Of Seamen and Maidens - VECCHI FANTASMI E CIELI OMBROSI

34.

Dublino, 17 giugno 1801

Hazel spalancò la porta della propria camera con gran fragore e scese le scale a rotta di collo senza che gliene importasse nulla del decoro in quel momento: aveva intravisto dalla propria stanza la massiccia mole di Deirdre svoltare in una via adiacente a quella della locanda, quindi Ross doveva essere lì! Perché non l'aveva mandata a chiamare, quel testone d'uno scozzese?

«Capitano!» chiamò rivolta alla sottile figura di Lockhart in piedi davanti al caminetto, voltato alla porta aperta della locanda davanti a sé. «Ho visto vostra moglie dalla finestra, Ross era con lei?»

Bloccò il trotto quando finalmente notò l'espressione di Lockhart che la fissava con un misto di orrore e pietà, la postura innaturalmente rigida. «Capitano, state bene?» chiese, mentre avvertiva una sgradevole morsa gelida stringerle alla base dello stomaco di fronte a quegli occhi azzurri tanto tormentati.

Lui dovette deglutire un paio di volte prima di riuscire a parlare, raddrizzando le spalle per assumere un'aria solenne. «Questo è per voi, Ms Miller» con voce gracchiante allungò il braccio e lei d'istinto porse la mano. James stava per crollare a pezzi, e davanti ai grandi occhi ambrati e confusi della giovane si sentì quasi venir meno ma si impose il decoro e la serietà propri di momenti come quelli.

«Cosa sta succedendo?»

«Vostro marito è morto, Ms Miller. Io... sono profondamente addolorato per la vostra perdita.» Nel dirlo capì quanto fossero vere quelle parole e tutto a un tratto la realtà dell'avvenimento lo colpì più duramente di quel che avesse mai potuto credere, tanto che sentì gli occhi inumidirsi. Gli era già successo in precedenza di annunciare la dipartita di un suo collaboratore, ma quella volta era diverso. Aveva costruito con MacLeod un'amicizia che esulava dal semplice rapporto di lavoro. E il fatto di comunicare la sua morte a una vedova così giovane non rendeva di certo le cose più facili.

Hazel sbatté più volte le folte ciglia scure, interdetta, stringendo le mani sull'involto sudicio che teneva tra le dita. «In che senso "morto"? Non vi seguo» parlò in tono accalorato. «Dov'è mio marito? Che vi ha detto Deirdre?»

«Lei mi ha dato quello che vi ho consegnato, Ms Miller.»

La giovane guardò la palla sudicia in mano e le bastò una rapida scorsa per capire che si trattava del fazzolettino che Ross le aveva donato come primo regalo di Natale e che lei poi gli aveva affidato, convinta che gli potesse portare fortuna, che lo proteggesse, come se avesse delle doti mistiche nascoste; aprendolo però vi scorse un piccolo pezzo di carta imbrattato. Ignorò il sangue e qualsiasi altro segnale di allarme, ingoiò il groppo in gola che minacciava di farle perdere il senno, e a capo chino aprì il foglietto, faticando quasi a riconoscervi all'interno la scrittura chiara e tondeggiante dell'amica tanto era confusa e frettolosa, con sbavature d'inchiostro ovunque. Con la coda dell'occhio notò che il Capitano Lockhart faceva un paio di passi indietro e si voltava a fissare il caminetto ancora spento, per darle un po' di privacy.

Piccina mia,

le parole non bastano per descrivere il dolore della tua perdita e il mio cuore è straziato: Ross MacLeod era

Per l'uso del tempo passato impiegato nel descrivere Ross, a Hazel sfuggì un improvviso singulto rumoroso che le fece perdere il filo della lettura, la mano che le tremò talmente tanto che il fazzoletto cadde a terra assieme alla lettera. Fece un cenno di diniego a Lockhart che, attirato dal suo verso straziato, già si apprestava a raccogliere il tutto, e si accovacciò lei stessa per recuperare il pezzetto di stoffa e quello di carta. Quando riprese a leggere si tappò la bocca con la mano sinistra a coppa, sconvolta.

Piccina mia,

le parole non bastano per descrivere il dolore della tua perdita e il mio cuore è straziato: Ross MacLeod era un uomo buono e generoso, un caro amico nonché devoto marito che ti amava con tutto se stesso.