An Caorán, 22 giugno 1801
Il mattino della partenza, Evans e la giovane O'Kelly si alzarono che il sole non era ancora sorto, cirri rosati nel cielo che iniziava ad accendersi di azzurro, ed entrambi presero ad avviarsi con movimenti anchilosati per la notte sulla terra nuda, senza scambiarsi mezza parola.
Lea aveva dormito poco e male ma, a giudicare dalle sclere arrossate e le occhiaie livide, Evans non era stato altrettanto fortunato e non aveva chiuso occhio per tutta la notte. Avrebbe voluto confortarlo, carezzargli una gota e rincuorarlo per fargli tornare il sorriso, quello splendido sorriso caldo come le fiamme del più bel fuoco in una fredda giornata invernale. Le prudevano le mani dalla voglia di farlo, ma appena provava a cercarlo con lo sguardo, veniva assalita da un'ondata di tristezza che minacciava di trasformarla in una fontana di lacrime. E Lea detestava piangere, soprattutto in presenza di altra gente: era una ragazza forte, tanti facevano affidamento su di lei e ormai davano per scontato avrebbe resistito stoicamente a tutto. Così strinse la mascella e aumentò il passo per raggiungere quanto più in fretta possibile il porto di Galway.
Mai si era sentita così annientata all'idea di mettere la parola fine al rapporto con un uomo, un perfetto sconosciuto che ora però sentiva caro come il più amato degli amici. No, non un amico: avrebbe mai bramato con quell'intensità le labbra di un semplice amico sulla propria pelle? Ci sarebbe stata quella strana corrente, calda e crepitante, tra lei e un amico? Quella medesima aspettativa languida e stordente che le prendeva la bocca dello stomaco e le faceva accapponare la pelle come un refolo d'aria fresca in un'afosa giornata estiva? No, ne era certa.
Non seppe se essere grata o meno del silenzio teso calato dalla sera prima tra loro due: da una parte avrebbe voluto ancora conversare con lui, udire la sua voce bassa e gentile, la risata gaia e contagiosa; dall'altra sentiva che, se invece l'avesse udita, le avrebbe fatto ricordare con maggiore violenza quello che stava per perdere. I fiori che occhieggiavano tra l'erba alta attorno a loro, dondolando allegri le corolle al lieve vento che spirava quel mattino, il sole gagliardo che riluceva splendente, brillando in mille riflessi lucenti sulla superficie delle onde alla loro destra: le sembrava tutto sbagliato. Niente poteva essere allegro, quel giorno, dove siete, pioggia e nubi burrascose? Pure tu, mare ingrato! Così blu e col tuo sciabordio basso e ipnotico, dove sono invece i cavalloni d'acciaio che si schiantano con rabbia sulla scogliera? Invece tutto è così bello e magnifico da fare male al cuore, come voi, dottore.
Imboccarono la strada battuta che conduceva ai docks, gli alberi delle molte navi ormeggiate che svettavano nell'azzurro pastoso del cielo terso tra i gabbiani che strillavano rauchi e sgraziati sopra di loro; quando il molo fu finalmente visibile, fu lì che Lea si fermò.
«Finisce dunque così?» La voce di Gabriel Evans era arrochita per il protratto silenzio e forse per qualcos'altro, lei però non avrebbe saputo dirlo con esattezza in quanto gli dava le spalle, così facendo poteva tormentarsi le mani e lasciare che il volto non mostrasse tutti quei sentimenti confusi e ingombranti che quella voce era riuscita a far traboccare con tanta semplicità.
«Potrebbe finire in maniera diversa, secondo voi?» si udì rispondere, incerta. «Voi dovete partite.»
«Non posso evitarlo, devo compiere il mio dovere.» Si sentì afferrare dalle spalle, venne fatta voltare e dopo quello che le era parsa una vita si guardarono di nuovo negli occhi, scoprendo con sgomento la stessa angoscia dilaniare quei bei tratti, ora tirati e sconvolti. «Lea, non posso venire meno a un mio compito, ma questo non sminuisce certo quello che provo, che sto provando per... Come potrei scordarvi? Come potete dire una cosa simile dopo questa settimana? Dimenticarvi sarebbe impossibile, per quanto intensamente magari lo desideri. Posso forse dimenticare di respirare?»
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Of Seamen and Maidens - VECCHI FANTASMI E CIELI OMBROSI
Historical Fiction[COMPLETA] Terzo capitolo della serie Of Seamen and Maidens. Seguito di ACQUE SCURE E VENTI CONTRARI. Kingston, 1801. Sono passati due anni da quando la Wicked Mary, il vascello del Capitano James Lockhart, è approdato in Giamaica. James non ha mai...