Capitolo 8

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- io non ho intenzione di chiedere scusa a quello stronzo!- esclama Lo'ak mentre ripiega la sua coperta, evidentemente infastidito.
- devi Lo'ak!- esclamo velocemente cercando di convincerlo, ma la mia insistenza lo sta solo infastidendo ancora di più.
- dobbiamo restare qui ancora per molto tempo, e devi farti amico Aonung- dico cercando di farlo ragionare, a convincerlo non ce la farò, ma forse se ci arriva da solo riuscirà a capire che tutto questo è necessario, incluso l'ammettere le proprie colpe.
- lo hai colpito tu per primo con quel tuo giochetto della mano- dico facendogli notare che lui è stato l'artefice di tutto quello che è successo ieri.
- quel giochetto fa sempre la sua scena.. è un tocco di classe- dice con un piccolo sorrisetto soddisfatto stampato sulle labbra.
Cerco di rimanere serio davanti alle sue parole, ma mi risulta tremendamente difficile, e mi scappa una piccola risatina divertita dalle labbra, che fa ridacchiare anche lui.
Mi avvicino lentamente a lui e gli poso delicatamente una mano sulla testa, scompigliandogli leggermente le treccine.
- fa questo piccolo sforzo.. fallo per noi- dico con tono basso, cercando di fargli capire che io sono e sarò sempre dalla sua parte, qualunque cosa succeda.
Alza leggermente gli occhi al cielo, sbuffando sonoramente, evidentemente infastidito è scocciato.
- fallo per me..- sussurro sapendo che forse per me sarebbe in grado di fare questo piccolo sforzo.
Punta il suo sguardo nel mio, e vedendo i miei occhi supplicarlo annuisce leggermente, acconsentendo di andare a chiedere scusa al ragazzo.
- lo faccio solo perché me l'hai chiesto tu- dice mettendo subito le cose in chiaro, facendomi capire che sono in debito con lui per questo enorme sforzo che gli sto chiedendo di fare.
Un sorriso spontaneo nasce velocemente sulle mie labbra, felice e fiero di lui, ma anche di me per essere riuscito a convincere questa testa calda davanti a me.
Poso velocemente una mano sulla sua schiena e lo tiro verso di me, stringendogli un braccio intorno alle spalle.
- dai bro!- esclama ridendo divertito mentre cerca di liberarsi dalla mia presa, non volendo cadere in queste dimostrazioni di affetto così tremendamente sdolcinate per lui.
- non sia mai che mi dai una soddisfazione ah?- chiedo mentre faccio qualche passo indietro, con un sorrisetto divertito stampato sulle mie labbra.
- dove vai?- mi chiede velocemente mentre mi guarda allontanarmi da lui con passo lento e tranquillo.
- a chiedere scusa alla ragazza che non sopporti- dico girandomi velocemente su me stesso, rivolgendogli un piccolo e veloce sorrisetto finto. Alza velocemente gli occhi al cielo e mi manda velocemente a quel paese mostrandomi il suo dito medio.
- come vorrei poterti rispondere!- esclamo mentre supero il confine dell'ingresso della nostra capanna, allontanandomi da lui mentre lo sento ridere di gusto per la mia battuta. Vorrei avere un dito in più solo per poterlo ripagare con la stessa moneta, ma dato che non posso farlo ripago la mia frustrazione scherzandoci sopra.
Mi incammino lentamente verso la spiaggia cercando con lo sguardo Tsireya, sperando di trovarla al più presto, in modo tale da poterle chiedere dove si trovi sua sorella.. via il dente via il dolore insomma, prima lo faccio e meglio è.
Mi guardo attentamente intorno, cercando con lo sguardo la riccia, che purtroppo non trovo, nonostante le attente ricerche, ma in compenso i miei occhi vengono catturati da un'altra figura, accovacciata vicino il tronco di un albero, seduta sotto l'ombra della sua enorme chioma.
Aguzzo leggermente lo sguardo e appena mi rendo conto che è la ragazza che stavo cercando tiro un sospiro di sollievo.
La osservo attentamente per qualche secondo, vedendola maneggiare con estrema maestria un arma tra le mani, immagino che quella balestra sia la sua. La vedo sbuffare leggermente scocciata e dopo qualche secondo scarica l'arma e se la porta vicino al viso, per poi rompere un piccolo e sottile filo con i canini, abbastanza affilati e taglienti.
I miei occhi si spalancano leggermente, sorpreso da questo suo gesto, mentre un piccolo sorriso compiaciuto spunta sulle mie labbra, ho visto fare una cosa del genere solo da mia madre, cioè la donna più forte che io conosca, e sono sicuro che un gesto simile non lo vedrò mai fare da una delle mie sorelle, non sia mai toccano un arma quelle due.
Mi avvicino lentamente a lei, cercando di essere il più silenzioso possibile, non vorrei spaventarla con il mio arrivo improvviso o darle fastidio con la mia presenza.
Le sue orecchie si rizzano all'istante, sentendomi arrivare nonostante il fatto che io non abbia prodotto neanche il più piccolo rumore. Alza leggermente il suo sguardo su di me, guardandomi attraverso le sue folte ciglia, ed un piccolo sorriso compare involontariamente sulle mie labbra.
Mi fermo davanti al suo corpo, ad un passo da esso, e mi abbasso leggermente verso la sabbia, piegandomi sulle ginocchia, su cui poso gli avambracci.
Inizio a giocherellare leggermente con le mie stesse dita, mentre analizzo lentamente la sua figura.
Alza leggermente la testa verso di me, analizzando ogni mio singolo movimento, e all'improvviso alza un sopracciglio, non capendo il perché io sia qui davanti a lei.
Abbassa il suo sguardo sulla sua arma, continuando a maneggiarla senza fare troppo caso a me e alla mia presenza.
Guardo attentamente i lineamenti del suo viso, delicati e dolci, ed i lunghi capelli neri, racchiusi in piccole treccine che le incorniciano il viso, che finiscono con dei piccoli e precisi ricciolini, che cadono delicatamente lungo le sue spalle.
- resterai fermo a guardarmi ancora per molto?- mi chiede mantenendo lo sguardo fermo sulla sua arma, con totale indifferenza e distacco.
Mi si crea velocemente un nodo alla gola, colpito da un colpo di imbarazzo che fa andare letteralmente a fuoco le mie guance.
Mi schiarisco leggermente la voce, cercando di tornare un me e riprenderne il pieno possesso del mio corpo.
Alza il suo sguardo su di me, guardandomi per qualche secondo, per poi riabbassarlo velocemente, e sulle sue labbra spunta un piccolo sorrisetto divertito, si sarà sicuramente accorda del mio tremendo imbarazzo in questo momento.
- sei Nay.. giusto?- le chiedo cercando di risultare indifferente, anche se so perfettamente che ha notato questo mio strano atteggiamento.
- si..- dice con voce bassa cercando di rimettermi completamente a mio agio, allora si.. ha notato il mio imbarazzo. Lascia stare la sua balestra, posandola al suo fianco, spostando tutta la sua attenzione verso di me, rivolgendomi un piccolo sorriso.
- tu.. sei?- mi chiede con tono gentile, curiosa di sapere chi io sia, effettivamente non c'è stato ne il modo e ne il momento per presentarci.
- sono Neteyam- rispondo mentre un ampio sorriso distende le mie labbra, e sembra che io sia riuscita a contagiarla, poiché ricambia velocemente il sorriso.
- sei scappato dalle grinfie di mie sorella e le sue lezioni di nuoto?- chiede gentilmente dopo qualche secondo di silenzio cercando di smorzare un po' la tensione e l'imbarazzo, abbastanza evidente, tra di noi.
- no.. fa lezione alle mie sorelle- dico ridendo leggermente, non riesco a levarmi questo sorriso dalle labbra..
Continua a guardarmi attentamente, come se volesse capire qualcosa in più di me solo tramite il mio aspetto.
I suoi occhi brillano leggermente sotto dei piccoli raggi di sole, che sono sfuggiti dal rigido controllo delle folte foglie degli alberi sopra di noi.
Inclina leggermente la testa di lato mentre i suoi occhi cadono velocemente sulle mie mani, come se fossero stati richiamati da esse.
Con un piccolo scatto si tira su, sedendosi sulle sue ginocchia, posate sulla sabbia, e si avvicina velocemente a me.
Si posiziona a pochi centimetri dal mio corpo, e le sue dita si avvolgono velocemente intorno al mio polso. Rabbrividisco leggermente davanti a questo contatto, per niente programmato, e lei tira su la mia mano, portandola davanti ai suoi occhi.
I miei occhi sono completamente catturati dai suoi, così attenti e vigili, mentre analizza nel minimo dettaglio la mia mano.
- tu non hai quattro dita- dice alzando il suo sguardo su di me, ma io abbasso subito la testa, non volendo vedere i suoi occhi giudicanti su di me.
- non sei un ibrido..- dice con tono sorpreso ed anche un po' confuso, inclinando leggermente la testa di lato mentre accarezza leggermente e con estrema delicatezza le mie dita con i polpastrelli.
- lo sono.. semplicemente non ho quattro dita- dico con tono leggermente incrinato ed infastidito, per poi schiarirmi leggermente la voce con un piccolo colpo di tosse.
- e come mai non sei come loro.. come me?- chiede con la stessa curiosità di una bambina innocente, facendo crescere in me un forte senso di tenerezza nei suoi confronti.
- genetica.. credo - sussurro rialzando il mio sguardo su di lei, facendo incatenare i nostri sguardi, ritrovandomi il suo viso ad un palmo dal mio, estremamente vicino.. troppo vicino.
Mi perdo per qualche secondo nel guardarla, sembra così imbambolata, con lo sguardo perso, mentre sento il suo respiro sfiorarmi leggermente il viso. Vedo una piccola fossetta crearsi sulla sua guancia e con un piccolo scatto si allontana da me, lasciando velocemente la presa sul mio polso.
La vedo abbastanza imbarazzata ed io insieme a lei, sentendo la tensione tra di noi farsi sempre più spessa e fitta.
Le sue orecchie si rizzano all'istante, e si gira velocemente verso il villaggio, aguzzando subito lo sguardo per vedere meglio.
Sento in lontananza la voce di mio fratello, e girando leggermente lo sguardo lo vedo avvicinarsi alla riva, in compagnia di Aonung e tutto il suo gruppetto.
Poso il mio sguardo sulla ragazza difronte a me, e la vedo abbastanza concentrata a guardare ed analizzare attentamente la scena. Ha lo sguardo perso ma comunque attento, come se fosse persa nei suoi pensieri, ma questi ultimi non sembrano distrarla dal tener d'occhio suo fratello.
Sospiro silenziosamente, rendendomi conto che lei sembra ancora infastidita per ciò che è successo ieri, ma come darle torto?
- lui è mio fratello.. Lo'ak- dico svelandole il nome di mio fratello, pensando che forse lei ce l'abbia con lui.
- colui che ha sfregiato mio fratello..- dice in un sussurro con un po' di rabbia nei confronti di Lo'ak.. ed avevo ragione, purtroppo.
Annuisco leggermente, avrei voluto non aver ragione per questa volta. Sospiro silenziosamente ed abbasso lo sguardo sulle mie dita, inclinando leggermente la testa in avanti, sentendomi estremamente dispiaciuto ed in colpa per ciò che è successo ieri.
- sono venuto a scusarmi per ciò che è successo ieri..- mi fermo per qualche secondo, sentendo il suo sguardo piombare subito su di me, mettendomi leggermente in difficoltà -Lo'ak è un bravo ragazzo, a volte troppo impulsivo e.. non pensa minimamente alle conseguenze che potrebbero avere le sue azioni- dico finendo il piccolo discorsetto che mi ero già architettato stamattina.
- adesso si sta scusando con lui.. l'ho quasi costretto a farlo- dico mantenendo lo sguardo basso, mentre un piccolo sorrisetto increspa le mie labbra.
- alla fine non sono poi così tanto diversi loro due..- dice quasi in un sussurro, rivelandomi che anche suo fratello si comporta così molto spesso. La sento spostarsi leggermente, ed intuisco che abbia spostato di nuovo il suo sguardo sui ragazzi.
Mi mordo avidamente il labbro inferiore, intuendo che molto probabilmente le mie parole, le mie scuse, non siano bastate per far placare la sua "ira" contro mio fratello, o almeno non sono bastate per convincerla a far finta di niente da oggi in poi.
All'improvviso i miei occhi vengono catturati dalla sua figura che con un veloce scatto si tira su, iniziando a camminare velocemente verso la riva.
- dove vai?- chiedo alzandomi anche io di conseguenza, con l'intento di seguirla e capire cosa voglia fare, notando che i ragazzi sono spariti completamente dalla mia vista.
- a salvare tuo fratello- mi risponde velocemente con tono alto mentre entra in acqua, lasciandomi fermo ed impalato come un idiota sulla riva, mentre la guardo scomparire sotto la superficie.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora