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Lockhart se ne tornò baldanzoso in cabina per cambiarsi per la cena ormai prossima. L'umore non venne intaccato dall'ottima cena a base di polpo ai ferri del buon Dembe così a fine pasto decise di concludere in bellezza, concedendosi del rum invecchiato con un buon sigaro che sua moglie l'aiutò ad accendere di buona lena, ma alla prima nuvola fragrante James la vide tossire e sputacchiare.

«Deirdre, tutto bene?» le chiese, abbassando il braccio per scrutarla impensierito.

«T-tutto bene» farfugliò lei, poco credibile, gli occhi rossi che lacrimavano mentre si accomodava meglio il chiaro scialle leggero drappeggiato attorno alle spalle e sventolando come impazzita il semplice ventaglio in carta che teneva stretto in mano. «Fumate in santa pace, io... io vado a fare due passi per sgranchirmi le gambe.» Dopo aver lanciato un sorriso smorzato al marito si allontanò con un fruscio sommesso del pesante vestito in broccato di un acceso verde smeraldo, lasciandolo al suo sigaro.

Lockhart aspirò e buttò fuori denso fumo azzurrognolo, il solco tra le sopracciglia che si faceva più profondo mentre la osservava incamminarsi verso il castello di prua a passo lento. L'uncino andò a sfiorare il taschino del panciotto, la lettera di Mr Courtenay ancora al suo posto pur dopo oltre un mese di navigazione, e senza rendersene conto si allontanò dal gruppetto che chiacchierava animatamente.

MacLeod lo scorse con la coda dell'occhio, così lasciò il Dottor Evans che discuteva vivacemente con Hazel sui possibili usi del curari in chirurgia una volta capite per bene le dosi giuste da impiegare. «Bella serata, capitano» esordì dopo aver scorto l'espressione corrucciata dell'altro.

James si riscosse un attimo, sorpreso di trovarsi accanto lo scozzese. «Incantevole» replicò in automatico dopo avergli lanciato un breve sguardo.

Entrambi tirarono un grosso tiro al sigaro mentre guardavano la luna illuminare la superficie scura dell'oceano, il silenzio venne rotto quando udirono i primi cori stonati dell'equipaggio alla loro sinistra intonare And it's all for me grog, me jolly, jolly grog. All for my rum and tobacco!, ed entrambi si guardarono con un ghigno.

«Credo sia una scelta di canzone particolarmente azzeccata» fu il commento ironico del capitano osservando con un sopracciglio alzato Paulie fare da shanty man in mezzo al gruppetto di marinai, il naso e le gote rosse come peperoni.

«Och, Paulie ha una bella voce» Ross volle però spezzare una lancia a favore dell'amico.

James rimase a guardare l'altro con espressione incuriosita. «Vi manca mai stare lì, con loro?»

«Nay, sir, mi hanno detto di non essere mai stato troppo intonato» scherzò lui con espressione candida, suscitando una risata roboante del capitano che, stringendo il sigaro tra i denti, assestò una decisa pacca sulla schiena dello scozzese che si premurò di aggiungere: «Vi devo ancora ringraziare per l'opportunità che mi avete dato.»

Lockhart scrollò le spalle, noncurante. «Sciocchezze, sarebbe stato stupido lasciarvi a fare il marinaio semplice a vita. Avete imparato in fretta e siete diventato capace.»

«Vi ringrazio, capitano, ma se continuate così il prossimo passo sarà portarmi un mazzo di rose rosse e chiedermi se la mia famiglia è disposta a darmi in sposo.»

«Il mazzo di fiori lo porterò sulla vostra tomba, accidenti di uno scozzese irrispettoso.» James sogghignò, l'espressione resa malevola dalle nuvolette dense che aleggiavano attorno al viso pallido e allungato, poi si fece più serio. «Che mi dite di Mr Harris?»

«Non più di quello che già sappiamo.» Ross estrasse da una tasca interna del gilè nero un foglietto malamente accartocciato che spiegò con cura tra le grosse mani prima di buttarvi un occhio con aria critica. «Sveglia sul tardi, regolare giro d'ispezione in stiva, qualche discussione con il quartiermastro sulla gestione dell'alcol a bordo, niente gioco d'azzardo ed evacuazioni giornaliere.»

Of Seamen and Maidens - VECCHI FANTASMI E CIELI OMBROSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora