Chapter sixty eight

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"Amy, dove siete? Non vi vedo!" dissi ad alta voce sperando che, dall'altra parte del telefono, la mia amica mi sentisse nonostante la confusione che quel pomeriggio caratterizzò la stazione dei treni: i due erano tornati a Verona per festeggiare Capodanno con noi, come da programma. "Un tipo si è bloccato davanti alle porte d'uscita, arriviamo". Non appena rispose mi alzai in punta di piedi per cercare di sovrastare l'altezza del signore che si era posizionato proprio in quel momento davanti a me. Un minuto più tardi, finalmente, vidi la riccioluta testa di Chris spuntare fuori e, con quella, la biondissima della sua ragazza. Iniziai a spintonare le persone che sembrarono volermi fare da barriera e, abbracciata dopo tantissimo tempo la mia amica, saltai in braccio a Chris. "Mi siete mancati troppo!" esclamai pimpante quando le forti braccia del ragazzo mi riappoggiarono a terra. "Anche tu" affermarono contemporaneamente i due "Non manca qualcuno all'appello?" domandò Chris guardandosi intorno "Ci sta aspettando in macchina. Il parcheggio costa una pazzia" gli dissi cominciando ad avanzare verso l'uscita. Trovammo Filippo nella zona del posteggio rapido appoggiato con gli avambracci alla capote della sua auto. "Quanto mi era mancato il mio barbone preferito" rise il suo migliore amico abbracciandolo "Tu avresti fatto lo stesso"lo riprese l'altro cogliendo la vena ironica riguardo al parcheggio troppo costoso e avvicinandosi ad Amy per salutarla. "Ragazzi,credo che sia ora di muoversi. Sono le tre e fra esattamente sei ore inizia la festa" interruppi tutti agitatissima. "Da quando è diventata così ansiosa?" Chris fece un occhiolino a Filippo "E'solo perché dobbiamo riuscire a prepararci per tempo" lo fulminai con uno sguardo e lo colpii col bacino. Aprii la portiera e, pochi secondi dopo, tutti salirono. "Direzione?" chiese Amy impaziente quasi quanto me "Casa sua. Poi noi due andiamo da me e loro ci verranno a prendere alle otto e mezza. Ci troveremo alla festa con tutti gli altri" le risposi guardando Filippo che a sua volta mi scrutò dallo specchietto retrovisore. "Secondo me, la state prendendo troppo sul serio" obiettò il ragazzo dagli occhi verdi,mentre io e la mia amica sospirammo alzando gli occhi al cielo. "Io non glielo spiego più" mi sussurrò Amy e io ridacchiai. "Almeno Filippo non dice nulla a riguardo" le risposi e, con occhi sognanti, lei mimò un "Beata te". Non appena scendemmo dall'auto del mio ragazzo, salimmo sulla mia e partimmo alla volta di casa dei miei genitori. "Sarei voluta riuscire a passare dai miei" disse con sguardo deluso "Ma mi sa che li vedrò domani" concluse guardando fuori dal finestrino. "Alla fine mi manca un po'"raccontò dopo aver fatto una breve pausa riferendosi alla città "Come mai?" le chiesi istintivamente mantenendo gli occhi sulla strada"Non lo so. Crearsi una nuova vita è sempre complicato, anche se non cambierei una virgola ora come ora" annuii. "Con Chris?"domandai di nuovo "Lui è perfetto persino quando russa nel mio orecchio e mi sveglia, figuriamoci" ridacchiò voltandosi verso di me e io la seguii. "Vedrai che andrà tutto bene, devi solo abituarti. Alla fine sei là solo da pochi mesi" affermai cercando di tranquillizzarla "Speriamo!" sorrise appoggiando il suo palmo freddo sul mio che avevo avvolto attorno al cambio. Chiacchierammo ancora per qualche minuto fino all'arrivo a casa mia. "Voglio vederti con quel vestito addosso, in foto non rende giustizia senza modella" disse eccitata Amy salendo le scale subito dopo di me "Lo so, è solo che avevo la memoria piena nel cellulare e non ho potuto inviartela mentre me lo stavo provando" feci una smorfia. Non appena entrammo l'unica parola che mi si materializzò in testa fu"cibo". "Ho l'acquolina in bocca" affermò la mia amica vagliando la soglia "Non è che potremmo sostare qui stasera?"propose e io la trascinai per un braccio fino in salotto. Mamma e papà furono felicissimi di rivederla e cominciarono con un interrogatorio che pensai non sarebbe finito mai più. Non appena ne ebbi l'occasione, però, gliela sottrassi. "Quindi?" mi chiese lei sedendosi sul mio letto mentre chiudevo la porta. "Quindi cosa?" le domandai di rimando "Non potremmo rimanere a mangiare?"le sue pupille si dilatarono come quelle del Gatto con gli Stivali di Shrek e le sue labbra si arricciarono all'ingiù. "Sul serio preferiresti passare l'ultimo dell'anno con i miei parenti piuttosto che andare a una super lussuosa festa che per di più per noi è gratis? Tu sei matta" risi. "Tu non sai da quanto non mangio cibo buono" la ragazza dai capelli biondi si lasciò cadere sul materasso "Avrai tempo per mangiare da domani, ora abbiamo un lungo lavoro da fare". Detto ciò e impostata la prima canzone con la quale facemmo iniziare il nostro pomeriggio di preparazione alla festa, non ci fermammo nemmeno per andare in bagno. Ceretta, creme, smalti vari, ricerche per acconciature e make-up, prove dei vestiti, scelta delle scarpe da indossare e molto altro ancora ci tennero occupate per tre ore come minimo. Una volta deciso il da farsi, entrambe ci facemmo la doccia e, in tempi record, alle otto e mezza spaccate fummo pronte. Decisi di lasciare che i capelli mi accarezzassero la schiena nuda, nulla di complicato. Per quanto riguardò Amy, invece, mi ingegnai per una coda di cavallo con bombatura.Quando ci guardammo allo specchio, rimanemmo tutt'e due senza parole."Bel lavoro amica" mi disse dandomi il cinque e abbracciandomi.Il mio vestito senza spalline in chiffon nero aveva una scollatura a cuore e la zona del décolleté era punteggiata da infinite paillettes dorate che diminuivano scendendo verso il busto, mentre quello di Amy, dotato di spalline, era multicolore. Le sfumature del tessuto passavano dal rosa al viola, fino ad arrivare all'arancione e, anche se il motivo non era ben chiaro,sembrava che la stampa fosse a fiori. Centralmente, sotto al seno,era stata posta una figura geometrica a forma di diamante impreziosita da alcuni brillanti. Dire che quel vestito fosse strabiliante probabilmente sarebbe stato riduttivo. Entrambe ci sentimmo come se avessimo dovuto prendere parte a un matrimonio, dati i nostri lunghi abiti che non ci permisero di vedere le décolletées che indossammo quella sera. Pochi secondi dopo sentii il citofono suonare. "E' ora" guardai ansiosamente la mia amica, recuperammo le nostre pochettes e uscimmo dalla stanza fuori dalla quale si trovavano i miei genitori curiosi di vederci. "Perché il tempo deve passare così in fretta?" chiese mia mamma guardando mio padre"Siete meravigliose" sentenziò lui quasi emozionato. Entrambe sorridemmo e li abbracciammo. "Salutatemi tutti e scusatevi con loro, dato che non posso rimanere a cena" guardai i miei genitori negli occhi e loro annuirono. "Divertitevi! Ci sentiamo più tardi per gli auguri" rispose mamma. Prima di uscire di casa diedi un bacio a tutti e due, dopodiché, facendo passare Amy per prima, chiusi dietro di me la porta di casa. Scendemmo velocemente e allo stesso tempo in modo estremamente cauto la rampa di scale che ci separava dall'uscita del palazzo. I nostri due ragazzi ci stavano aspettando appoggiati alla vettura con le mani in tasca, eleganti come non mai. Giacche nere,camicie bianche, jeans per evitare di sembrare i due testimoni al matrimonio che avevo già citato prima e scarpe eleganti. "Se non fosse per la capigliatura, potremmo anche confondervi" ridemmo io e la mia amica avvicinandoci a loro. Alzarono di scatto le teste e gli occhi ci fecero una radiografia che per poco non ci mise in imbarazzo. Mi mordicchiai un labbro nascondendo un sorriso, mentre Amy lo sfoggiò senza alcun timore. "E-ehm" si schiarirono le voci i due e, storditi, si guardarono a vicenda. Nel frattempo noi ci avvicinammo per andare a cercare un leggero contatto con le loro labbra. "Se rimaniamo qui,arriveremo in ritardo" sussurrai a Filippo guardandolo negli occhi e appoggiando il palmo della mia mano sul suo cuore che sentii battere tranquillamente nel petto. I nostri nasi si sfiorarono. "Bene, andiamo!" disse incastrando le mie dita con le sue e aprendomi la portiera. "Prego, Mademoiselle" mi sorrise dolcemente e, in quel momento, mi venne da ridere. Chris fece lo stesso con Amy, poi partimmo a tutta velocità verso la nostra destinazione: Villa Deianira.

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