Capitolo 40

148 7 0
                                    

Il rumore delle onde che si infrangono contro i robusti pilastri che sorreggono la capanna mi culla dolcemente, facendo completamente rilassare i miei muscoli, così estremamente tesi.
Afferro con due dita i piccoli lacci e man mano stringo i polsini attorno alla mia pelle, ad ogni incrocio sempre di più.
La brezza marina mi accarezza lentamente il viso mentre i raggi de sole, ormai alto in cielo, mi riscaldano delicatamente la pelle.
-pronto?- mi chiede velocemente la voce di mio padre, fermo a qualche passo dietro le mie spalle.
Annuisco leggermente con il capo senza rivolgergli neanche uno sguardo, continuando a dargli le spalle.
Afferro velocemente la mia visiera appena finisco di sistemare i polsini, e mi giro veloce verso di lui, pronto a seguirlo.
I miei occhi si fermano su una piccola figura, ferma qualche passo dietro mio padre, leggermente trasandata per la postura che ha.
Un piccolo sbuffo silenzioso abbandona le mie labbra appena i miei occhi si incrociano con quelli di mio fratello, intento a guardarmi insistentemente.
Nostro padre sposta il suo sguardo tra me e lui, guardandoci con gli occhi leggermente spalancati ed un espressione confusa.
- ho capito.. ti aspetto sulla spiaggia- dice il grande guerriero sospirando leggermente, per poi girare su se stesso ed incamminarsi verso l'uscita.
Passa accanto a Lo'ak e gli da una leggera pacca sulla spalla, come per incoraggiarlo, ma il teppista gli rivolge subito uno sguardo assassino, evidentemente infastidito dal suo gesto.
Abbandona la capanna, lasciandoci completamente da soli, l'uno difronte all'altro, intenti a guardarci con estrema indifferenza.
- cosa vuoi?- chiedo con tono duro dopo diversi minuti di silenzio, passati a squadrarci a vicenda.
- cosa ti dice che io voglia qualcosa da te?- mi chiede di rimando senza esitazione, sfidandomi apertamente.. ah Lo'ak, non sono per niente interessato a questi giochetti, e tu dovresti saperlo.
- intuito..- dico con un filo di voce guardandolo dalla testa ai piedi per poi abbassare il capo ed infilarmi la visiera di protezione, sistemandola al meglio sulla fronte, spostando tutte le treccine d'intralcio.
- ma qualunque cosa sia.. non mi interessa- dico mantenendo lo sguardo basso, più interessato al sistemarmi al meglio la visiera che pensare a lui.
Sembrerò cattivo, menefreghista, o tutto ciò che vuole lui, ma io sono rimasto realmente ferito dal fatto che lui fino ad ora non abbia mostrato un minimo interesse nei miei confronti in tutta questa storia.. sono suo fratello, e dovrei essere la sua priorità, esattamente come lui è la mia.
Ma forse non è poi così tanto scontato che sia così anche per lui..
- non ti interessa?- mi chiede evidentemente sorpreso dalle mie parole, cercando di nascondere questo stupore.
- non più Lo'ak..- dico alzando lentamente il mio sguardo su di lui, che mi guarda con fare confuso e leggermente incredulo.
- non ti interessa più niente di me?- mi chiede guardandomi come se lo avessi appena pugnalato al cuore.
- non ho detto questo- rispondo velocemente, puntualizzando le mie parole, non mettermi in bocca parole non mie Lo'ak..
- a me sembra di sì Neteyam- risponde subito zittendomi completamente, io darei la mia vita per te e tu sei convinto che non mi importi di te? Davvero Lo'ak?
Una piccola risatina isterica abbandona le sue labbra mentre si sbatte con forza le mani sulle cosce.
- ed io che ero venuto a chiederti scusa..- dice con un filo di voce per poi sospirare e ricominciare a ridere, come se tutto questo fosse divertente ai suoi occhi.
- fratello maggiore un cazzo!- esclama all'improvviso, come se adesso fossi io quello ad aver ferito profondamente lui.
- sai Lo'ak..- dico interrompendo la sua risatina tremendamente fastidiosa, attirando di nuovo la sua completa attenzione su di me.
- io avevo immaginato in un altro modo tutto questo- dico confessandogli che niente, a parte Nay, sta andando secondo i miei piani.
- desideravo andasse in un altro modo..- dico con un filo di voce, aprendomi per l'ennesima volta davanti a lui, mostrandogli le mie numerose fragilità che mai gli avevo mostrato.
- i sogni restano sogni Neteyam- dice con tono freddo ed infastidito, come se le mie parole lo avessero irritato e non poco.
Mi mordo avidamente l'interno guancia mentre sento il mio stomaco contorsi in tutti i modi possibili davanti a queste sue parole, così dure per me.
- sei veramente uno stronzo Lo'ak..- sussurro con disprezzo, deve sempre distruggere le mie aspettative.. sempre.
- non sono stronzo Neteyam.. sono realista, cosa che tu non sei- dice con estrema fermezza, come se volesse darmi una lezione di vita.
- cosa ne sai tu della realtà Lo'ak?- chiedo facendo velocemente qualche passo verso di lui, avvicinandomi al suo corpo.
- cosa ne sai?- chiedo di nuovo inclinando leggermente la testa di lato.
- sono un osservatore.. qualcosa ne so- dice rispondendomi a tono, sei un osservatore ah?
- osservatore Lo'ak?- chiedo ridendo divertito, vuole prendere in giro me?
- ti reputi un osservatore e poi ti stupisci davanti ad un bacio?- chiedo riferendomi allo "stupore" che ha avuto davanti al bacio tra me e Nay dell'altro giorno, al ritorno della sua missione di salvataggio.
- sei un osservatore e non ti sei mai reso conto del fatto che io e Nay ci stessimo innamorando?- chiedo facendo un altro passo verso di lui.
Alza leggermente il capo, cercando di sovrastare la differenza d'altezza e mantenere vivo il nostro contatto visivo.
- me ne sono accorto.. semplicemente non volevo crederci- dice con tono apatico guardandomi intensamente negli occhi.
Lo guardo attentamente, scovando dentro i suoi occhi il vuoto più assoluto, sono privi di qualsiasi sentimento.
- sei un egoista..- sussurro a denti stretti, rendendomi conto di quanto mio fratello possa essere veramente bastardo a volte.
Le mani mi formicolano e la gola inizia a bruciare notevolmente.. non volevo litigare ancora.
- non lo sono.. per niente- dice rispondendomi subito a tono, non lasciandosi sminuite dalle cattiverie che gli sto sputando addosso.
Quanto è irritante.. cazzo
- dio mio Lo'ak!- esclamo alzando notevolmente il tono di voce -è così difficile per te capire cosa io voglia realmente?!- esclamo urlandogli letteralmente contro
- vorrei solo che tu fossi felice per me, per una cazzo di volta smetti di pensare solo a te stesso!- urlo con tutto il fiato che ho in corpo mentre le mie mani iniziano a tremare
- per una volta sii felice per me!- esclamo mantenendo alto il tono di voce, mentre lo prego con lo sguardo di ascoltare le mie suppliche.
I suoi occhi mi guardano attentamente, e dalle sue labbra non fuoriesce neanche il più piccolo dei suoni. Scrollo velocemente le spalle, deluso dalla sua mancata risposta.. mi aspettavo qualcosa di diverso da lui questa volta, ma a quanto pare neanche la mia disperazione riesce a far nascere dentro di lui un briciolo di pena o risentimento nei miei confronti.
Annuisco leggermente, arrendendomi all'idea che realmente non gli importi niente di me, ed abbasso lo sguardo evidentemente deluso.
- come pensavo..- sussurro con voce leggermente incrinata a causa della delusione.
Sospiro silenziosamente per poi scuotere leggermente la testa, costringendomi da solo a tornare in me e a mostrarmi forte ed invicibile davanti al suo menefreghismo.
Mi avvicino a lui, con la testa china, e lo sorpasso velocemente, evitando ogni minimo contatto con lui.
- buona giornata..- dico con tono apatico mentre prendo velocemente arco e frecce e mi avvicino all'uscita, allontanandomi sempre di più da lui.
Non so per quale motivo io ancora mi stupisca davanti a questo suo atteggiamento.. ed eppure sono pienamente cosciente del fatto che questo è sempre stato il suo modo di fare, di comportarsi, di reagire.
Ogni volta mi aspetto un cambiamento da parte sua ed ogni cazzo di volta ne rimango deluso.
I miei piedi si muovono da soli, conducendomi autonomamente verso la spiaggia dove mio padre mi sta aspettando, o almeno spero che non sia partito in volo senza di me.
La mia testa si gira da sola, costringendomi a posare gli occhi sulla capanna di Tonowari e la sua famiglia. È diventato un gesto talmente abitudinario e spontaneo che ormai lo faccio inconsapevolmente.
I miei occhi si fermano sull'enorme ed imponente figura di Tonowari, girato di spalle mentre è intento a parlare con sua moglie.
Faccio qualche altro passo e da dietro le sue spalle scorgo la figura minuta della sua primogenita, seduta sul pavimento, intenta a guardare attentamente i suoi genitori.
Lei non dovrebbe essere in acqua adesso? Dovrebbe essere a caccia con suo padre, o almeno così mi aveva detto, quindi cosa diavolo ci fanno qui?
La ragazza dagli occhi color miele guarda suo padre con uno sguardo che brama pietà e salvezza.. cosa sta succedendo qui?
I suoi occhi si posano su di me, come se la mia pelle li avesse richiamati a se, ed io subito la guardo in modo interrogativo, curioso di sapere cosa stia succedendo.
- ah perfetto! che tempismo- esclama Ronal all'improvviso, facendomi sussultare leggermente per la sorpresa.
Poso il mio sguardo su di lei, ritrovandomela a pochi passi da me, intenta ad avvicinarsi al mio corpo. Con un veloce scatto mi afferra per un braccio e mi trascina via con se, spingendomi ad entrare e raggiungere sua figlia, che subito si scusa con me con lo sguardo.
- siediti ragazzo- esclama tutta sorridente, facendomi segno di sedermi al fianco di Nay, lasciando la presa che aveva su di me.
Abbasso lo sguardo, continuando a chiedere con gli occhi cosa stia accadendo qui ed io cosa c'entro in tutta questa storia.
Lei mi guarda leggermente spaesata e mi risponde con una leggera alzata di spalle, non sapendo cosa dirmi.
- ho detto siediti Neteyam- sento la voce di Ronal riprendermi con tono severo e minatorio, minacciandomi di sedermi all'instante.
Un brivido attraversa la mia spina dorsale e con un veloce scatto mi abbasso verso il pavimento, sedendomi su di esso mentre incrocio le gambe sotto il mio corpo.
Mi fa un po' paura.. lo ammetto.
Mi sporgo leggermente verso la ragazza, cogliendo l'attimo per porle la domanda che continua a ronzarmi in testa.
- ma che succede?- chiedo in un sussurro mentre poso al mio fianco arco e frecce.
La ragazza mi guarda con questo modo di fare così estremamente dispiaciuto mentre io tiro su la visiera di protezione, portandola tra le mie numerose treccine.
- allora!- esclama Ronal, richiamando su di se la nostra attenzione e la ragazza subito si mette sugli attenti.
La donna inizia a parlare di matrimonio, del nostro matrimonio e la cosa mi stupisce notevolmente.. non credevo potesse essere così tanto felice per la scelta di sua figlia, cioè me.
La guardo attentamente cercando di capirne il motivo, è così estremamente elettrizzata e felice solo al pensiero che quasi non sembra essere più la donna rigida e apatica che appare in pubblico.
All'improvviso dalle labbra di Ronal esce la parola "bambini", aprendo ufficialmente il discorso figli.
Forse non è il momento adatto, più che altro perché ancora non ci siamo legati, ma il peggio è che Tonowari è presente ed io penso di non essermi mai vergognato così tanto in vita mia come adesso.
Il capo posa i suoi occhi su di me, leggermente spalancati, e mi guarda abbastanza spaesato.. perché guardi me? Guarda lei, tua moglie ha tirato fuori il discorso, non io.
Deglutisco rumorosamente mentre inizio a sentire una strana sensazione di calore ardente invadermi completamente.
- tesoro!- esclama con tono alto l'uomo, per niente contento di sentir parlare di figli, soprattuto se la questione riguarda sua figlia.
- che c'è?!- chiede Ronal evidentemente infastidita girandosi velocemente verso suo marito, fulminandolo con lo sguardo.
- prima rimane incinta e meglio è!- esclama con tono quasi innocente, come se fosse lecito dirlo davanti a lui.
Mi sono ritrovato in una situazione in cui non avrei mai voluto essere, cioè parlare della vita sessuale di Nay, con me al suo fianco, davanti ad i suoi genitori.. vorrei sprofondare adesso.
- se non vuoi sapere allora va via!- esclama invitando il padre della ragazza ad uscire se non vuole assistere alla questione che sta per porci.
- Ronal, mi sembra esagerato-  esclama Tonowari cercando di far ragionare sua moglie.
- no Tonowari, i ragazzi devono sapere come si fa! non possono vacillare nel buio!- esclama difendendosi dalle accuse di suo marito.
- a meno che loro non lo sappiamo già ovviamente- dice la donna alzando successivamente le spalle con fare indifferente, come se non avesse detto niente di che.
- mamma!- esclama la ragazza al mio fianco alzando la voce. Giro il capo verso di lei, posando il mio sguardo sulla sua figura, così tesa e rigida, evidentemente in imbarazzo.
Un piccolo sorriso mi scappa, increspandomi leggermente le labbra, ma cerco subito di non darlo a vedere.
- già lo sapete?- chiede Ronal ingenuamente, con molta tranquillità. Sia lei che Tonowari posano i loro sguardi su di noi, guardandoci attentamente mentre aspettano una nostra risposta.
Gli occhi di Tonowari si chiudono in due piccole fessure, guardandomi attentamente come se aspettasse un mio singolo e minuscolo passo falso, una parola fuori posto, una reazione inadeguata, si aspetta un determinato comportamento da parte mia in questo preciso momento ed io non so che fare.. se sbaglio qualcosa sono cazzi.
- no.. mi rifiuto di voler sapere determinate cose- esclama Tonowari liberandomi dal centro del suo mirino, tornando a parlare con sua moglie.
- non ho intenzione di far passare a nostra figlia l'inferno che abbiamo passato noi!- esclama Ronal prendendosela con lui, giustificandosi per i discorsi che volontariamente ha tirato fuori.
- è ancora piccola per certe cose!- esclama rispondendo a tono Tonowari, quasi indignato dal pensiero contorto che ha partorito la mente di sua moglie.
- è piccola per sapere certe cose ma per sposarsi no?!- gli urla contro Ronal, riferendosi al fatto che lui, come lei, abbia sempre pressato molto Nay sulla scelta, mettendole fretta, e adesso si rifiuta di accettare la cosa.
- secondo te non sa già come sono stati concepiti i suoi fratelli?!- esordisce Ronal continuando il suo discorso, puntando un dito contro sua figlia, che subito si irrigidisce.
- non ci posso credere..- sussurra la ragazza portandosi le mani sul viso, cercando di nascondersi per la vergogna che sta provando.
- è un altro discorso Ronal..- dice con tono calmo e pacato Tonowari, pronto ad intraprendere un discorso per farle capire il suo punto di vista.
Una piccola pressione si fa sentire sulla mia spalla, ed appena giro leggermente il capo, distogliendo il mio sguardo dai due adulti, vedo la ragazza intenta a guardarmi attentamente mentre picchietta un dito contro la mia pelle, richiamando a se la mia attenzione.
Con un piccolo cenno della testa mi indica l'uscita della loro capanna e con il loro linguaggio delle dita mi dice qualcosa, di cui io capisco solo "via", ed intuisco che mi stia invitando a scappare dai suoi genitori e dai loro discorsi.. ancora non riesco a maneggiare bene questa lingua muta, e raramente capisco.
Con un cenno della testa le do conferma che sono pronto a fare di tutto pur di uscire da questa situazione e con un piccolo scatto mi tiro su, rimanendo accovacciato su me stesso mentre lentamente gattono verso l'uscita, pronto a correre il più velocemente possibile da qui.
Supero il confine dell'uscita e giro un attimo il capo, cercando con lo sguardo la figura della ragazza per assicurarmi che sia dietro di me, ed appena ne ho la conferma mi tiro su ed inizio a correre come mai ho fatto prima d'ora.
Corro a zonzo tra i vari e vasti corridoi, non sapendo di preciso dove andare, so solo che la ragazza sta seguendo me senza dare alcun cenno di esitazione.
Con un piccolo salto scendo dallo scalino che separa il villaggio dalla spiaggia e faccio gli ultimi passi, rallentando la mia corsa fino al fermarmi del tutto.
Mi giro velocemente, in cerca della ragazza che trovo ferma a qualche passo da me, intenta a guardarsi le spalle nella speranza che non ci abbiano scoperto e seguiti.
Cosa sei in grado di farmi fare Nay.. sono appena corso via di nascosto dai tuoi genitori per te, mi è bastato un tuo cenno della testa per farmi mettere sugli attenti.
Il mio battito accelerato non sembra essere intenzionato a rallentare e placarsi ma anzi, aumenta sempre di più appena inizio a rendermi conto che adesso siamo finalmente da soli.
Con un piccolo scatto mi avvicino ancora di più a lei, sentendo questa irrefrenabile necessità di starle vicino che ormai prende il pieno possesso del mio corpo ogni santissima volta che lei è nei paraggi.
All'improvviso torna a guardare davanti a se ed io ne approfitto, buttandomi a capo fitto su di lei, facendo combaciare le nostre labbra mentre le avvolgo delicatamente la vita con un braccio.
Mi allontano lentamente dalle sue labbra ma lei sembra non essere d'accordo con questa mia decisione e si oppone, posando una mano sul retro de mio collo, tirandomi velocemente verso di se. Non mi oppongo davanti a questa sua scelta, ma anzi la appoggio, non opponendo alcun tipo di resistenza.
Passano i secondi ed io la sento tremendamente rigida e tesa sotto le mie dita, e questo mi fa intuire che qualcosa l'abbia infastidita.
Si allontana lentamente da me, interrompendo il contatto tra le nostre labbra, e sbuffa sonoramente per poi appoggiare quasi violentemente la sua fronte contro il mio petto.
- scusami.. non dovevi assistere a tutto questo- esclama all'improvviso con voce bassa e flebile, scusandosi con me per ciò a cui ho partecipato sotto chiara minaccia di sua madre.
- non fa niente.. alla fine è stato quasi divertente!- esclamo ridacchiando leggermente, divertito all'idea di aver vissuto una situazione così surreale.
Le avvolgo le spalle con un braccio e velocemente la tiro verso di me, accorciando sempre di più le distanze tra di noi, per poi chinare leggermente il capo e lasciarle un piccolo bacio tra i capelli.
- divertente?!- esclama all'improvviso stranita, facendomi sussultare leggermente per la sorpresa -io mi vorrei sotterrare tutt'ora per ciò a cui ho assistito!- continua enfatizzando molto sul disagio e l'imbarazzo che ha provato.
Alzo gli occhi al cielo, divertito dalla sua reazione e la spingo leggermente, invitandola ad iniziare a camminare mentre io mi sistemo al suo fianco.
- sotterrare?- chiedo continuando a ridacchiare guardandola attentamente con la coda dell'occhio mentre è ancora intrappolata sotto il mio braccio.
- si! mi sarei andata a scavare volentieri una fossa sul fondale e sarei rimasta lì per il resto dei miei giorni!- esclama raccontandomi con estremo entusiasmo il piano che si aveva architettato mentre i suoi genitori portavano avanti quella situazione estremamente imbarazzante.
La mia risatina si trasforma subito in una risata molto forte, di quelle risate che ti fanno venire i crampi allo stomaco e le lacrime agli occhi.
- dai, tua madre che ti trattiene per parlare del matrimonio è divertente.. mi sono trattenuto agli estremi pur di non scoppiarle a ridere in faccia mentre parlava- esclamo mentre cerco di recuperare più fiato possibile.
- fino a due settimane fa dovevamo fare tutto con calma e tranquillità, ed adesso sono tutti talmente tanto esaltati ed eccitati dalla cosa che già stanno organizzando tutto! Mia madre sembra essersi completamente dimenticata che tra un po' dovrebbero tornare i Tulkun!- esclama la ragazza con tono stranito mentre stringe un braccio intorno al mio busto.
- questa cosa del legame, del matrimonio, dei bambini le sta dando alla testa!- esclama sbuffando sonoramente, risultando molto buffa e tenera davanti ai miei occhi.
Un piccolo sorriso intenerito increspa le mie labbra e subito piego il braccio, avvolto intorno alle sue spalle, avvicinando la mia mano al suo viso, e le accarezzo delicatamente la guancia con le nocche.
- beh.. almeno è felice per la scelta che hai fatto!- esclamo con tono molto ma molto soddisfatto indicandomi da solo con una mano.
Inclina la testa alla indietro per potermi guardare meglio ed io le rivolgo subito un piccolo sorriso soddisfatto.
- ha sempre tifato per te- esclama la ragazza spiazzandomi completamente, ammettendo una simpatica che sua madre nutre per me di nascosto.
- davvero?- chiedo abbastanza sorpreso.. Ronal ha sempre sperato che scegliesse me?
- ho beccato mia sorella mentre le raccontava tutto quello che succedeva tra me e te, ovviamente di nascosto da me, e dovevi vedere com'era felice- racconta rivelandomi l'arcano mistero.
- chi? tua madre o Tsireya?- chiedo abbastanza confuso, più che altro voglio una conferma da parte sua, non vorrei illudermi da solo come uno skxawng.
- entrambe- risponde dopo averci pensato per qualche secondo, e i miei occhi si spalancano leggermente per la sorpresa.
Quindi ho le donne della sua famiglia dalla mia parte? Beh.. ho già fatto metà del lavoro allora.
Se sono riuscito a conquistare sua madre senza fare troppi sforzi allora sono in grado di fare qualsiasi cosa io voglia.
Gonfio leggermente il petto, sentendomi realmente invincibile adesso, colui che non può essere toccato.
- almeno adesso posso stare sicuro che non cambierai idea su di me, se piaccio a tua madre significa che adesso sono diventato intoccabile- dico prendendola evidentemente in giro, nascondendo tra le mie parole un po' di verità e di speranza.
La ragazza stretta sotto il mio braccio inizia a ridere evidentemente divertita dalle mie parole e con un piccolo scatto posa le mani sul mio petto e mi spintona, allontanandomi da se.
Mi avvicino di nuovo a lei, afferrandola con forza per poi riportarla verso di me, facendola scontrare contro il mio petto.
La sento ridere contro la mia pelle, divertita dalle mie parole, mentre si rannicchia contro il mio petto, avvolgendo le sue braccia attorno al mio busto.
- adesso non mi sfuggi- sussurro vicino al suo orecchio, abbassando il viso verso di lei, mentre le avvolgo le spalle con le braccia.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora