Of Seamen and Maidens - VECCHI FANTASMI E CIELI OMBROSI

11.

«Mr MacLeod!» Sulla polverosa strada per tornare in città, con la pancia che gli brontolava per il pranzo saltato, Ross si sentì chiamare da una voce femminile che aveva un inconfondibile accento cockney, ridestandolo dalle sue lugubri elucubrazioni in merito a come avrebbe potuto divorarsi tanto il vitello appena macellato quanto una moglie recalcitrante.

«Buongiorno, Mrs Melrose» salutò lo scozzese rivolgendo un rispettoso cenno del capo alla giovane moglie del proprietario di una delle più rispettabili locande della città di Kingston. La donna, alta e ossuta, teneva tra le braccia un neonato addormentato e aveva un'espressione tormentata sul volto allungato incorniciato da lisce ciocche di capelli biondi e fini. «Salve a voi, signore. Stavo cercando il Dottor Evans.»

«Mi dispiace, Mrs, ma non so dove sia.»

«Non c'è nemmeno vostra moglie?» La donna accennò alla casetta di legno a pochi metri da loro, che era lo studio dove operava il dottore e nel quale anche Hazel passava giornate intere ad assisterlo.

All'improvviso, prima ancora che l'altro potesse parlare, Mrs Melrose si irrigidì e il suo volto assunse un'espressione sofferente. Porse il bambino a Ross e gli chiese se poteva tenerlo un attimo, mentre lei si fiondava dietro alcuni cespugli a qualche metro per liberarsi le viscere tormentate con dei lunghi conati rumorosi.

MacLeod fissò incuriosito il visetto bianco e rosa del bambino che, accorgendosi di non essere più in braccio alla madre, aprì i grandi occhi blu e lo scrutò, senza però scoppiare a piangere o agitarsi.

Quando Mrs Melrose tornò, era pallida in viso. «Sono alcuni giorni che non mi sento bene, ma mi preoccupa di più il piccolo, che negli ultimi giorni non mangia volentieri.» Gli occhi chiari le si riempirono di apprensione mentre rivolgeva una lunga occhiata al neonato tra le braccia muscolose di Ross. «Oh, ecco il dottore!» esclamò poi, mentre Evans li raggiungeva con la sua andatura dinoccolata, la valigetta da medico appesa a un gomito.

«Buonasera Mrs Melrose, come mai a un'ora tanto tarda da queste parti? State poco bene?» inquisì subito il gallese in tono pratico, notando il colorito non proprio sano della donna.

«Buonasera a voi, dottore. Devo aver solo mangiato qualcosa che non mi ha fatto bene, perché da un paio di giorni ho perso l'appetito e avverto un costante senso di nausea, ma passerà.» Abbassò la voce e aggiunse, in tono confidenziale rivolta solo a Evans: «Sapete che ho deciso di allattare i miei figli, anche se le altre donne continuavano a consigliarmi di prendermi una balia, com'è consuetudine. Ecco, il bambino non vuole più poppare, gli dareste un'occhiata, per favore?»

Gabe sembrò ignorare l'ultima frase della donna, in realtà stava valutando l'aspetto e i sintomi della paziente, quindi con tono spiccio affermò, dopo aver studiato con gli occhi scuri il fagottino tra le braccia di Ross: «Prima lasciate che visiti voi, poi mi occuperò del piccolo.» Indicò la capanna facendole cenno di seguirlo, lasciando MacLeod da solo con il bambino.

Ross non era poi così dispiaciuto di tenere quel corpicino caldo contro il petto muscoloso: aveva un buon profumo, gli ricordava qualcosa di dolce e familiare. Si sedette così su una grossa roccia e cullò un poco il figlio di Mrs Melrose, fischiettando un motivetto stonato, lo stesso che sentiva spesso cantare a Hazel mentre coglieva le ciliegie.

«There were three old gypsies came to our hall door. They came brave and boldly-o. And one sang high and the other sang low. And the other sang a raggle taggle gypsy-o» provò a intonare, incoraggiato dal fatto che il bambino non si fosse ancora messo a piangere.

Dalla medesima direzione da cui era arrivato poco prima Evans, giunse trotterellando Mrs MacLeod, con delle radici tra le mani sporche di terra. Si trattava di piante che avrebbe usato per produrre degli infusi per abbassare la febbre e ridurre l'emicrania; il più grande consumatore della formula lì a Kingston era di sicuro il Capitano James Lockhart.