Capitolo 42

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- è incredibile come tu riesca a cacciarti sempre i questi guai!- esclama con tono rabbioso papà, quasi urlando contro mio fratello, che si guarda intorno con fare scocciato e annoiato, ormai stanco di sentirlo urlare.
Non gli interessa cosa gli sta dicendo, non gli interessa di averlo deluso, non gli interessa di aver fatto un qualcosa di sbagliato, questo perché per lui ha fatto la cosa giusta.. la sua mente gli dice che ha preso la scelta migliore a fidarsi ciecamente di Payakan e legare con lui.
- MaJake..- lo richiama mia madre, cercando di tranquillizzarlo.
- no tesoro, queste bravate devono finire.. e subito!- urla avvicinandosi pericolosamente a mio fratello.
- io una cosa ti avevo chiesto appena siamo arrivati qui.. una Lo'ak!- urla alzando un dito davanti agli occhi del teppista, che lo guarda dal basso con fare rabbioso, è una bomba pronta ad esplodere.
- papà..- lo richiamo sperando di poter fare qualcosa, anche se so di star agendo invano.
- non ora Neteyam!- mi urla contro girandosi di scatto verso di me, zittendomi velocemente con il suo sguardo fulminante, per poi tornare a dedicarsi a Lo'ak.
Il mio corpo viene invaso di brividi, quando è così arrabbiato mi fa quasi paura..
- tu non ti rendi neanche conto di ciò che hai fatto!- urla continuando la sua ramanzina, tornando ad evitare sia me che mia madre, che continua a richiamarlo nella speranza di farlo smettere.
Alzo gli occhi al cielo e mi giro, dando le spalle a lui e a tutto il resto della mia famiglia, cercando di pensare ad altro e dimenticare il modo in cui mi ha risposto.
Il mare davanti a me è calmo, solo alcune piccole onde ogni tanto lo smuovono.
La fioca luce di Polifemo rende il paesaggio più o meno visibile, il giusto per distinguere forme e colori.
Socchiudo gli occhi, respirando a pieni polmoni l'aria gelida e pungente della notte, che ormai è calata su di noi.
Un piccolo e leggero formicolio allo stomaco mi fa riaprire gli occhi, ritrovandomi davanti una figura minuta camminare da sola lungo la spiaggia. Aguzzo lo sguardo, e riconosco da lontano le lunghe e ribelli trecce della ragazza dagli occhi color miele.
Cosa ci fa lì da sola? Avrà litigato pesantemente con suo padre? L'avevo supplicata di non proteggere mio fratello.. ma non mi ascolta mai, fa sempre di testa sua, è testarda fino al midollo.
Mi guardo un'attimo intorno, notando che nessuno sta facendo molto caso alla mia presenza, sono tutti troppo impegnati ad assistere ed ascoltare la ramanzina di papà.
Potrei uscire senza essere visto.. nessuno mi sta guardando, quindi perché non farlo?
Con molta lentezza mi allontano dal portico, incamminandomi verso l'uscita, facendo finta di niente, come se fosse normale uscire senza chiedere il permesso a quest'ora.
Supero la soglia dell'ingresso e con un piccolo scatto inizio a correre, allontanandomi velocemente dalla capanna, sicuro di non essere stato visto da nessuno.
Raggiungo velocemente la spiaggia, continuando a correre per raggiungere la ragazza, che man mano si allontana sempre di più dal villaggio.
Rallento velocemente il passo appena sono a qualche metro da lei, raggiungendola senza creare neanche il più piccolo rumore.
Con un ampia falcata le paso affianco, lasciandole un piccolo bacio sulla guancia per poi superarla completamente.
- da dove spunti fuori?- chiede ridendo per la mia entrata ad effetto, guardandomi attentamente mentre inizio a camminare all'indietro davanti alla sua figura.
- sono il tuo nuovo incubo- esclamo riferendomi al fatto che ovunque lei vada io la seguirò per stare sempre al suo fianco.
- la mía persecuzione- esclama correggendo le mie parole mentre un piccolo sorriso divertito compare sulle mie labbra.
- sei scappata?- chiedo dopo qualche secondo di silenzio, fermandomi all'improvviso sul posto.
Sbatte involontariamente contro il mio corpo, colta di sorpresa dal fatto che io mi sia fermato così all'improvviso.
- dovevo prendere aria..- sussurra guardandomi dal basso, ad un palmo dal mio corpo.
Ha litigato con suo padre, adesso ne ho la conferma.. so che ciò non accade letteralmente mai nella loro famiglia, sono sempre stati pacifici e ragionevoli tra di loro.
- sai che le capanne del villaggio sono senza pareti, vero?- chiedo inclinando la testa di lato -ci sono molti spifferi- dico riferendomi alla fatto che su quattro pareti due sono inesistenti, scherzando sul fatto che di aria ne entra ed anche tanta.
Scoppia a ridere all'improvviso, divertita dalla mia battuta.. almeno sono riuscito a farti sorridere amore mio.
- Lo'ak?- mi chiede mentre il sorriso scompare lentamente dalle sue labbra, cercando di cambiare discorso il prima possibile.
- papà sta finendo ciò che ha iniziato Tonowari- dico rispondendo con tono freddo, ripensando al modo in cui mi ha zittito poco fa.
- forse è stato un po' troppo duro con lui..- esclama con tono basso ripensando al modo in cui suo padre si è rivolto al teppista.
- no, ha usato il tono giusto..- dico rispondendo velocemente, suo padre non ha sbagliato niente, anzi, è stato anche fin troppo gentile con mio fratello.
-semplicemente non doveva prendersela con voi tre- esclamo ripensando al fatto che lui abbia sgridato anche loro, che colpe non ne hanno.
La ragazza abbassa la testa, distogliendo il suo sguardo dal mio, posando i suoi occhi sulle piccole onde che le bagnano i piedi.
- alla fine ha ragione, dovevamo impedirglielo- dice dando ragione a ciò che suo padre la ha detto, sentendosi in colpa per non essere riuscita a fare niente a riguardo.
- no Nay, non è per niente colpa vostra.. mio fratello ha fatto la scelta di legare con Payakan e adesso deve subirne le conseguenze- dico con tono comprensivo, so come si sente e non voglio che stia male per un qualcosa che non è dipeso da lei.
Mi allontano lentamente da lei, facendo qualche passo verso il mare sconfinato davanti a noi, arrivando al punto che l'acqua mi arrivi fino alle ginocchia.
Mi fermo sul posto e mi giro verso di lei, smettendo di darle le spalle, guardandola con fare intenerito mentre incrocio le braccia al petto.
- non capisco perché si comporti così..- sussurra stringendosi da sola tra le sue stesse braccia, come se stesse cercando di abbracciarsi da sola e darsi conforto.
- è fatto così.. è il suo modo di agire, e noi dobbiamo semplicemente capirlo e stargli vicino- dico con tono comprensivo, sorridendole leggermente.. sarei capace di fare di tutto pur di vederti sorridere Nay.
Ricambia leggermente il sorriso, abbastanza forzato, per poi chinare la testa in avanti, sospirando amaramente.
- dobbiamo pensare ad altro..- dico con un filo di voce, cercando di cambiare subito argomento, basta pensare a Lo'ak, lui dovrebbe essere l'ultimo dei nostri pensieri al momento.
Mi avvicino a lei, con ampi e lenti passi, fermandomi a pochi centimetri dal suo corpo, sentendo il calore di quest'ultimo invadermi completamente.
Allungo lentamente una mano verso di lei, posandola delicatamente sulla sua guancia, accarezzando dolcemente la sua pelle con la punta delle dita.
- tipo?- chiede sospirando silenziosamente, alzando lentamente il suo sguardo su di me.
- a noi..?- chiedo con tono ovvio, a chi dovremmo pensare se non a noi stessi Nay?
Un piccolo sorriso divertito compare sulle mia labbra, divertito dal fatto che lei sia talmente tanto persa nei suoi pensieri dall'aver dimenticato la nostra scelta.
- oddio!- esclama all'improvviso con tono frustrato -mia madre..- dice piagnucolando leggermente mentre si sbatte con violenza le mani sul viso, in segno di disperazione.
- continua con il fatto del matrimonio?- chiedo ridendo evidentemente divertito dalla sua reazione mentre le avvolgo le spalle con le mie braccia, tirandola verso di me.
I nostri corpi si scontrano e si appoggia completamente contro di me, annuendo con la testa contro il mio petto.
- la mia pazienza con lei sparisce- dice con tono sfinito alzando la testa verso di me, posando il suo mento contro il mio petto.
- come vuole fare?- chiedo continuando a sorridere, è così buffa quando è in preda alla disperazione.
- secondo il suo piano noi due dovremmo andare in una delle capanne vuote del villaggio, consolidare il legame, e lei la mattina successiva vuole venirci a svegliare con tutto il corteo dietro che ci aspetta fuori la porta, pronti per festeggiare tutti insieme- al suono delle sue parole il mio corpo si irrigidisce di colpo, sorpreso dall'idea che è venuta in mente a sua madre.
- ecco.. vedi, le vengono solo idee di merda!- esclama facendomi notare che ha ragione, utilizzando la reazione spontanea che ha avuto il mio corpo davanti alla notizia.
- ma non è un po' esagerato così?- chiedo inclinando leggermente la testa di lato, imbarazzato solo al pensiero di ciò che vuole farci fare sua madre.
- ma va?!- esclama velocemente con tono sarcastico, facendomi capire che lei la pensa allo stesso modo.
- sto cercando di dirglielo da giorni, ma lei non mi vuole ascoltare perché è troppo presa dall'organizzare il tutto- esclama sbuffando sonoramente mentre si lascia completamente andare e fa scontrare violentemente la sua fronte contro il mio petto, provocando un piccolo tonfo.
- come le è venuta questa idea?- chiedo con tono evidentemente curioso -o meglio, perché? questa è la domanda giusta- dico correggendo subito la mia stessa domanda.
- secondo te?- chiede con tono ovvio mantenendo la sua fronte poggiata contro la mia pelle.
- ah vero.. perché sei- dico ripensando subito all'unica motivazione plausibile, davanti alla quale lei inizia subito ad annuire con il capo -la discendente del capo- diciamo in contemporanea, completando insieme la mia stessa frase.
- ecco- esclama con tono vittorioso, soddisfatta del fatto che io abbia capito subito sua madre a cosa voglia puntare.
- non ha pensato a tuo padre?- chiedo ridendo leggermente -vorrei tanto seguire il piano di tua madre solo per vedere la faccia che avrà per tutto il giorno!- esclamo ridendo di gusto, sapendo perfettamente quanto Tonowari sia geloso delle sue figlie.
- è così testarda..- sussurra girando il capo per poi posare la sua guancia contro il mio petto, facendo legare le sue braccia intorno al mio busto, stringendosi ancora di più contro di me.
- mi ricorda molto qualcuno..- sussurro sorridendo leggermente, ripensando a quanto lei sia simile a sua madre.
Alza subito la testa verso di me con un piccolo scatto e mi rivolge un feroce sguardo assassino.
- almeno adesso sappiamo da chi hai preso!- esclamo giustificando le mie stesse parole, non voglio che mi fraintenda.
- ti ricordo che non sono loro figlia e che non abbiamo lo stesso dna- dice con tono duro e freddo, sentendosi leggermente offesa a causa delle mie parole.
- hai ragione!- esclamo ridendo ancora di più, mi ero quasi dimenticato che lei non è realmente la loro primogenita.
Il suo sguardo fulminante non sembra affievolirsi e le mie orecchie si abbassano con un piccolo scatto, presumendo che io abbia esagerato un po'.. ho osato troppo
- scusa..- sussurro cercando di trattenere in tutti i modi le risate, ma purtroppo riesco a trattenermi per poco e scoppio di nuovo a ridere davanti ai suoi occhi.
Con un veloce scatto posa le sue mani sul mio petto e mi spinge via, allontanandosi da me con espressione evidentemente offesa ed infastidita.
Alza gli occhi al cielo e si gira su se stessa, dandomi le spalle, per poi incamminarsi verso il confine della foresta, allontanandosi sempre di più da me.
La sua reazione alimenta la mia risata, che non sembra volersi fermare neanche davanti a questa sua evidente reazione negativa.
Cerca con lo sguardo un tronco su cui appoggiarsi e appena lo trova si avvicina ad esso e si siede alla base delle sue fondamenta, appoggiando la schiena contro la corteccia.
- ti sei offesa?- chiedo alzando leggermente il tono della voce per farmi sentire meglio da lei.
Mi guarda da lontano ed alza un braccio in aria, mostrandomi un meritatissimo dito medio, completamente dedicato a me.
- lo prendo per un no?- chiedo mentre continua a sventolare per aria la mano, ed in risposta alla mia domanda alza anche l'altra, dedicandomene due in contemporanea.
Sospiro silenziosamente, interrompendo velocemente la mia risata, scrollando le spalle davanti a questa sua evidente dimostrazione di dissenso verso di me e le mie battute pessime.
Mi incammino verso di lei, mostrando il miglior sguardo pentito che io riesca a fare, sfogliando tutto il risentimento che sto provando.
Mi siedo velocemente al suo fianco non appena la raggiungo, e mi avvicino il più possibile a lei, spiaccicandomi completamente contro la sua spalla.
Poso delicatamente il mio mento sulla sua spalla, guardandola insistentemente, sperando di richiamare a me i suoi occhi.
- scusami..- sussurro con tono pentito, sperando di far suscitare in lei pena e compassione nei miei confronti, e ricevere subito il suo perdono.
- no- esclama subito con tono fermo ed autoritario, dimostrandomi tutta la sua freddezza, anche davanti alle mie più sincere scuse.
Dai Nay, non puoi tenermi il broncio.. non ci riuscirai per molto, e lo sappiamo bene entrambi.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora