(Maia) Sembri felice

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- Quello nero con la scollatura all'americana e le perline? - chiesi a J, indicandole l'abito cui mi riferivo.

- Troppo dark - lo liquidò lei, arricciando il naso.

Tornai a voltarmi verso l'armadio spalancato. Uscita a quattro: Marco aveva chiesto a Christian e avevamo combinato per quella sera in un locale con musica e sala da ballo. Non una vera discoteca, ma nemmeno un semplice pub. Di certo un qualche tipo di locale appartenente a una categoria di cui ignoravo l'esistenza.

- Mmmm, questo di maglina con scollo a barchetta? -

- Oh ti prego... mica usciamo con la parrocchia! -

Sbuffai. Scandagliai con lo sguardo le grucce. Vedevo tutto ma non ero in grado di soffermarmi su nulla in particolare.

- Questo! Metti questo! - disse J, che si era alzata dal mio letto e mi aveva affiancata.

Conoscevo bene quel vestito, ma non ero certa fosse adatto.

- Corto - dissi.

- Non è troppo corto. -

Presi la gruccia e mi appoggiai l'abito addosso. Anche questo era di maglina, ma vista la stagione era la giusta pesantezza. Era color cammello, con una scollatura larga che lasciava scoperta una spalla ma cadeva morbidissimo sul seno risultando quindi quasi accollato. Diventava decisamente aderente invece a partire dai fianchi. Mi arrivava quattro dita sopra il ginocchio. Indossandolo si sarebbe accorciato arrivando poco sotto la metà coscia. Non ero certa fosse una lunghezza adeguata in caso decidessi di ballare un po'. J registrò la mia espressione dubbiosa.

- Ti sta benissimo. Fidati. E il tuo chirurgo non mi sembra uno che si scatena più di tanto in pista. -

Non aveva torto. Con collant leggere e uno stivale scamosciato mi sarei sentita a mio agio. Avrei poi valutato se legare una fusciacca marrone scuro invita, a sottolineare i miei fianchi stretti.

- Va bene, se anche tu metti qualcosa di corto lo indosso. -

J mi sorrise e aprì il borsone sportivo che aveva portato a casa mia: i ragazzi sarebbero passati a prenderci da me e J si sarebbe lavata e cambiata in mia compagnia.

Tirò fuori un abito aderente color ruggine, con uno scollo a barchetta che avrebbe risaltato il suo seno più rigoglioso del mio e di una lunghezza paragonabile a quello che avevo appena scelto per me.

- Affare fatto - conclusi.

***

Quasi un'ora dopo nessuna delle due era ancora vestita, ma J era almeno già pettinata e truccata. Marco e Christian sarebbero arrivati da lì a una mezz'ora, e io mi ero appena asciugata i capelli.

- Siediti - mi invitò J. - Ti trucco io. -

Non avevo preventivato la seduta di make up, ma Jennyfer aveva una buona mano ed era veloce.

- Effetto nude -mi raccomandai, sedendomi davanti a lei in cucina. J svuotò la sua valigetta dei trucchi e iniziò ad armeggiare con i suoi arnesi e con la mia faccia.

- Allora, -cominciò, con tono rilassato ma lo sguardo concentrato nella scelta del fondotinta, - mi stavi raccontando di aver dormito da lui. -

- Sì, domenica. Mi ha chiamata lui...-

- E sei corsa a casa sua. -

- Già. Tu non lo avresti fatto? -

Alzò lo sguardo per un secondo dal tavolo su cui stava preparando i pennelli da trucco. Poi ne prese uno e si mise un po' di fondotinta liquido sul dorso della mano. Mi rispose quando iniziò a passarmi il pennello sulle guance.

- Certo che lo avrei fatto. Ma io non sono te. Mi stupisce il modo in cui ti sei lasciata andare con Marco. -

- Ed è un male? -

J mi prese il mento e mi osservò da diverse angolazioni. Poi riprese a spalmare il fondotinta.

- Credo di no. Ma mi hai anche detto che non ti parla della sua ex moglie e del figlio, spero non nasconda qualcosa di strano. -

Archiviò il fondotinta e si occupò del correttore e delle mie occhiaie, ancora presenti sebbene non esageratamente evidenti.

- Beh, qualcosa c'è, altrimenti non sarebbe così chiuso al riguardo. Ma sai come la penso sul passato... -

- Sì certo, conta solo il presente e bla bla bla... -

Sorrisi. J aveva questo talento naturale nel sintetizzare la mia filosofia di vita.

- Ti stai innamorando di lui, Maia? - mi chiese, sfumando un ombretto opaco con uno perlato sulle mie palpebre.

- Sono già innamorata, J, lo sai benissimo. -

- Mi piace sentirtelo dire, ragazza. -

- Perché? -

- Perché sembri felice. Spero faccia il bravo ragazzo. -

Anch'io.

- E che mi dici dite e Christian, invece? -

J mi squadrò di nuovo e parve soddisfatta del suo lavoro. Mi mise in mano il mascara.

- Non vorrei accecarti, fai da sola? - mi disse. Annuii, e lei riprese a parlare mentre io cercavo di non accecarmi con il mascara in una mano e lo specchio nell'altra.

- Christian è uno stronzo senza morale. Inaffidabile, impulsivo, maschilista. -

Abbassai lo specchio e la guardai. Non mi ero cavata un occhio con il mascara.

- Ti faccio la stessa domanda che mi hai fatto tu, tesoro. Ti stai innamorando di lui? -

Jennyfer aggrottò la fronte e sospirò prima di rispondermi.

- Fortunatamente io non ti darò la stessa risposta che hai dato tu. Non sono innamorata di Christian, ma se lui fosse un dannato falò io sarei una cazzo di falena. -

- Vi siete sentiti in questi giorni? -

- Sì. -

- Vi siete visti? -

- No. Preferisco non essere sola quando mi avvicino così tanto al fuoco. -

Sospirai anche io e le misi un braccio intorno alle spalle.

- Non siete come il fuoco e la falena. -

- Ah no? -

- No. Non ti brucerà. -

- E cosa mi farà? -

Sorrisi.

- Farete come le Menthos e la Coca Cola. -

Jennyfer si girò meglio e mi guardò dubbiosa.

- E cioè? -

- Vi mischierete saltando in aria. Potrebbe essere una figata, sai? Oppure un mezzo disastro da ripulire. -

La mia amica aggrottò la fronte e rise.

- Oddio, Maia. Non so se potrò evitarlo, ma cercherò di non esploderti addosso, ok? -

La baciai sulla guancia e la abbracciai.

- Se ci sarà da ripulire un disastro, io non mi tirerò indietro, J. -

- E se avrai di nuovo bisogno di una mano a rimettere insieme i cocci del tuo cuore, non mi tirerò indietro nemmeno io. -

SPAZIO AUTRICE

Una chiacchierata tra amiche, credibile? Realistica? Spero di sì.
E quindi... J si dice lontana dall'essere innamorata di Christian, per quanto attratta da lui.
La capisco. Anche io sarei attratta da Christian. A volte penso che sarei attratta anche da Jennyfer :)

La sindrome dell'eroeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora