Capitolo 4

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- siate gentili e lasciate parlare me..- sussurra velocemente papà appena scendiamo dai nostri Ikran, posando i piedi sulla soffice sabbia della spiaggia su cui siamo atterrati.
Rivolgo subito un veloce sguardo a mio fratello, guardandolo velocemente con fare minaccioso, sperando che almeno per una volta nella vita dia ascolto a nostro padre.
Papà si incammina lentamente verso il villaggio davanti ai nostri occhi, e noi lo seguiamo senza fiatare, restando alle sue spalle.
Veniamo velocemente accerchiati dal popolo del rif, che è così tremendamente diverso da noi, fisicamente parlando.
Pelle più chiara, striature meno evidenti, gambe e braccia più robuste e spesse, coda più larga e sottile, come una sorta di pinna, e gli occhi, occhi enormi e profondi, di un azzurro così intenso da far invidia al mare stesso. È un popolo affascinante, ed io sono così curioso di sapere le loro tradizioni, il loro modo di porsi e di rapportarsi.
All'improvviso davanti ai nostri occhi compare un ragazzo molto alto, che velocemente si fa spazio tra la mischia, avvicinandosi sempre di più a noi. Posa subito il suo sguardo su di me, e ricordandomi delle parole di mio padre, mi inchino leggermente davanti a lui e poso due dita sulla fronte per poi porgerle davanti a me, salutandolo con fare gentile e anche leggermente imbarazzato.
Lo'ak segue il mio esempio mentre il ragazzo ci gira velocemente intorno, seguito da un altro ragazzo, con i capelli talmente ricci e corti che sparano per aria senza nessun senso logico.
Si fermano al mio fianco, mantenendo comunque una certa distanza, iniziando ad analizzare al meglio il mio corpo, come se non potessi vederli o sentirli.
- guarda quella coda..- sussurra uno dei due, ed io subito mi giro verso di loro, guardandoli con fare confuso e leggermente infastidito, sperando di aver sentito male.
Il mio sguardo viene velocemente catturato da un'altra figura alle loro spalle, una ragazza con dei lunghi capelli ricci e degli enormi occhi dello stesso colore dell'oceano, che lentamente esce dall'acqua per raggiungerci. Per pura curiosità poso il mio sguardo su mio fratello, curioso di sapere se anche lui l'avesse notata, ed un piccolo sorriso divertito spunta sulle mie labbra vedendo i suoi occhi leggermente spalancati ed uno sguardo completamente sorpreso.
- è veramente minuscola.. come fanno a nuotare con quella coda?- chiede uno dei due ragazzi parlando con l'altro, afferrando velocemente con una mano la coda di Lo'ak per analizzarla, mentre l'altro, il più alto, sembra abbastanza sorpreso, come se non credesse a ciò che sta vedendo.
Mio fratello si gira di scatto e gli ringhia velocemente contro, strappandogli la sua coda dalle mani, evidentemente infastidito da questo suo gesto.
-Roxto!- esclama la ragazza che lo zittisce subito dandogli un piccolo schiaffo sulla spalla, riprendendolo per ciò che ha detto su di noi, proteggendoci senza esitare.
Posa il suo sguardo su di noi ed i suoi occhi si spalancano leggermente, avendo la stessa reazione del ragazzo al suo fianco.
Abbastanza confuso e spaesato mi giro verso mio fratello, che sembra aver notato anche lui questo piccolo particolare.
- abbiamo qualcosa che non va?- chiedo sottovoce, per non farmi sentire dai diretti interessati, che continuano a guardarci in un modo molto strano.
- a quanto pare si..- sussurra di conseguenza mantenendo il suo sguardo confuso e incuriosito sui due ragazzi.
Il ragazzo più alto si abbassa leggermente vicino all'orecchio della ragazza, dicendole qualcosa sottovoce, e la situazione della ragazza sembra peggiorare, mentre i suoi occhi esprimono solo preoccupazione.
- il mistero si infittisce..- sussurra Kiri avvicinandosi cautamente a noi, mentre continua a guardarsi intorno, come se avesse paura della gente che ci circonda.
Mi guardo leggermente intorno, notando che in realtà, un po' tutti hanno questo strano sguardo confuso.
All'improvviso un forte rumore ci fa girare velocemente di scatto e sopra la nostra testa vediamo volare degli strani esseri, dei pesci con le fauci spalancate e delle pinne enormi che gli permettono di volare, fungendo da ali. Istintivamente ci abbassiamo velocemente verso il terreno, quasi ci stavano venendo addosso.
Si buttano velocemente in mare e dopo qualche secondo riemergono, mostrando sulle loro groppe i loro conducenti, enormi omoni di un blu molto chiaro, uno strano celestino, esattamente come tutti intorno a noi, con il corpo quasi completamente ricoperto di tatuaggi e simboli strani.
Un uomo dalla statura forte e possente scende dalla groppa della sua bestia e cammina cautamente lungo la riva, avvicinandosi lentamente a noi.
Posa subito il suo sguardo su nostro padre e gli rivolge un piccolo sorriso, come se fosse felice di vederlo.
- Jake Sully..- sussurra pronunciando veramente male il suo cognome, il nostro cognome, stroppiandolo del tutto.
- io ti vedo Tonowari..- dice papà salutandolo velocemente con un piccolo inchino.
- io ti vedo Neytiri- dice l'omone rivolgendosi velocemente a nostra madre, inchinandosi davanti a lei.
- io ti vedo Tonowari..- sussurra mamma ricambiando lentamente il saluto, mantenendo lo sguardo basso, come se si stesse pentendo solo adesso di aver acconsentito a scappare via dalla nostra casa.
All'improvviso tra la folla si apre un piccolo canale, e da esso spunta fuori una donna, estremamente bella e.. incinta?
- io ti vedo Ronal..- la saluta velocemente papà, inchinandosi davanti al suo cospetto, ma lei non ricambia il saluto e ci guarda con fare sospetto e leggermente spaventato.
- perché siete qui?- chiede velocemente il capo, guardandoci attentamente uno ad uno, cercando di spostare l'attenzione su di lui e non su sua moglie, che sembra imbambolata del tutto mentre ci guarda.
- stiamo cercando un nuovo rifugio.. una nuova casa- risponde papà senza esitare neanche un secondo.
- voi siete Na'vi della foresta, noi siamo un popolo del reef, le vostre abilità non servo qui- dice velocemente Tonowari, come se volesse rifiutare la richiesta.
- noi chiediamo uturu..- sussurra quasi in un sibilo mamma, puntando il suo sguardo sul capo, che sospira silenziosamente davanti alle sue parole.
Tonowari punta lentamente il suo sguardo su sua moglie, girandosi di spalle, in modo tale da non farsi vedere, ma Ronal sembra abbastanza trattenuta e rigida.
- uturu è stato chiesto..- dice velocemente mamma con tono freddo e rigido, come se il loro atteggiamento trattenuto le avesse dato fastidio, facendo intendere che non ha intenzione di accettare un "no" come risposta.
Ronal alza il suo sguardo su suo marito, e con una leggera alzata di sopracciglia gli da la sua risposta.
- Jake Sully e la sua famiglia resteranno con noi.. trattateli come fratelli e sorelle, ed insegnategli la via dell'acqua, in modo tale che non si possano sentire completamente inutili- esclama Tonowari alzando il tono della voce, in modo tale da farsi sentire da tutti.
Si gira lentamente verso di noi e si avvicina con passo lento verso papà, porgendogli una mano, che lui subito afferra, senza esitare nemmeno per un secondo.
- i miei figli, Aonung e Tsireya, insegneranno ai vostri tutto quello che c'è da sapere- dice indicando i due ragazzi al mio fianco, ed Aonung, il ragazzo più alto, si avvicina velocemente con uno scatto a suo padre.
- ma padre..- esclama con fare contrariato, ma suo padre lo blocca velocemente -la decisione ormai è stata presa- dice con tono autoritario Tonowari, rivolgendo un veloce e fugace sguardo gelido a suo figlio.
- ma.. non erano tre?- chiede sottovoce Kiri, sapendo da quello che aveva sentito, che i figli di Tonowari fossero tre, e che quello che ha in grembo Ronal sia il quarto.
Il capo posa subito il suo sguardo su Kiri, avendo sentito la sua domanda, e si pietrifica all'istante, come se sperasse che questa domanda non sarebbe mai arrivata.
Tsireya guarda velocemente suo padre, come se fosse spaventata dalla discussione che potrebbe uscirne fuori, e decide di agire, in modo tale da evitare un altro colpo basso per suo padre.
- venite.. vi mostro il nostro villaggio- dice con tono entusiasta la ragazza, avvicinandosi velocemente a noi, cercando di distrarci e tirarci fuori dalla discussione in atto, non volendo farci assistere ad essa.
Poso velocemente il mio sguardo su di lei, per poi tornare a guardare mio padre, molto curioso di sentire cosa abbiamo da dirsi.
Le orecchie di Tonowari si abbassano leggermente e scuote velocemente la testa in segno di negazione, senza cacciare un fiato, mentre guarda papà con sguardo dispiaciuto.
Seguo lentamente la ragazza, camminando con passo lento per riuscire a sentire il più possibile, ma le mie orecchie percepiscono solo un piccolo e quasi soffocato sospiro frustrato da parte di mio padre, che abbassa velocemente lo sguardo, come se fosse rimasto deluso, o ferito, dal gesto di Tonowari.
Tuk si ferma velocemente al mio fianco, e picchetta velocemente un dito sul mio fianco, richiamando la mia attenzione su di se. Alza velocemente le braccia al cielo, senza dire niente, facendomi capire tramite il suo gesto che vuole essere presa in braccio.
Le sorrido leggermente e mi abbasso lentamente verso di lei, prendendola saldamente per i fianchi, per poi tirarla su mente torno in posizione eretta. Le avvolgo la vita con un braccio e la posizioni sul mio fianco in modo tale che tutto il peso sia distribuito su un solo lato.
- questa è la nostra sala "comune".. dove mio padre conduce i vari dibattiti ed annunci a tutti noi- dice velocemente la ragazza, rivolgendoci un enorme e tenerissimo sorriso, mostrandoci questa enorme sala, sospesa sull'acqua, come tutto il resto del villaggio, con un enorme sbocco sul mare, mostrando una vista mozzafiato.
- Tsireya..?- chiede con un po' di titubanza la piccola tra le mie braccia, cercando di capire se ha sentito e capito bene il suo nome. La ragazza si ferma all'istante e si gira velocemente verso di noi, puntando il suo sguardo sulla piccolina, sorridendole ampiamente in segno di conferma.
- io sono Tuk!- esclama la mia sorellina con fare entusiasta, presentandosi alla ragazza, che subito si inchina davanti a lei, salutandola come si deve. Tuk ridacchia divertita e ricambia velocemente il saluto, sembra stranamente felice oggi.
- lei è Kiri, Lo'ak..- dice indicando i nostri fratelli davanti a noi, e la ragazza segue le sue parole guardando attentamente entrambi, memorizzando velocemente i loro nomi -e lui è Neteyam!- esclama indicando me, la ragazza punta il suo sguardo su di me ed io le rivolgo un piccolo ed imbarazzato sorriso.. è tutto così strano qui, ed io mi sento completamente fuori posto.
- è un vero piacere..- sussurra sorridendo a tutti noi, sembra veramente felice che noi siamo qui.. strano, nessuno sembra esserlo, tranne lei.
Posa il suo sguardo su Lo'ak ed un piccolo sorriso imbarazzato compare sulle sue labbra, e con un piccolo scatto abbassa la testa, cercando di nascondersi e non farsi vedere.
Kiri posa il suo sguardo su di me e mi guarda con le labbra leggermente spalancate e gli occhi che urlano "è così estremamente tenera!".
Cerco di trattenere una piccola risata, dovuta dalla reazione di mia sorella all'evidente imbarazzo di Tsireya nel guardare meglio Lo'ak. Ha ragione, più la guardo e più la mia mente continua a pensare che questa ragazza sia di una dolcezza infinita.
- seguitemi.. vi mostro la vostra nuova capanna- dice girandosi velocemente su se stessa, dandoci così le spalle, per poi farci segno con una mano di seguirla.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora