Chapter fifty five

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Arrivò presto anche il martedì e Ginevra e io ci mettemmo d'accordo per uscire. Dato il freddo polare, decidemmo di rifugiarci al Bistrot Lille per bere qualcosa di caldo e rimediare con gossip, chiacchiere e novità che, negli ultimi tempi, ci erano sfuggiti. Ci sembrò di essere tornate all'anno precedente quando ancora riuscivamo a trovarci da Alfri per prendere un caffè. "Alla fine credo che abbiano ragione gli adulti: crescere è una fregatura!" disse ridendo la mia migliore amica. "Già, chi è in grado di farsi queste risate a cinquant'anni? A quell'età sono tutti presi dal lavoro, dai figli, dalla casa e non si divertono più come noi" sorrisi rispondendo con disapprovazione. "Qualche giorno fa stavo ascoltando un programma televisivo e il conduttore diceva che, più si cresce, più la nostra spensieratezza svanisce" replicò "Sì, danno la colpa alle responsabilità che si devono assumere nella vita. E' ovvio che le due cose si possono conciliare! Niente è del tutto bianco o del tutto nero: è per questo che esiste l'infinita gamma dei grigi. Chiaramente c'è chi sente più peso sulle proprie spalle, ma questa non dev'essere una scusante per rovinarsi la vita" dissi infine. Cambiammo discorso e, poco dopo, cominciammo a parlare di lei e di Alberto. "Quindi come stanno le cose?" chiesi curiosa e il suo sguardo si fece cupo. "Non lo so" rispose con tono preoccupato e portai il busto in avanti per avvicinarmi a lei. "Cosa vuol dire?" "Vuol dire che sono un disastro" ridacchiai "Se credi di avermi dato un aiuto con questa frase..." lasciai a intendere. Lei alzò gli occhi che si posarono sui miei. Percepii angoscia e, più o meno, altri quindici stati d'animo che, mescolati insieme, furono difficili da interpretare. "Quindi?" chiesi esortandola a parlare. "Sono nei casini!" la mia espressione diventò sempre più interrogativa "Cos'hai fatto?" domandai di nuovo. "Mi sono innamorata di lui". In quel momento capii la gravità della situazione. Mi venne subito in mente Filippo e ringraziai il cielo che non fosse successo a noi. La lasciai parlare per evitare che si agitasse di più. "Non so come, né perché. Anzi, probabilmente, conosco il motivo per il quale è successo. Lui è così..." lasciò la frase in sospeso. "Non so come definirlo. Lui è il tutto. E' ironico, dolce, energico, sfacciato quando serve e il problema è che potrei elencarti ogni suo difetto seduta stante, ma, alla fine, ti direi che amo anche quelli. Non c'è niente che non vada bene in lui, almeno, non per me" si spiegò accelerando il ritmo delle parole che uscivano dalla sua bocca. Rimasi in silenzio per qualche secondo e non mi venne in mente altro da dirle se non un: "Credo che tu ti sia cacciata in un bel guaio". Seguirono domande per capire se anche lui provasse qualcosa per lei, ma ogni cosa portò a ciò che sentiva Ginevra ogni volta che i due si trovavano insieme. "Potrebbe essere anche solo una fase passeggera che, magari, fra un mese passerà" cercai di tranquillizzarla "Ci ho pensato anch'io, ma, sinceramente, è l'ipotesi che ho scartato per prima" "Mai dire mai" cercai di farle valutare ogni possibilità. "Quindi tu dici che sarebbe troppo azzardato dirgli tutto? E' che lui è il mio migliore amico e parliamo di ogni cosa" "Lo so bene, ricordati di me e Filippo" le feci notare "Giusto" rispose riflettendoci su. La conversazione continuò a oltranza senza permetterci di arrivare a una soluzione che potesse aiutarla per davvero, purtroppo. Quando tornai a casa, però, mi sentii in dovere di inviarle un ultimo SMS nel quale riposi ogni speranza di calmarla per evitare un suo dannoso exploit di fronte ad Alberto. "Mi è appena venuta in mente una cosa: ricordi quando ho incontrato per la prima volta Filippo? Penso di sì, ti ossessionavo. Beh, hai presente quando avevo iniziato a pensare che lui fosse "l'uomo della mia vita" ed ero disperata all'idea di non rivederlo più? Una cosa che mi ha aiutata tantissimo è stata buttarmi su altro. Trova il tempo di fare qualcosa per te che ti faccia stare bene, allontanalo dai tuoi pensieri e vedi come va. Se fra un mese sarai ancora convinta, cercheremo una soluzione a tutto ;)" - sì, lo so anch'io che i miei messaggi assomigliano di più a dei saggi letterari, non c'è bisogno di infierire! -. Attesi la risposta per una decina di minuti dopo aver visto la sua visualizzazione. "Mi chiedo ancora come sia possibile non volerti bene. Se fossi lì ti salterei addosso e ti riempirei di baci :) Grazie per oggi, ma, soprattutto, grazie per l'infinito sostegno, anche se non me lo sono meritato in quest'ultimo periodo" "Stai zitta, capra! Sai che potresti mandarmi su tutte le furie, ma ci sarei in ogni caso per te. Ti voglio bene! Mi raccomando :*" "Ehi, stai molto attenta a quello che dici! Anch'io :* Ci proverò".

Alla fine, anche novembre passò, anche se dicembre sembrò non arrivare mai. Non vedevo l'ora di organizzarmi con Filippo per le feste, dato che avrei dovuto cominciare a pensare ai regali di Natale e al vestito per Capodanno.

Mille volte ancoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora