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Dublino, 20 giugno 1801

James fissava il soffitto tingersi del chiarore del primo mattino che entrava dalla finestra, registrando con un angolo del cervello l'inizio di una nuova giornata senza Deirdre.

Se fosse stata lì, l'avrebbe svegliata con un bacio, abbracciandola ed esortandola a sbrigarsi che lui aveva sempre quella maledetta fretta, di cosa non se ne capacitava nemmeno lui. Lei avrebbe mugugnato, faceva sempre una diavolo di fatica a svegliarsi la mattina e rimaneva di cattivo umore per l'intera giornata se non dormiva a sufficienza; lui si sarebbe fatto beffe della sua reticenza e le avrebbe dato uno, due, cento baci fino a che ridendo piano lei si sarebbe voltata riluttante e avrebbe aperto quei bellissimi occhi, più scuri e intensi appena svegliata. Avrebbe ricambiato posando le labbra morbide e tenere sulle sue, e avrebbe reclamato la colazione con voce arrochita.

Era il suo principio di giornata preferito, ci aveva riflettuto a lungo e si era detto che sì, era esattamente quello l'inizio perfetto: sua moglie stretta a lui, il profumo del tè e del pane abbrustolito in sottofondo con la luce che si stagliava dalla finestra.

Quell'immagine era tanto reale che, se avesse allungato il braccio, avrebbe potuto sfiorare il grande corpo caldo di Deirdre stesa lì accanto invece delle lenzuola, arrotolate e fredde. Strinse gli occhi e desiderò non doversi alzare più, ricordando per sempre su quel letto vuoto l'abbraccio tenero e confortante di sua moglie, l'enorme seno morbido che gli si premeva dolcemente contro.

Cosa aveva fatto per spaventarla tanto?

Quel pensiero turbò le sue fantasie e lo riportò con i piedi per terra. Aveva ben poco da piangersi addosso quando era lui stesso la causa del proprio male. Durante le lunghe notti in cui rimaneva a osservare il buio non riuscendo a prendere sonno, aveva provato a elencare cosa avesse potuto farle per essere arrivato fin lì, con sguardo spietato aveva rievocato ogni parola, gesto e reazione rivolti a sua moglie. Con orrore aveva constatato che la lista era decisamente lunga tra scoppi d'ira, battutine sarcastiche e gesti bruschi, così aveva lasciato stare quel terribile giochino sadico utile solo a tormentarlo con maggior intensità. Una vita senza Deirdre gli pareva già un castigo abbastanza sufficiente.

Si tirò a sedere e rimase imbambolato con lo sguardo perso davanti a sé e le braccia poggiate sulle cosce, sentendo di avere esaurito le forze per fare qualsiasi altra cosa. La luce dalla finestra crebbe di intensità e da scuro il cielo divenne sempre più chiaro, il cicaleccio proveniente dalle strade sottostanti si fece animato.

Si ridestò quando udì un sommesso bussare alla porta. Più per istinto che altro, si alzò controvoglia, i muscoli intorpiditi che gli dolevano, come a gridare la loro protesta per quel movimento non richiesto.

Sulla soglia stava la moglie dell'oste, era passata per la sveglia, alle cinque, giusto?

Sì, grazie.

Contenta di aver adempiuto al proprio lavoro fece per andarsene quando James la richiamò perentorio dopo aver scorto con la coda dell'occhio la stanza attigua alla propria ancora chiusa: non poteva permettersi di piangersi addosso, non ora che aveva qualcuno a cui dover badare. Sospirò e si arrese al dover dare inizio a quella nuova giornata.

*

Quando Hazel si svegliò era ancora scossa dagli strascichi dei singhiozzi che le facevano sussultare il petto, e la mano sotto il cuscino toccò un pezzo di carta. Quando constatò che era la lettera di Deirdre, le tremò la mano. «Perché te ne sei andata?» farfugliò con voce roca, colpita all'improvviso dal fatto che ora nemmeno lei ci sarebbe stata più.

Avrei voluto impedirlo ma non ci sono riuscita, vorrei essere al tuo fianco e piangere con te tutte le lacrime che ho in corpo, piccina mia.

«Allora non avresti dovuto lasciarmi» commentò sgranando gli occhi, quasi aspettandosi quella lettera potesse dirle altro dopo quei giorni di agonia... Quanti giorni erano ormai passati? «Non mi importa. Niente importa ormai... Ci hai abbandonati, Dee, accidenti a te!»

Of Seamen and Maidens - VECCHI FANTASMI E CIELI OMBROSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora