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Il Capitano Lockhart stava seduto accigliato al suo tavolone, dando le spalle alla grande finestra a graticcio che percorreva tutta la parete di poppa. Tamburellava nervosamente l'uncino sulle pergamene sparse attorno a lui, gli occhi che scrutavano la lettera aperta davanti a sé mentre con la mano carezzava distratto Kiska acciambellata in un angolino, in sottofondo il rumore delle sue fusa.

Alzò di scatto il capo quando udì bussare alla porta e rimase stupito nel vedere apparire la moglie invece del capitano in seconda che aveva appena mandato a chiamare assieme al vice artigliere e al nostromo.

«Sembrate sorpreso di vedermi» lo punzecchiò lei avvicinandosi.

James si sforzò di cancellare ogni traccia di tensione dal viso mentre Kiska irritata soffiava in direzione della nuova arrivata prima di scendere con un salto agile e filarsela dalla porta prima che venisse chiusa; lui ribatté: «Credevo a quest'ora stessi facendo i soliti esercizi di lettura con Ms Miller.»

Deirdre aggirò il tavolo e gli si piazzò accanto, osservandolo nella sua spessa giacca cremisi con i ricci scuri sciolti che gli lambivano le larghe spalle dritte e gli rispose spiccia: «Cambio di programma.» Si chinò in avanti e pure lui si sporse per darle un bacio, ma venne colto impreparato quando lei gli aprì le labbra con la lingua, esplorandolo con sicurezza. Si lasciò trasportare arrendevole da quel bacio possessivo, si irrigidì però quando lei gli infilò decisa una mano tra le gambe.

«F-frena ragazza» balbettò con un sorriso incerto scostandosi con delicatezza, facendo scivolare l'uncino su un suo fianco fasciato da una fusciacca vermiglia. «Ho appena convocato una piccola riunione qui, non vorrei Mr Duncan e gli altri arrivassero ora...»

«Vi vergognate di me?»

Lui la fissò sgomento con occhi sgranati, in piedi al suo fianco a scrutarlo con espressione tutt'a un tratto seria. «Ver- Moglie, cosa accidenti vai blaterando? Sono solo preso in questo momento.»

«In questo momento siete libero, giuro di rubarvi pochi minuti.»

Gli si strinse contro, l'enorme seno che gli carezzava il volto e lui con un sospiro roco vi affondò il naso, ma alzando il capo insistette con voce morbida: «Cuore mio, davvero, devo discutere di una cosa parecchio urgente. Non ora, ti prometto che non mi ci vorrà molto.»

Deirdre si sentiva languida ed eccitata, l'inguine bagnato che pulsava di desiderio, e guardando il profilo affilato ed elegante del marito pensò di non averlo mai bramato così tanto. Era davvero forse una delle prime volte che la prendeva una fregola tale, ma all'espressione di dispiaciuto diniego di James si sentì d'improvviso imbarazzata e oltremodo mortificata.

«Molto bene» si ritrovò a ribattere secca scostandosi bruscamente, e uscendo quasi si scontrò con Duncan, O'Leary e MacLeod lì fuori nel corridoio.

I tre guardarono un po' incuriositi Mrs Lockhart che borbottò loro delle scuse confuse dirigendosi a passo di marcia verso la stiva, poi si voltarono per andare nella cabina di Lockhart che stava in piedi davanti al tavolone a seguire con espressione corrucciata la moglie, ma allo scorgere i tre tornò a sedersi composto.

«Grazie di essere venuti» esordì dopo essersi schiarito la gola. Si aggiustò al collo l'elegante spilla con un grosso rubino appuntata per tener fermo lo jabot e prese la lettera davanti a sé per sventolarla con espressione seria. «Come sapete sono stato informato che mio fratello è stato visto salpare sulla Santa Dominga diretta a Dublino, nave mercantile che trasportava un carico di zucchero proveniente dalle tenute del Duca di Sutherland, Mr George Courtenay. Lo stesso mi ha avvisato che il veliero avrebbe però fatto un ulteriore scalo a Galway per scaricare un ordine... privato di rum.»

Of Seamen and Maidens - VECCHI FANTASMI E CIELI OMBROSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora