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Bóthar na Trá, 20 giugno 1801

Alla fine la casa dei Donnelly era stata solo la prima di una lunga lista tra quelle che Gabriel Evans aveva visitato nel corso della giornata e non solo: le richieste di assistenza si erano protratte anche nei due giorni successivi, spingendo il dottore a fare la spola tra la dimora di Orla O'Kelly e le umili abitazioni dei suoi vicini e conoscenti. Dopo la moglie del giovanotto che si era slogata una caviglia, Evans era stato reclamato nell'abitazione accanto dove, mentre la maggiore delle figlie dei Riley approntava un delizioso stufato di verdure, le cure del medico erano toccate al capofamiglia, che soffriva di gotta da anni ma trascurava la propria alimentazione ingerendo più alcol e cibi grassi di quel avrebbe dovuto. Poi c'erano stati tre casi di dissenteria, alcuni bambini che si erano contagiati giocando assieme. Mentre era concentrato in queste visite, Gabe era sempre preoccupato per le condizioni della vecchia O'Kelly, la mente che però indugiava troppo spesso al ricordo delle forme calde e generose di Lea che gli sfioravano le cosce, quindi aveva mandato uno dei volenterosi figli degli O'Doyle a controllare alla piccola capanna se tutto stesse procedendo per il meglio.

Stava per tramontare il sole sul suo ormai quinto giorno di permanenza a Bóthar na Trá, quando il dottore fece ritorno dalle due donne e le trovò a chiacchierare fitto fitto in gaelico. Rimase per un secondo incantato ad ascoltare quella lingua tanto oscura per lui. Le uniche parole che aveva imparato nel corso degli anni erano alcune esclamazioni colorite sentite dai marinai sulla Wicked Mary, compreso Ross MacLeod con la sua variante scozzese, che sembrava avesse una fantasia tutta sua per inventarsene di sempre più sboccate, facendo sollevare un sopracciglio scuro alla moglie in segno di rimprovero, mentre Mrs Lockhart scoppiava in una risata sguaiata con tanto di grugnito finale.

La temperatura stava scendendo rispetto alla giornata che si era rivelata piuttosto afosa, infatti Evans sentiva di non avere il migliore degli odori addosso e la sua camicia recava le tracce di quelle ultime ore frenetiche a saltellare da una casa all'altra, con grossi aloni di sudore che gli si allargavano sotto le ascelle.

«Bentornato dottore» salutò Orla O'Kelly con un sorriso sul volto rugoso che ricordava quello di certe tartarughe avvistate nelle Galapagos durante un viaggio al fianco del suo amico Lockhart. Se non che l'anziana aveva gli occhi piccoli e verdi come quelli della nipote.

«Dottore, dovete essere stanco, venite a sedervi qui. Ho riacceso il fuoco perché Maimeó diceva di sentire un po' di freddo.»

Distogliendo controvoglia lo sguardo dalle labbra carnose di Lea, Evans si precipitò al capezzale dell'anziana, che ora stava seduta nel letto, non più sdraiata. Quello era un bel progresso, si disse, mentre le toccava la fronte constatando che era molto più fresca di quanto non lo fosse stata negli ultimi giorni.

«Come vi sentite? Avete dolori?» inquisì Gabe mentre posava sul tavolo una pagnotta fragrante che gli era stata data come pegno dalla famiglia di uno dei suoi novelli pazienti.

«Nulla, a parte gli acciacchi che mi porto dietro da almeno una ventina d'anni, non sono più un fresco bocciolo come la mia bella nipote» osservò Orla con tono divertito, ammiccando in direzione di Lea, le cui guance sotto le lentiggini divennero rosse per l'imbarazzo.

«Suvvia, Maimeó, non scherzare. Dì al Dottor Evans come ti senti.»

«Aye, non mi fa più male la pancia, anche se ho molto sonno. Credo che lascerò voi giovani a chiacchierare, mentre io schiaccio un altro pisolino.» Agitò piano una mano in direzione della nipote come a dirle di lasciarla in pace e, quando la giovane si alzò per andare a recuperare il proprio abito sporco abbandonato vicino all'ingresso della capanna in attesa di essere lavato, Orla O'Kelly sussurrò a Gabe: «Il figlio degli O'Doyle ci ha detto che siete stato un vero benefattore per la gente di Bóthar na Trá, quindi non credo che vogliate stare rinchiuso di nuovo tra quattro mura con l'ennesima paziente.»

Of Seamen and Maidens - VECCHI FANTASMI E CIELI OMBROSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora