27.

182 25 5
                                    

Galway, 13 giugno 1801

Una decina di giorni dopo, il resto dell'equipaggio della Wicked Mary era approdato al porto di Galway e, successivamente, si era organizzato per i vari incarichi che il Capitano Lockhart aveva affidato loro. Rupert Tennant si sarebbe occupato tra le altre cose di scambiare alcune merci trasportate da Kingston fino a lì. Fingal Duncan e Dmitri Levin avrebbero scandagliato in lungo e in largo Galway, mentre O'Leary si era offerto – anche per interessi personali – di perlustrare i paesi di pescatori lì vicino. Secondo un ragazzotto massiccio che lavorava al porto, qualcuno dei marinai scesi dalla Santa Dominga poteva essersi avviato in direzione di An Chluais, proprio il villaggio da cui proveniva il nostromo. Gabriel Evans sarebbe andato con lui in modo che, se ci fosse stata più di una pista da seguire, si sarebbero potuti dividere e avrebbero proseguito in maniera più spedita. Era chiaro a tutti che Samuel Lockhart non voleva farsi trovare e non ci avrebbe messo molto a far perdere le sue tracce se gli fosse giunta voce che il fratello maggiore era sbarcato in Irlanda con il proprio veliero.

Colin e Gabriel cavalcarono per un paio d'ore prima di arrivare ad An Chluais, fiancheggiando la costa rocciosa e i prati profumati che al nostromo erano così familiari. Ancora non gli sembrava vero che finalmente avrebbe riabbracciato la sua chuisle e le avrebbe chiesto ufficialmente la mano.

Il cavallo bianco di O'Leary galoppava veloce: aveva deciso di acquistare la bestia invece di prenderla a nolo, per poter fare un regalo a Lea, dimostrando così a lei e alla sua famiglia che grazie alla sua posizione si sarebbe potuto prendere cura della ragazza in maniera più che dignitosa. Quando finalmente lo sguardo scuro di Colin si posò sul minuscolo cottage vicino al mare della famiglia O'Kelly, spronò ancora di più il destriero, impaziente di arrivare.

Evans fece lo stesso con la propria cavalcatura, non capendo bene se il nostromo avesse visto qualcosa d'interessante, perché si era distratto ad ammirare i prati pieni di erba calderina e il mare circostante, mentre meditava su quale fosse la migliore cura per i dolori articolari, se la curcuma o lo zenzero.

Il dottore riuscì comunque a raggiungere l'altro mentre stava legando il cavallo a una staccionata di fronte a una piccola casa che sorgeva proprio al limitare della scogliera rocciosa.

«Siamo arrivati ad An Chluais. Questa è la casa di Lea» spiegò Colin, un luccichio birichino negli occhi quasi neri.

«Capisco, allora mentre voi vi riunite alla vostra amata, io posso fare un giro di ricognizione nei paraggi.»

«Buona idea...» La frase di O'Leary si interruppe, perché dall'interno del cottage giunsero delle urla di donna.

«Sembra che qualcuno stia poco bene. Forse sarà meglio che entri con voi, nel caso in cui ci fosse bisogno di un dottore.»

Colin annuì, allarmato e, mentre anche Gabe assicurava il proprio cavallo alla staccionata, andò a bussare con decisione alla porta di casa O'Kelly.

Ad aprirgli fu Cillian, il padre di Lea. Era invecchiato parecchio dall'ultima volta in cui l'aveva visto e i pochi capelli che gli restavano sul capo erano quasi bianchi, un tempo li aveva avuti rossi come i figli e la moglie. Nonostante la vecchiaia avanzasse, però, non aveva perso il suo fisico morbido, ereditato dall'unica figlia femmina.

«Colin?» esclamò il padrone di casa, strabuzzando gli occhi chiari.

«Dia duit, Mr O'Kelly» salutò O'Leary, con piglio accigliato, prima di continuare: «Ho sentito qualcuno urlare, Saoirse è malata?»

«Oh, no, mia moglie sta bene, grazie. È Lea che ha dei forti dolori da giorni, ormai. Entra, hai l'aria di uno che ha bisogno di un bel boccale di birra. Noi stiamo aspettando il dottore, Liam è andato a chiamarlo stamattina ma non è ancora tornato. Il Dottor Murphy starà finendo di assistere qualche donna durante il parto. Sia Ciara che Erin Donnelly sono in procinto di partorire.»

Of Seamen and Maidens - VECCHI FANTASMI E CIELI OMBROSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora