioia. "Ti ricordi quante volte siamo entrate senza pagare all'Heaven grazie a te?" rise "Avere i giusti contatti fa sempre comodo" inarcai le sopracciglia e sbattei le palpebre come per vantarmi. Continuammo a chiacchierare per un po' di tempo, poi, purtroppo, arrivò l'ora per entrambe di rincasare. Quella sera decisi di tornare a casa, almeno i miei non avrebbero brontolato più di tanto. Effettivamente non mi stavo facendo vedere da un po' di tempo, ma, insomma, cosa si può pretendere da una diciannovenne fidanzata, studiosa e lavoratrice? Non riuscii a sentire Filippo fino al giorno successivo, dato che gli allenamenti avevano distrutto anche lui.