Dublino, 10 giugno 1801
«Davvero non avete fame, Mrs D?»
Deirdre non poté evitarsi una smorfia disgustata alla generosa porzione di croccanti crubeens che MacLeod stava sgranocchiando tutto soddisfatto davanti a lei. «Puoi avere la mia porzione, se è questo che volevi chiedermi» glissò con un sorrisetto, cacciando in gola il conato che le risaliva viscido dallo stomaco. «Inoltre ammetto che non ne sono mai andata matta» aggiunse passandosi le mani sulla sottana del leggero vestito in seta blu pavone, cercando di non guardare lo scozzese che ripuliva con particolare cura un'unghia della zampa di maiale dalla panatura dorata.
The Stag's Head era pieno di gente che vociava allegra in gaelico ai tavoli in legno scuro dall'aria vissuta davanti a una pinta di birra e a una scodella di stufato fumante, il piatto del giorno che aveva provato a rifilare pure a loro l'attempato oste dal grembiule lurido che li aveva accolti all'ingresso nel pub. L'aria era calda e pregna del lezzo degli avventori sudati e sporchi nonché del profumo deciso dello skirts and kidney chow che avevano colpito il naso di Deirdre con la potenza di uno schiaffo in faccia e per un attimo era stata tentata di fare dietro-front e uscirsene fuori, ma si sentiva le gambe gonfie e se non si fosse subito seduta si sarebbe fatta semplicemente scivolare a terra sui luridi sampietrini di Dame Street.
Prendendo il proprio boccale in peltro, Dee lo svuotò con un lungo sorso sentendosi già meglio e la situazione migliorò ancor di più quando una giovane cameriera dalle guance rubizze arrivò al trotto per riempirglielo di nuovo di birra scura e profumata. Sì, quello in fondo non era affatto male.
«Vi vedo stanca» si azzardò a commentare MacLeod leccandosi le briciole dalle mani e scoccando uno sguardo rapido alle occhiaie scure sotto i grandi occhi grigi dell'altra.
«Affatto, Scotty» ribatté subito lei distogliendo l'attenzione dalle allegre vetrate colorate alla sua destra sporche di manate unticce. «Sto una favola. Mai stata meglio.»
«Och, se lo dite voi, Mrs D» sbottò lui scettico. «Le occhiaie alla Lockhart però non vi donano granché.»
Indispettita, guardò il giovane che la osservava divertito da dietro il boccale che si scolò in fretta. «Ridi poco, MacLeod, che ne abbiamo ancora di bordelli da frugare, qui a Temple Bar.»
«Aye, ma non sono io ad aver proposto di fermarci per pranzo.»
«Be' ho supposto avessi fame.»
«Sono abituato a mangiare anche solo la sera quando ho da fare.» Ross poggiò i muscolosi avambracci sul tavolino scuro e si sporse in avanti, alzando un folto sopracciglio rossiccio con espressione scettica. «Aye, vi ringrazio per la pausa, non dico mai di no a un buon pasto, ma voi non avete toccato cibo neppure per sbaglio.»
Sempre più a disagio, Dee si ritrovò a corto di risposte pronte perché la medesima solerte cameriera di prima passò rapida al suo fianco con una scodella colma fino all'orlo dello stufato di maiale che aveva evitato con cura fino a quel momento e l'odore pungente delle interiora proprio sotto il naso la colse impreparata, tanto che con il volto di una tonalità verdognola si alzò di scatto e corse fuori dalla porta in tempo per piegarsi in due e vomitare dolorosamente fiumi di birra scura.
MacLeod imprecò in gaelico a denti stretti e, dopo aver lasciato in fretta i soldi sul tavolo, corse dietro all'altra che si stava scusando fiacca con quella che pareva una prostituta, vestita malamente, a cui aveva imbrattato i piedi. «Aye, state proprio una meraviglia, concordo con voi.»
Deirdre emise un sospiro esausto. «D'accordo, forse non sto proprio benissimo.»
Ross l'aiutò a rimettersi dritta, passandole un braccio attorno alle spalle e scrutandola attento. «Avete preso qualche malattia?» chiese cauto.
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Of Seamen and Maidens - VECCHI FANTASMI E CIELI OMBROSI
Historical Fiction[COMPLETA] Terzo capitolo della serie Of Seamen and Maidens. Seguito di ACQUE SCURE E VENTI CONTRARI. Kingston, 1801. Sono passati due anni da quando la Wicked Mary, il vascello del Capitano James Lockhart, è approdato in Giamaica. James non ha mai...