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Deirdre Lockhart aveva dormito fino a tardi, e quando si era svegliata suo marito era già uscito per i soliti affari che a giorni alterni lo assorbivano dalla mattina alla sera. Da quando viveva lì a Kingston si era abbronzata, e il suo colorito niveo da irlandese ne aveva risentito un po', ma a lei la cosa non dispiaceva. James l'aveva rimproverata quando era rimasta sotto il sole inclemente senza indossare il cappellino che lui stesso le aveva regalato durante la traversata dall'Europa, poi però aveva baciato con dolcezza le nuove lentiggini che le erano spuntate sul naso e sulle spalle.

Vestita di tutto punto in un abito giallo luminoso con delle maniche leggermente a sbuffo e uno scollo quadrato, percorse, inspirando a pieni polmoni l'odore del mare, il breve tratto che costeggiava la spiaggia fino ad arrivare alla casa dei MacLeod, dove entrò scostando la tenda leggera e annunciandosi come suo solito: «C'è nessuno?»

«Vieni pure, cara» la invitò la padrona di casa, la cui voce giunse dal piccolo cucinotto.

Deirdre percorse il corto corridoio lasciandosi alla propria sinistra la porta dell'unica altra stanza del modesto edificio, dietro cui stava la camera da letto, scavalcando un paio di ciambelle pelose mollemente adagiate all'ombra, i grandi occhi verdi dei gatti di casa MacLeod che la osservavano con pigro interesse.

«Buongiorno!» salutò l'irlandese allegra, con un enorme sorriso che le illuminò gli occhi grigi, trovando Hazel che pelava patate, prima di metterle a bagno in una bacinella di legno colma d'acqua.

Per via della sua stazza più che generosa, Deirdre faticò un po' a passare nello stretto passaggio tra il tavolo e il mobile in solido legno di blue mahoe usato per riporre le stoviglie. Arrivata a un metro dall'amica fu però fermata da un abbaiare insistente.

«E tu chi saresti?» domandò incuriosita abbassando lo sguardo a terra, incrociando quello bizzarro, per metà marrone e per metà azzurro, di un cagnolino con le gambe corte e tozze di razza indefinita che stava seduto sul pavimento in pietra.

«Ancora non ha un nome» rispose pronta Hazel. «Buongiorno anche a te, Dee. Hai già fatto colazione?» La più bassa delle due indicò del panfrutto che aveva preparato il giorno prima, sistemato, per chiunque ne avesse gradito un pezzo, in un piatto sul tavolo, sotto un telo per ripararlo da insetti e moscerini.

«Grazie, ma non ho molta fame» rispose Deirdre, che si sentiva un po' lo stomaco sottosopra. A quella risposta negativa inaspettata, in quanto lei non rifiutava mai nulla che fosse stato preparato da Hazel, quest'ultima le rivolse un'occhiata attenta.

«Qualcosa non va?»

«Ecco, in realtà, vorrei organizzare una sorpresa per il compleanno di James.» Dovette alzare la voce perché il cagnolino continuava a urlarle contro.

«Shh, fa' il bravo» gli intimò Hazel rivolgendogli uno sguardo affettuoso e quello parve darle ascolto, tanto che Deirdre si azzardò anche a fargli una veloce carezza sul capo, con il cane che si limitò ad assecondare quelle attenzioni, muovendo piano la coda.

«Ross sa già del nuovo ospite?»

«No. Questo piccolino l'ho trovato con il Capitano Lockhart e Mr Tennant quando sono uscita a fare quattro passi questa mattina e al mio ritorno Ross non era in casa. Tu l'hai visto per caso?»

«In realtà credo sia andato a farmi un favore, insieme a O'Leary.»

Le sopracciglia castane dell'altra si aggrottarono. «Un favore?»

«Per l'appunto, ne avrei anche uno da chiedere a te.» Deirdre scostò la sedia dal tavolo e vi si sedette con un sinistro cigolio del legno.

«Quindi?» inquisì Hazel e, avendo finito di pelare le ultime patate, prese un'altra sedia e si accomodò a sua volta, tagliandosi una generosa fetta di panfrutto, che Dee guardò solo per un istante con bramosia; ma sì, forse poteva provarne un pezzo.

Of Seamen and Maidens - VECCHI FANTASMI E CIELI OMBROSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora