Mi guardo attentamente intorno, tutti sembrano così felici e spensierati, eppure io non faccio altro che pensare a Quaritch, quel grandissimo bastardo che sicuramente sta continuando a cercarci.
Davanti ai miei occhi ho mio padre, che parla tranquillamente, come se niente fosse, con Tonowari. Sembra che si conoscano da una vita, eppure sono sicuro che da quando siamo nati noi loro non si sono mai incontrati, non abbiamo mai fatto gite fuori porta o escursioni al di fuori della foresta.
- a che pensi?- mi chiede velocemente mio fratello venendosi a sedere al mio fianco, lungo il bordo della sala comune.
- guardalo..- sussurro con un filo di voce, indicandogli con un cenno della testa nostro padre -sembra così tranquillo- dico inclinando leggermente la testa di lato.
- lo è- dice Lo'ak confermando la mia visione, poiché è la verità, e mi rivolge uno sguardo abbastanza confuso.
- lo so.. ma come diavolo fa a non essere preoccupato per quel pazzo che ci da la caccia?- chiedo posando il mio sguardo su di lui, cercando risposte che neanche lui può darmi.
- perché è sicuro che qui non ci troverà mai.. siamo spersi in un arcipelago in mezzo al mare, circondati da centinaia di isole- dice cercando di farmi ragionare -figurati se riuscirà mai a trovarci!- esclama ridacchiando leggermente divertito.
Alzo subito gli occhi al cielo mentre incrocio velocemente le gambe sotto di me, mettendomi il più comodo possibile.
All'improvviso dall'ingresso della sala comune apre la figura della ragazza, con lo sguardo leggermente confuso per tutta la gente che c'è qui dentro. Il sole ormai è calato e la notte ha preso piede su di noi, ma nonostante ciò i suoi occhi continuano a brillare, come se avessero una luce propria.
La guardo attentamente mentre si guarda intorno leggermente spaesata, non riesco a levarle gli occhi di dosso ed eppure, un piccolo sussulto da parte di mio padre richiama la mia attenzione su di se.
Un piccolo sorriso trattenuto spunta sulle sue labbra mentre i suoi occhi sono fermi sulla figura di Nay. La ragazza punta il suo sguardo verso di lui, ed appena nota suo padre al suo fianco si incammina lentamente verso di loro.
Ha una postura rigida, quasi regale, e tra le sue mani stringe ancora la sua balestra, che è riuscita ad aggiustare velocemente dopo l'incidente di mio fratello.
Man mano che si avvicina il corpo di mio padre si irrigidisce, come se la presenza di Nay lo mettesse in soggezione. Io e Lo'ak ci scambiamo uno sguardo confuso, essendoci resi conto entrambi del cambio di atteggiamento di nostro padre.
La ragazza si ferma al loro fianco e si sfila lentamente la sacca piena di pesci dalle spalle, porgendole gentilmente a suo padre, che le rivolge subito un ampio sorriso.
Tonowari afferra la sacca e la posa velocemente per terra, per poi avvolgerle le spalle con un braccio e avvicinandola a se.
Rivolgo un veloce sguardo a mio fratello, che sembra aver cambiato atteggiamento nei confronti della ragazza.
- cambiato idea?- chiedo ridacchiando leggermente per poi spintonarlo leggermente con una spalla.
- la credevo diversa- dice in un sussurro evitando il mio gesto, che normalmente gli avrebbe dato fastidio.
- in che senso?- chiedo abbastanza confuso, sporgendomi leggermente in avanti per guardarlo meglio.
- vi assomigliate molto..- sussurra continuando a tenere il suo sguardo puntato sulla ragazza, ispezionandola nel miglior modo possibile.
- dal punto di vista caratteriale..- dice girandosi leggermente verso di me, puntando il suo sguardo nel mio -siete quasi identici- conclude con uno sguardo ed un espressione abbastanza seria.
I miei occhi si spalancano leggermente, abbastanza sorpreso dalle sue parole, per poi tornare a puntare il mio sguardo verso di loro.
- hai notato che ha cambiato del tutto atteggiamento?- mi chiede Lo'ak concludendo velocemente il discorso Nay, tornando a concentrarsi su nostro padre.
- allora non era solo una mia impressione..- sussurro per poi sospirare silenziosamente.
Tonowari rivolge un ultimo e piccolo sorriso a nostro padre per poi voltarsi, trascinando con se sua figlia, ancora stretta sotto il suo braccio, e con un colpo di tosse richiama su di se tutta l'attenzione dei presenti, facendo calare un silenzio tombale su tutta la sala.
- oggi è un giorno speciale..- esclama alzando il tono della voce in modo tale da farsi sentire da tutti.
- mia figlia è tornata sana e salva dalla sua missione..- sia io che Lo'ak spalanchiamo gli occhi davanti alle sue parole, e ci giriamo contemporaneamente l'uno verso l'altro guardandoci abbastanza increduli.
La ragazza abbassa lo sguardo, evidentemente in imbarazzo, e si passa una mano sul viso, come per nascondersi dallo sguardo di tutti.
- e adesso che anche lei è di nuovo qui con noi, possiamo finalmente festeggiare l'arrivo e la permanenza qui della famiglia di Jake Sully!- esclama confermando al suo popolo che sono stati riuniti qui per festeggiare, e tutti, entusiasti, iniziamo ad urlare di gioia.
- quindi è lei..- sussurro guardando mio fratello, che torna a guardare la ragazza.
- è quella "lei"..- sussurra di rimando, i pezzi iniziano a combaciare pian piano, rispondendo ad una delle nostre numerose domande.
Poso il mio sguardo sulla ragazza che sospira leggermente infastidita non appena suo padre la libera dalla sua presa.
- che sono quei musi lunghi?- chiede velocemente una voce al nostro fianco, ed appena giriamo lo sguardo ci ritroviamo davanti gli enormi occhioni azzurri di Tsireya, che ci guardano attentamente.
Lo'ak le rivolge un sorriso abbastanza imbarazzato, non sapendo cosa risponderle, ed io, come uno skxawng, resto fermo ed impalato a guardare la ragazza, che continua a parlare con suo padre.
Tsireya segue il mio sguardo e punta i suoi occhi su sua sorella, ed un piccolo sorriso compare sulle sue labbra.
- ti sei imbambolato?- mi chiede ridacchiando leggermente, ma lei non sa che la sto guardando in questo modo perché ho appena scoperto che la preoccupazione di mio padre in questi giorni era completamente rivolta verso di lei.
- cosa?- chiedo tornando velocemente in me appena sento la sua voce richiamarmi, ed appena punto il mio sguardo su di lei vedo un piccolo sorriso ammiccante sulle sue labbra.
La guardo abbastanza spaventato e confuso da questa sua reazione e lei, come per dispetto, punta il suo sguardo su sua sorella.
- Nay!- esclama alzando la voce, richiamando l'attenzione della ragazza su di se.
La ragazza si gira lentamente ed i suoi occhi si puntano prima su di lei, e poi su me e mio fratello, guardandoci con fare indifferente.
- vieni qui!- esclama Tsireya facendole segno con una mano di raggiungerci. La ragazza le fa subito segno di aspettare un attimo, ma quando gira il suo sguardo su suo padre, se lo ritrova davanti con un enorme sorriso stampato sulle labbra.
- vedi di non fare il timido..- sussurra Tsireya avvicinandosi leggermente al mio orecchio, prendendomi evidentemente in giro.
La guardo leggermente stupido per il suo gesto e le sue parole, per poi tornare a guardare la ragazza davanti a noi.
Gli dice qualcosa per poi fargli cenno con la testa verso di noi, e suo padre sembra darle quasi subito il consenso per abbandonare la conversazione.
Saluta mio padre con un veloce e piccolo inchino, che lui ricambia con un po' di esitazione, per poi girare su se stessa ed avviarsi verso di noi, con lo sguardo di mio padre fisso su di lei.
Si avvicina lentamente, con passo trascinato e stanco, per poi scrollare le spalle, evidentemente esausta dalla giornata che ha avuto.
- che hai?- chiede Tsireya non appena è a qualche passo da noi, notando lo strano atteggiamento di sua sorella.
- odio quando fa così..- sussurra avvicinandosi a sua sorella, girandole intorno, per poi sedersi lungo il confine del portico, esattamente al mio fianco, buttando le gambe in acqua con fare goffo e svogliato.
- dovresti iniziare ad abituarti ad avere tutte le attenzioni su di te- dice Tsireya, riferendosi al fatto che probabilmente il suo "odio" sia rivolto alle attenzioni che suo padre fa ricadere molto spesso su di lei.
La sento sbuffare sonoramente, buttando velocemente la testa all'indietro, con fare sfinito, facendo ricadere tutte le sue numerose treccine lungo la sua schiena.
- non me lo ricordare..- sussurra quasi pregandola di archiviare questa conversazione.
Giro leggermente la testa, facendo allineare il mio mento con la spalla, puntando il mio sguardo su di lei, seduta in senso opposto rispetto al mio, poiché io sto dando le spalle al mare.
La osservo attentamente, la schiena estremamente rigida e dritta, il viso rilassato e gli occhi socchiusi, rilassandosi il più possibile mentre respira profondamente l'aria gelida e pungente della notte.
Sospiro rumorosamente, chiudendo gli occhi per qualche secondo, cercando di rilassare i miei muscoli, tremendamente tesi e rigidi.
Mi sgranchisco leggermente il collo, facendo roteare leggermente la testa, ed all'improvviso un senso di bruciore mi blocca completamente.
Apro lentamente gli occhi, rendendomi velocemente conto che non è stata colpa mia per aver fatto qualche movimento sbagliato. Giro leggermente lo sguardo e mi ritrovo davanti questi occhi color miele puntati su di me, intenti ad analizzarmi attentamente.
Non abbiamo più parlato da quando l'altra sera sono riuscito a "tranquillizzarla" dopo la litigata con suo fratello.
I suoi occhi brillano, illuminati dalla luce fioca del focolare acceso in mezzo alla sala, e sembrano così attenti e curiosi, sta ancora cercando di inquadrarmi.
Rimango immobile, completamente inerme sotto il suo sguardo, pietrificato davanti alla bellezza di questi occhi, così simili ai miei.
Un piccolo versetto di dolore abbandona le labbra di mio fratello, che cerca di trattenersi in tutti i modi. Lo sguardo della ragazza si sposta velocemente da me, venendo catturato dalla figura di mio fratello, seduto al mio fianco, che cerca di stiracchiarsi. È solo una settimana che siamo qui ed i dolori alla schiena iniziano a farsi sentire, il brutto di non essere cresciuti cavalcando degli ilu.
- vieni qui- dice velocemente la ragazza, facendo segno a mio fratello di sedersi al suo fianco, sbattendo leggermente una mano contro le assi di legno.
Lo'ak si gira di scatto verso di lei, sorpreso dalle sue parole, e la guarda con fare incredulo e confuso.
- non ti mangio mica- dice la ragazza scherzando sull'evidente voglia di mio fratello di non avvicinarsi a lei.
Lo'ak punta il suo sguardo su di me, chiedendomi consiglio con lo sguardo su cosa dovrebbe fare, e gli rispondo con una veloce alzata di spalle, non sapendo cosa dirgli.
- dai Lo'ak, non fare il sostenuto..- esclama la ragazza prendendolo evidentemente in giro, da quel giorno in cui è andata a recuperarlo in mare non fanno altro che punzecchiarsi non appena ne hanno l'occasione, e questa la rende ancora più simile a me.. più di quanto potessi immaginare.
Poso il mio sguardo, leggermente incredulo, su mio fratello, e lui alza leggermente le sopracciglia, come per dirmi "te l'avevo detto".
- Nay ha le mani magiche, ti aiuterà a far passare i dolori- esclama Tsireya rivolgendo un piccolo sorriso al ragazzo cercando di convincerlo.
La ragazza alza le mani al cielo e muove velocemente le dita, mostrando le sue mani magiche, per quel che ha detto sua sorella.
Lo'ak sospira silenziosamente e si tira su con molta lentezza, per poi girare intorno a noi, e sedersi al fianco libero della ragazza.
- lo faccio solo perché ho la schiena letteralmente a pezzi..- sussurra con tono freddo il teppista, mettendo subito in chiaro le cose.
La ragazza gli fa segno di girarsi e darle le spalle, e mio fratello esegue gli ordini senza opporre troppa resistenza.
- mi dai una mano?- chiede la ragazza girando velocemente il suo sguardo verso di me, chiedendo il mio aiuto.
Annuisco leggermente, non riuscendo a rispondergli con le parole, il suo sguardo su di me fa creare un piccolo nodo intorno alla mia gola, che mi impedisce ogni volta di parlare.
Mi avvicino leggermente a lei e a mio fratello, ed una piccola risatina divertita scappa dalle labbra della ragazza.
La guardo abbastanza confuso dalla sua reazione e Tsireya sorride leggermente, soddisfatta per ciò che sta vedendo.
- devo darmi letteralmente una mano- dice la ragazza continuando a ridere divertita, per poi posare una mano sul mio polso, e stringere delicatamente le sue dita intorno ad esso, tirandolo su.
- stringi in un pugno..- sussurra dandomi ordini ben precisi, facendo scorrere lentamente le sue dita sulla mia mano, ed io seguo i suoi movimenti senza opporre resistenza.
Mi tira leggermente il braccio, tirandomi ancora di più verso di lei, facendo diminuire ancora di più la distanza tra di noi, e posiziona il mio pugno chiuso su un punto preciso della schiena di mio fratello. Poso una mano sulle assi di legno, affianco alle gambe della ragazza, in modo tale da reggermi, non rendendomi conto che così facendo mi sono avvicinato ancora di più a lei.
- non ti devi muovere- dice facendomi capire che devo restare letteralmente immobile, non sapendo che la tremenda vicinanza tra di noi mi abbia già pietrificato del tutto.
Annuisco leggermente, dandole conferma che non mi muoverò e le si gira velocemente, dandomi le spalle.
Il suo profumo salmastro, la sua pelle.. così tanto vicina al mio viso da farmi sentire il calore del suo corpo sul viso, riscaldandomi lentamente.
Chiudo gli occhi, serrando velocemente le palpebre.. devo controllarmi e restare concentrato.
- non mi fare male!- esclama Lo'ak leggermente spaventato, non sapendo cosa sta per succedere.
- devi rimanere rilassato.. lasciati andare- dice la ragazza con tono dolce e calmo mentre posa delicatamente le mani sulle spalle di mio fratello. Fa roteare leggermente le sue spalle, assicurandosi che sia rilassato e tranquillo.
- rilassati..- sussurra cercando di farlo tranquillizzare, sentendolo troppo rigido sotto il suo tocco. Un ultima carezza e con un veloce scatto tira all'indietro con forza le spalle di Lo'ak, facendo scontrare violentemente la sua spina dorsale contro il mio pugno. Una serie di piccoli crack si sparge nell'aria ed i miei occhi si spalancano sentendo questo enorme casino.
- oh cazzo..- sussurra Lo'ak con voce strozzata, accovacciandosi leggermente su se stesso, liberandosi dalla presa della ragazza.
Sulle labbra della ragazza spunta un piccolo sorrisino soddisfatto, leggermente sadica..
Lo'ak mugugna leggermente per poi tirarsi su e stiracchiarsi leggermente, sentendosi il corpo completamente indolenzito.
I suoi occhi si spalancano leggermente, notando velocemente che adesso non sente più alcun tipo di dolore.
- oh cazzo!- esclama con lo stesso atteggiamento di un bambino, sorpreso e scioccato dal fatto che adesso non senta più niente.
- che ti avevo detto?- chiede Tsireya sorridendo leggermente al ragazzo, che punta velocemente il suo sguardo su Nay.
- non c'è di che- dice sorridendo soddisfatta ed alza leggermente le spalle, vantandosi del fatto di aver tolto i dolori a mio fratello.
Gira leggermente lo sguardo, notando la mia mano stretta in un pugno ancora sospesa per aria. Sono rimasto così stupito da questa strana "magia" che ancora devo realizzare che a fare quei rumori sia stata la schiena di mio fratello.
La ragazza mi guarda abbastanza confusa, ed io notando questo suo sguardo mi tiro subito indietro, allontanandomi dal suo corpo.
- vuoi provare anche tu?- mi chiede con un piccolo sorrisino divertito sulle labbra mentre cerca di trattenere le risate, mentre le mie guance vanno letteralmente a fuoco per l'imbarazzo della figuraccia che ho appena fatto.. sono un deficiente.
- che? no!- esclamo velocemente, solo il pensiero che la mia schiena possa fare quei rumori mi fa rabbrividire.
- ti sentirai meglio- dice la ragazza insistendo leggermente, guardandomi attentamente.
- mi devo ancora sdebitare per l'altra sera..- dice sorridendo leggermente, riferendosi al fatto che sono riuscito a tranquillizzarla dopo la tremenda litigata con suo fratello.
Abbassa lo sguardo evidentemente imbarazzata e un senso di tenerezza nei suoi confronti mi fa venire un desiderio irrefrenabile di stringerla a me ed abbracciarla..
- dai bro! è fantastico!- esclama Lo'ak con tono tremendamente entusiasta, felice come un bambino che ha appena un nuovo mondo.
Sospiro silenziosamente e punto lo sguardo sulla ragazza, che mi guarda con la speranza negli occhi di potersi sdebitare con me in questo modo, anche se, a dirla tutta, avrei preferito un semplice "grazie".
Mi supplica con lo sguardo di dirle di "si", ci penso qualche secondo e con un piccolo cenno della testa le do conferma che glielo farò fare.
Sorride ampiamente mentre si stringe il labbro inferiore tra i denti, assumendo una strana espressione mista tra il felice e il sadico.
Mi fa velocemente segno di girarmi e con un po' di titubanza seguo i suoi ordini. Con una mano fa segno a Lo'ak di avvicinarsi e aiutarla ed il teppista si avvicina velocemente a noi, accovacciandosi leggermente su se stesso, mostrando davanti ai suoi occhi la mano chiusa già in un pugno.
Sento le nocche di mio fratello posarsi al centro della mia schiena, parallele alla mia spina dorsale.
Le dita delle ragazze si posano delicatamente sulle mie spalle, ed il mio corpo rabbrividisce all'istante davanti a questo contatto.
- rilassati..- dice con voce calma cercando di tranquillizzarmi, forse sono ancora più teso di come lo era prima Lo'ak, soprattutto adesso che so cosa succederà.
Fa ruotare lentamente le mie spalle, trascinando il mio corpo nei suoi movimenti, cercando di annullare la resistenza che sto ponendo.
La sento avvicinarsi alla mia schiena, sentendo di nuovo il calore del suo corpo riscaldarmi lentamente ed i miei battiti aumentano notevolmente.
- Neteyam..- dice richiamandomi, avendo notato e sentito il mio battito aumentare, risvegliandomi dai miei pensieri.
- lasciati andare..- sussurra avvicinandosi leggermente al mio orecchio, ed il mio respiro si mozza all'istante.
Sento le sue treccine solleticarmi leggermente la schiena, ed il suo respiro accarezzarmi leggermente la spalla.
Fa ruotare un ultima le mie spalle e poi con uno strattone le tira verso di se. Una serie di piccoli crack arriva alle mie orecchie come uno schiocco assordante. Le sue mani scendono lentamente lungo la mia schiena, tastando leggermente la mia spina dorsale, controllando che sia tutto apposto.
- tutto bene?- mi chiede notando il mio corpo completamente pietrificato. Mi giro lentamente verso di lei, notando lo sguardo ammiccante di Tsireya fermo su di noi, intento ad osservarci attentamente, e punto il mio sguardo su di lei.
Rimango in silenzio, notando la tremenda vicinanza tra i nostri volti, e mi perdo a guardarla attentamente, notando le sue labbra schiudersi leggermente, come se volesse dire qualcosa, ma le parole non sembrano voler uscire.
- sto bene..- sussurro schiarendomi leggermente la voce, allontanandomi velocemente con uno scatto da lei, prima che il mio corpo inizi a muoversi da solo.
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𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞 -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-
Fiksi PenggemarLe responsabilità ricadono sempre su qualcuno, devono sempre ricadere su qualcuno. Ma una cosa è il dovere ed un'altra cosa è il piacere.. Cos'è veramente il piacere? E se fosse solo un illusione? Alla fine come può sapere cos'è il "piacere" un rag...