Deirdre osservò suo marito a pochi metri da lei fare dietrofront con cipiglio aggrottato e allontanarsi verso la spiaggia ormai buia a passi lunghi e lenti, così decise di alzarsi e seguirlo mentre tutta la tavolata era presa da cori stonati e le bastò un'occhiata a MacLeod e O'Leary per capire che a breve sarebbero iniziate pure le danze. I passi erano attutiti dalla sabbia che prendeva il posto della terra rossiccia, l'aria più frizzante e satura dell'odore di salsedine e alghe; vicino a un grosso banco secco di sargasso, James se ne stava seduto con le ginocchia al petto con espressione corrucciata, un'ombra scura che si stagliava nel buio.
L'irlandese lo raggiunse e gli si sedette accanto placida; lui le rivolse giusto uno sguardo sfuggente prima di tornare a fissare il mare davanti a sé, passando nervosamente le agili dita sottili sulla superficie ruvida della pergamena. «Ho ricevuto questa.»
Deirdre afferrò quanto lui le porgeva, poi con gentilezza gli chiese: «Si tratta di Sammy?»
«Non l'hai neanche aperta.»
«Non mi serve, quando fate quella faccia. Inoltre» aggiunse senza evitarsi di piegare un angolo della bocca rosea all'insù, «so che avete una grande considerazione di me, ma al momento non ho ancora la facoltà di leggere al buio. Non questa calligrafia sbavata e rovinata dalle intemperie almeno.» Deirdre strabuzzò gli occhi davanti al foglietto aperto sperando di scorgervi qualcosa; James fece un mezzo sorriso a quella vista.
«Forse lo hanno trovato.»
«Dite sul serio? Ma è magnifico! Oh James, una buona notizia, non... non è forse così?» Deirdre si stava già emozionando ma cercò di moderare un attimo i toni. Sapeva di essere un po' troppo irruenta e precipitosa, per di più l'espressione non esattamente distesa del marito la faceva desistere dall'insistere oltre. «E dove sarebbe?»
«Il messaggio riporta che è stato visto sbarcare dalla Santa Dominga a Dublino.»
Lei non poté evitare di irrigidirsi un attimo. Le si affollarono una serie di immagini davvero poco piacevoli della madrepatria, non per ultimo la vicinanza con la Gran Bretagna e di conseguenza Caden Flanagan.
«James, è decisamente rischioso tornare dopo ciò che quella giubba rossa ha cercato di farci.»
«Dublino non è certo Londra. E comunque ci andrei lo stesso, se ciò comporterebbe ritrovare mio fratello.»
Ogni volta che veniva fuori l'argomento Samuel Lockhart, James si agitava e diveniva intrattabile. Si passò inquieto una mano tra i ricci scuri, ma trovandoseli ancora allacciati in un nastro bianco, se lo tolse e lo scaraventò lontano da sé con un sibilo seccato.
Deirdre prese un grosso respiro e si armò di santa pazienza, mentre faceva slittare le gambe di lato per stare più comoda scavando un piccolo solco nella sabbia umida con la sottana dalle tinte sanguigne. «E va bene, dunque. Quando vorreste partire?»
«Il prima possibile. Anche domani.»
«Suvvia, James, non siate precipitoso che non potete certo...»
«Dannazione, donna!» esclamò voltandosi di scatto verso di lei con labbra tirate e sguardo dardeggiante. «Si tratta di Samuel, mio fratello. Lo credevo morto. Morto! E ora risulta vivo da qualche parte, io... io devo trovarlo, non capisci?»
Deirdre guardò per l'ennesima volta il viso del marito rabbuiarsi anche al solo nominare il fratello minore e dopo anni provò la stessa fitta al cuore per quell'angoscia che saliva a galla nei suoi occhi chiari. Sapeva che Sammy era stato tutto per lui tempo addietro e che in qualche modo si sentiva responsabile della sua morte; quel senso di colpa lo opprimeva e non lo faceva dormire, soprattutto ora che sapeva che poteva essere vivo e vegeto da qualche parte nel mondo.
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Of Seamen and Maidens - VECCHI FANTASMI E CIELI OMBROSI
Historical Fiction[COMPLETA] Terzo capitolo della serie Of Seamen and Maidens. Seguito di ACQUE SCURE E VENTI CONTRARI. Kingston, 1801. Sono passati due anni da quando la Wicked Mary, il vascello del Capitano James Lockhart, è approdato in Giamaica. James non ha mai...