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Dublino, 20 giugno 1801

Hazel costeggiò per un po' il fiume e comprò del pane fresco da un ambulante in quanto lo stomaco aveva ripreso a brontolarle e, nonostante la nausea che l'assalì, si fece coraggio e mangiò tutto, poi pulendosi dalle briciole si mise a riflettere sul da farsi mentre scrutava il cielo stranamente terso sopra di sé.

Doveva trovare Deirdre e in mano aveva solo un nome: Desmond Walsh.

Non si era aspettata fosse una cosa facile, ma di certo nemmeno così difficile: iniziò a entrare in ogni singolo negozio e fermare tutti i venditori ambulanti cercando quel misterioso individuo senza ottenere molto. A sue spese, scoprì in compenso che Walsh era un cognome estremamente diffuso in Irlanda, molti infatti le rispondevano che certo, conoscevano Donnchal Walsh, Domnal Walsh, una valanga di David Walsh, Dominic Walsh ma no, Desmond Walsh proprio no, era sicura del nome?

Aveva ricevuto poi una serie di commenti volgari sul suo bel vestitino e un discreto numero di mani si erano allungate bramose, ma lei si era divincolata in fretta mandandoli a quel paese anche se col sangue che circolava furioso assieme a ondate di adrenalina.

Aveva iniziato ad avanzare senza un ordine preciso e si intrufolava in ogni attività commerciale chiedendo senza troppi giri di parole, ma le capitava sempre più spesso di trovarsi davanti gente reticente che le domandava il perché di tanto interesse, per quanto gli irlandesi si stessero dimostrando molto più affabili di quello che erano stati i londinesi quando tempo addietro lavorava a Londra, prima di arrivare a Mahogany Hall.

«Sì, ero passata a ritirare l'ordine di Mr O'Connor.»

«Ah, ma certo! Due metri di mussolina giallo canarino per O'Connor, a voi.»

Hazel osservò interessata la bassa e tarchiata donna in semplici abiti scuri in piedi davanti al bancone della piccola sartoria in cui si era fermata, ormai a pomeriggio inoltrato, così che quando riuscì a scivolare davanti a un anziano vecchietto, con pochi ciuffi spelacchiati e bianchi in testa e ai lati delle grosse orecchie a sventola, chiese con voce umile: «Buon pomeriggio, sir, ero passata a ritirare l'ordine di Mr Desmond Walsh.»

«Mr Walsh? Oh bella, ma non lo avevamo consegnato qualche settimana fa? John, razza di scansafatiche! La signorina chiede per l'ordine di Mr Walsh.»

Con il cuore che le batteva forte per l'emozione, rimase con la sua migliore espressione impassibile a rigirarsi le mani tra le pieghe del vestito e tormentandosi il bracciale in fremente attesa, mentre dal retro della bottega arrivò a passo indolente un giovane dai grandi occhi acquosi e tratti delicati da signorina che la squadrò scettico. «Mr Murphy, il vestito per Mr Walsh è stato consegnato e il conto già saldato dalla famiglia. Abito consegnato in tempo per il funerale di Desmond Walsh, Ms.»

Hazel ebbe un paio di secondi di esitazione prima di ribattere, con le gote accese di lieve rossore: «Perdonatemi ma... tra le faccende da sbrigare a seguito della morte di Mr Walsh certe cose sono rimaste poco chiare.»

Prima di impappinarsi ulteriormente salutò frettolosa e alzando appena le sottane se ne uscì con una sensazione di cocente sconfitta. No, era evidente che non fosse il Desmond Walsh che cercava lei, o quantomeno se lo augurava.

Aveva ripreso a piovigginare e, sbuffando a quell'ennesimo attacco di brutto tempo, Hazel si rese conto di essersi ormai abituata al clima caraibico della Giamaica: per un attimo provò una fitta di nostalgia per i grandi alberi di tamarindo, gli uccelli colorati e le loro lunghe chiacchiere rumorose, la vicinanza al mare turchese, la sua casa circondata dalla terra rossa, suo marito che fischiettava stonato aggiustando qualcosa nel pollaio...

Con un piccolo singulto, si portò il braccialetto alle labbra imprimendovi un lungo bacio per poi prendere un grosso respiro e tornare a concentrarsi sulla strada.

Of Seamen and Maidens - VECCHI FANTASMI E CIELI OMBROSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora