(*Bonus*Christian) Cose che sapete, cose che avete sospettato

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Allora, il discorso è questo: la mia compagna è psicopatica.

Eh, ma in senso buono, dite voi.

No, è proprio svalvolata.

Sua madre è una pora donna tanto gradevole, io non lo so da dove è uscita Jennyfer.

E il mio amore incondizionato per lei, da dove è nato?

Bah, a volte provo a fare mente locale.

Marco, il mio amico e collega, per gli amici "sua eccellenza il chirurgo", e "sua maestà il coglione" per me, dice che è perché mi piacciono quelle molto fighe e con le tette grosse, e siccome Jennyfer ha tutti i requisiti, probabilmente ho iniziato io.

Eppure io sono quasi certo sia stata lei la prima a ficcarmi la lingua in bocca.

Dovessi ricostruire gli eventi, direi che è stato a casa di Marco, quando J era ancora sposata e Marco ancora disperso nei labirintici vicoli filosofici del suo credo da single incallito e non aveva ancora nemmeno sfiorato Maia, che pure ci stava provando in tutti i modi (beh... non proprio tutti). Oggi Maia è la sua compagna, e già all'epoca era la migliore amica della svalvolata. Quella sera, quella in cui Marco ancora non lo aveva tirato fuori dai pantaloni davanti a Maia, ho stracciato tutti e tre a Scarabeo, e avevo ancora il sapore di Jennyfer sulla lingua, mentre pronunciavo a voce alta la parola che decretò la mia vittoria.

E forse, ma solo forse, io non mi ci sarei mai e poi mai invischiato con una donna sposata se lei non mi avesse ripetutamente e insistentemente cercato, contattato, inviato foto da censura (che sono state anche la causa del suo divorzio) e corteggiato con una spudoratezza che avrebbe fatto calare i boxer anche a un francescano.

Per farla breve, io e Jennyfer abbiamo iniziato a scopare molto prima che Marco e Maia prendessero coscienza del loro smielato amore e, ormai non è più un segreto, abbiamo mentito entrambi ai rispettivi confessori di peccati capitali.

Me la ricordo ancora, quella volta in cui Marco mi chiamò per chiedermi se avevo un qualche ruolo nella scenata che l'allora marito di Jennyfer le aveva fatto poco dopo uno dei loro spettacoli.

Avevo il ruolo da protagonista, in quella vicenda, ma a Marco l'ho confessato solo di recente.

Non se l'è mica presa, dato che se finalmente sfilò le mutande a Maia, fu proprio grazie a quella balla colossale.

E mentre Jennyfer di balle ne raccontava a tutti, a suo marito, alla sua amica, a sua madre, per rotolarsi tra le mie lenzuola, io mi chiedevo cosa cazzo stavo facendo.

Io, capito?

Cioè, quello con i dubbi ero io.

La figlia era sua, il divorzio era suo, e quello con le pare ero io.

Chiaramente, a frequentare gente con gravi disturbi della personalità come Marco, può capitare di essere poi vittima di qualche crisi psichica. In quel periodo toccò a me.

Non durò poi molto, devo dire.

Avviata la separazione, io e Jennyfer iniziammo a scopa... no beh quello la facevamo già. Diciamo che dopo la separazione non ci fu più bisogno di mentire.

Poi, sempre perché J non è tutta in squadra, tutta sta montagna di bugie l'ha confessata a Maia solo dopo averle anche detto di essere incinta.

E poi in giro si dice che quello stronzo sono io.

Cioè... capito la svalvolata?

E quanto hanno pianto, poi, quelle due, avvinghiate peggio di Amore e Psiche.

Ma io giuro che le donne non le capirò mai. Mai.

E vivo circondato da donne, perché la svalvolata vive da me da quando ha scoperto di essere incinta (sì, sono sicuro di essere il padre, stronzi!), e ovviamente oltre ad aver partorito mia figlia Viola, ha portato con sé l'altra figlia.

E, grazie a Dio, almeno Bianca è un tesoro di femmina.

Questa è la mia vita, da quando la psycho ha deciso che io dovevo essere suo. È così che è andata, anche questo deve essere chiaro. Nella coppia il maschio alfa è stata Jennyfer: ha mandato in fumo il suo (fallimentare, ammettiamolo) matrimonio, mi si è strusciata addosso per giorni, mi ha limonato nella cucina del mio migliore amico, mi ha affibbiato la figlia di un altro, me ne ha messa in braccio una mia, e poi...beh poi mi ha fatto perdere la testa. Tutte e tre mi hanno fatto perdere la testa, le mie donne. Anzi, facciamo quattro, dai, che pure per quella Santa donna di Maia sarei disposto a spaccare un sacco di facce. Anzi, facciamo cinque che ormai anche Marco, da quando è innamorato, è da me considerato a tutti gli effetti una femminuccia, e mi tocca di proteggere pure lui dal Lupo Cattivo.

E se pensate che fino a qui sia stato tutto un casino, aspettate di vedere cosa può ancora succedere.



SPAZIO AUTRICE

Potrebbero essere il prologo di un sequel, ma al momento non è nei programmi. La sindrome dell'eroe è finito, non prevedo news per i protagonisti.

Ho in mente una storia nuova, che inizierò a pubblicare quando sarà quasi terminata a PC.

Però mi spiaceva lasciare i capitoli bonus in un cassetto virtuale. Quindi eccoli.


È stato bello, ma è stato anche difficile, a volte mortificante, a volte entusiasmante. La scrittura è così, i social pure peggio.

Grazie a chi c'è stato, per un po' oppure fino alla fine.

La sindrome dell'eroeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora