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Dublino, 3 giugno 1801

La mattina dopo la Wicked Mary attraccò senza ritardi al porto di Dublino; i Lockhart e i MacLeod si prepararono a scendere a terra con i bagagli, mentre gli altri sarebbero rimasti a bordo e avrebbero proseguito fino a Galway.

«Ehi Scotty, in gamba, mi raccomando!» esclamò O'Leary dando una pacca a Ross.

«Aye, in bocca al lupo con la tua bella Lea, Colin» ribatté il vice artigliere ricambiando con una pacca ancora più forte al nostromo.

«Quando ci rivedremo avrai sicuramente un invito per il mio matrimonio.» Gli occhi scuri dal taglio allungato dell'irlandese brillarono birichini.

MacLeod gli rivolse un largo sorriso. «Ci conto.» Poi si congedò portandosi due nocche alla fronte e l'altro gli strizzò l'occhio accennando in direzione di Hazel che stava scambiando qualche parola con Evans e Deirdre a pochi metri da loro.

Il dottore stava raccomandando a Mrs Lockhart di non strapazzarsi troppo, perché i suoi disordini intestinali nell'ultimo periodo non andavano sottovalutati, dato che lei si era rifiutata di sottoporsi a una visita approfondita, avendo liquidato la faccenda come un semplice malessere passeggero e trascurabile.

«Mi occuperò io di Dee, se dovesse trascurarsi» dichiarò Haze accalorata.

«Oh, non è nulla, davvero» si schernì l'altra. «Ora che siamo arrivati, passerà. Basterà respirare un po' d'aria della vecchia e cara Irlanda per tornare in piena forma» mentì, perché in realtà al pensiero di dover percorrere le stesse strade su cui aveva camminato al tempo della sua vita lì con Charles avvertiva una sgradevole stretta allo stomaco. E non aveva niente a che vedere con la nausea.

«Come ti senti?» chiese Hazel all'amica, quando Gabriel Evans si fu allontanato con passo saltellante per unirsi al capannello dei sottufficiali che confabulavano con il capitano.

L'irlandese sbuffò. «Già meglio con questo clima fresco.» Adocchiò i nuvoloni grigi in lontananza e aggiunse: «Mi spiace solo per James, che dovrà fare i conti con le sue emicranie. Bisognerà che gli stia addosso per assicurarmi che sia sempre coperto per bene, che quello è capace di andarsene in giro in maniche di camicia persino sotto la pioggia scrosciante.» Si toccò con fare pensoso la tasca della gonna dell'abito – si era cambiata i pantaloni a malincuore, poco prima dell'arrivo a Dublino – dove teneva il rimedio ormai consolidato per i memorabili mal di testa del Capitano Lockhart, che le aveva fornito per la prima volta Hazel anni addietro.

«In effetti non ti si può dare torto. Mancava anche a me questa parte del mondo» convenne Hazel, respirando l'aria così simile a quella di casa, rimanendo per un attimo in silenzio accanto a Deirdre, che si concesse a sua volta di studiare il via vai al porto di Dublino, andando con un angolo della mente ai paesaggi della sua infanzia: Cork era a un paio di giorni di viaggio, era strano essere così vicina dal suo luogo natale e non doverci tornare. In generale, non avrebbe mai pensato di rivedere l'Irlanda, non così presto soprattutto. Interruppe quelle sue elucubrazioni perché notò lo sguardo che l'amica rivolse a Ross.

«Mi spiace, piccina» mormorò Deirdre, attirando il capo ricciuto di Hazel contro il proprio petto, e a quel contatto intimo la più giovane sentì le parole scivolarle fuori dalla bocca come un flusso inarrestabile.

«Stamattina ci siamo rivolti a malapena la parola. Non succede spesso di litigare con Ross, perché lui butta tutto sempre sullo scherzo, ma ieri non sono riuscita a trattenermi, lo avrei davvero strozzato con le mie stesse mani per fargli passare la voglia di intonare un'altra singola strofa di pessimo gusto.»

«L'alcol è un pessimo consigliere. Bada bene, non lo sto giustificando, ma ieri sera dopo tutto quel rum e la birra avrei fatto fatica a riconoscere quel buontempone di tuo marito.» Le affondò il naso nei riccioli già increspati dall'umidità e usò un tono scherzoso nonostante gli occhi grigi rimanessero con la stessa piega affettuosa che sciolse una serie di nodi freddi nel petto della giovane Hazel. «Vedrai che avrete tempo e modo per chiarivi, piccina mia.»

Of Seamen and Maidens - VECCHI FANTASMI E CIELI OMBROSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora