1.

248 29 3
                                    

Kingston, Giamaica, 21 marzo 1801

La spiaggia di Kingston era deserta a quell'ora del mattino, e il Capitano James Lockhart ne aveva approfittato per fare una passeggiata in solitaria con in sottofondo i garriti dei gabbiani che di tanto in tanto planavano sulla superficie liscia dell'oceano. Nonostante il sole non fosse ancora alto nel cielo sgombro di nuvole – era da poco passata l'alba – l'aria era già tiepida e un vento caldo e piacevole gli scompigliava i capelli corvini che non aveva legato nel solito codino lungo fino alla base del collo. Ormai lui e la moglie Deirdre si erano stabiliti in Giamaica da quasi due anni, dopo una traversata cominciata a Plymouth che non si era rivelata affatto priva di pericoli o avversità, in cui James aveva rischiato un ammutinamento dal proprio equipaggio sulla Wicked Mary, il suo veliero.

Assieme a loro erano partiti anche i coniugi MacLeod, Ross e Hazel, che anni addietro avevano lavorato a Londra in Crown Street a Mahogany Hall, la casa di piacere dove il capitano aveva conosciuto Deirdre Walsh, una ragazza irlandese dai modi diretti che gli aveva pian piano rubato il cuore.

Kingston si era rivelata la destinazione finale perfetta: avendo già una casa ad attenderlo, aveva potuto riprendere i vecchi contatti e ricominciare a lavorare tra le calde acque caraibiche; non meno importante, aveva messo parecchi chilometri di distanza dal Capitano Caden Flanagan.

Un brivido gli percorse la schiena mentre si fermava, concentrato sul lieve sciabordio delle piccole onde che lambivano la battigia. Dedicarsi al contrabbando era tanto remunerativo quanto rischioso, lo sapeva benissimo, ma lo scontro a quattr'occhi con Flanagan durante una festa in maschera a Londra lo aveva fatto desistere dal continuare con lo smercio in madrepatria. Non avrebbe scordato facilmente lo sguardo minaccioso dell'uomo, che sembrava disposto a tutto pur di vendicare il fratello che James aveva ucciso accidentalmente durante una rissa scoppiata a Mahogany Hall.

James distolse lo sguardo color ghiaccio dalla distesa infinita del Mar dei Caraibi e lo abbassò a studiare con espressione incuriosita alcuni granchi che sbucavano da sotto la sabbia bianca e gli zampettavano accanto agli stivali di una fattura molto più leggera di quelli che portava quando stava a Londra. Ce n'era uno più grande e due granchietti che lo seguivano a ruota. Quella scena di quiete fu però interrotta dall'apparizione di una palla di pelo ansimante che trottava scoordinata nella direzione del capitano. I crostacei si dispersero subito, tornando a nascondersi nel terreno morbido e fine. L'animale si schiantò contro le gambe di Lockhart, che imprecò a mezza voce: «Misericordia, tu che diavolo saresti?»

L'estraneo era un cane meticcio dalle zampe corte e tozze e il pelo bianco e nero, ma la cosa che lasciò James stranito fu che aveva un occhio azzurro e uno marrone, apparendo, a prima vista, davvero brutto secondo il parere dell'uomo, che in generale non amava molto gli animali.

«Sciò, tornatene da dove sei venuto» intimò alla bestiolina che si sollevò sui corti arti inferiori e si appoggiò addosso a James, con la testa pelosa che gli arrivava a malapena al ginocchio. «Insomma, uno non può neanche farsi una passeggiata con calma che...»

«Buongiorno capitano.» Una voce maschile fece voltare Lockhart di centottanta gradi, mentre il cagnolino continuava a cercare di salirgli sulla gamba, rischiando quasi di farlo inciampare. «Dannazione, te ne vuoi andare, sacco di pulci?» ripeté con più veemenza, prima di rivolgere un cenno del capo a Rupert Tennant, il quartiermastro della Wicked Mary, poi, rivolto a quest'ultimo, continuò: «Avevate bisogno, Mr Tennant?»

«Avete fatto un incontro già di primissima mattina, vedo» osservò l'altro, fissando con indifferenza quella palla di pelo indisciplinata che continuava a saltellare sui tozzi arti posteriori, poi riprese con un sospiro, come se il suo compito fosse un fardello particolarmente gravoso: «Mr George Courtenay vorrebbe anticipare l'appuntamento di questo pomeriggio per quella spedizione di canna da zucchero.»

Of Seamen and Maidens - VECCHI FANTASMI E CIELI OMBROSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora