Capitolo 15

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Do un ultima carezza al mio Ikran e con un piccolo sorriso gli faccio un cenno con la testa di andare.
Faccio velocemente qualche passo indietro, lasciandogli tutto lo spazio che gli serve, lui spiega lentamente le sue coloratissime ali e con un piccolo slancio prende il volo.
Alzo la testa verso il cielo, guardandolo attentamente mentre si allontana da me, e man mano che diventa un punto sempre più piccolo il sorriso sulle mie labbra diminuisce sempre di più, fino a scomparire.
Sospiro silenziosamente e con un piccolo scatto mi sfilo la visiera di protezione.
Volare con lui mi fa tornare ai bei tempi, in cui nessuno di noi doveva preoccuparsi di farsi trovare, in cui nessuno di noi doveva nascondersi per sopravvivere, per vivere.
Mi incammino verso il villaggio, con passo lento e trascinato, tornare così presto a casa mi mette ancora più tristezza.
Le mie orecchie si rizzano, mettendomi subito sugli attenti, sentendo passi molto veloci avvicinarsi a me. Alzo velocemente lo sguardo e vedo davanti a me le due sorelle correre nella mia direzione.
Nay sembra scappare da Tsireya e guarda continuamente dietro di se per constatare che non la stia raggiungendo.
La riccia sembra accorgersi subito di me ed i suoi occhi sembrano illuminarsi all'istante.
- fermala!- urla puntando un dito verso sua sorella, mentre inizia a correre ancora più veloce di prima.
La ragazza continua ad avvicinarsi mentre guarda sua sorella raggiungerla, e come per istinto, appena è a qualche passo da me, allargo le braccia, posizionandomi sulla sua traiettoria.
Stringo velocemente le braccia intorno alla sua vita, convinto che sarei riuscita a fermala, non tenendo conto della velocità con cui stava correndo, che nel tentativo di trattenerla mi fa perdere l'equilibrio, facendomi cadere velocemente a terra, trascinando Nay con me.
Si scontra velocemente contro il mio corpo mentre la mia schiena atterra violentemente contro la sabbia, ma il dolore più grande lo causa la caduta della ragazza su di me.
Sento un piccolo verso di dolore abbandonare le sue labbra, mentre si muove leggermente contro il mio petto, facendo aderire la sua schiena contro di esso.
Cerco di trattenermi il più possibile ma alla fine dalle mie labbra sfugge un piccolo colpo di tosse, che fa sussultare leggermente Nay.
Con uno scatto la ragazza si libera dalla presa delle mie braccia e si tira su, sedendosi al mio fianco ed appena mi vende un piccolo verso di sorpresa abbandona le sue labbra.
Mi poso lentamente una mano sul petto, sentendo ancora una strana pressione sul costato, come se la ragazza non si fosse ancora spostata da esso.
- oh cazzo..- sussurra per poi precipitarsi su di me ed iniziare a controllare che stia bene.
- stai bene?- chiede con tono preoccupando, prendendomi delicatamente il viso tra le mani, continuando ad ispezionarmi.
Il mio cuore sussulta leggermente davanti a questo suo gesto, ed inizia a battere sempre più forte ad ogni secondo che lei si prende nell'accarezzarmi il viso.
Sento della sabbia spostarsi al mio fianco, ed appena sposto lo sguardo vedo Tsireya seduta al mio fianco, con un espressione evidentemente preoccupata in viso.
- tiriamolo su- dice velocemente la riccia, dando ordini ben precisi a sua sorella, infilando le mani sotto la sabbia, posandole agli estremi della mia schiena, pronta a tirarmi su.
La ragazza annuisce leggermente e si avvicina ancora di più a me, posizionando una mano sul retro del mio collo, all'inizio della mia schiena, ed un'altra dietro la mia testa.
Mi aiutano a tirarmi su, ma ad ogni centimetro che acquisto dall'allontanarmi dalla sabbia, mi rendo conto dell'estrema vicinanza di Nay, ritrovandomi davanti il suo viso, ad un estrema vicinanza dal mio. Il suo profumo arriva a me come un pugno in pieno viso, stordendomi ancora di più della caduta che abbiamo appena fatto.
Appena sono seduto sulla sabbia la ragazza si allontana da me iniziando a tastare delicatamente due dita contro ogni vertebra della mia spina dorsale, controllando che sia tutto apposto.
- è un miracolo se non mi hai rotto due costole..- sussurro con voce leggermente spezzata dal dolore, riuscendo a distrarmi dalla ragazza solo grazie al dolore che sto provando, ma che cerco di non mostrare, soffrendo in silenzio, senza lamentarsi troppo davanti a loro due.
- scusami..- sussurra la ragazza da dietro la mia schiena, ed il suo tono dispiaciuto mi fa capire che adesso si sente tremendamente in colpa.
- sto bene, tranquille.. è stata solo una brutta botta- dico con voce un po' soffocata, vedendo anche la piccola Tsireya preoccuparsi per me, e controllare che il mio stremo e le mie costole siano ancora al loro posto, e sorrido leggermente ad entrambe.
- scusami..- continua la ragazza in un sussurro, posando delicatamente una mano sulla mia spalla, accarezzando leggermente la mia pelle, sperando di avere il mio perdono.
Giro leggermente la testa verso di lei, puntando il mio sguardo nel suo, ritrovandomi davanti questi bellissimi occhi color miele, che mi guardano con immensa tristezza e dispiacere, vedendo farsi velocemente spazio in essi i sensi di colpa.
Smetto di massaggiarmi da solo il petto e poso delicatamente una mano sulla sua, accarezzandole delicatamente il dorso della mano, sperando di affievolire questo senso di colpevolezza che la sta tormentando.
- tranquilla..- sussurro con tono gentile, ed i suoi occhi sembrano perdersi all'istante nel guardarmi, facendo crescere dentro di me il bisogno di avvicinarmi ancora di più a lei, al suo viso, alla sua pelle..
- vedi! hai combinato tutto questo casino per una cazzata!- la voce leggermente stridula di Tsireya mi fa sussultare leggermente, risvegliandomi da questo piccolo stato di trans in cui sono caduto per colpa di Nay.
Mi scappa una piccola risatina e mi giro leggermente verso di lei, per ammirare in prima fila la sua espressione arrabbiata.
- perché scappavi?- chiedo alla ragazza, curioso di sapere cosa sia successo.
Mi allungo leggermente all'indietro, posando le mani sulla sabbia, su cui faccio ricadere tutto il peso del mio corpo, mentre i miei occhi vagano da una sorella all'altra, curioso di sapere perché stesse scappando da Tsireya.
- perché le devo sciogliere le treccine e lei non vuole, e quindi scappa da me!- esclama Tsireya puntando subito un dito contro sua sorella, accusandola -fa sempre la bambina capricciosa quando si tratta di levare le treccine!- dice spiegandomi che questo teatrino non è la prima volta che viene messo in atto.
La ragazza le rivolge subito una linguaccia, per poi incrociare la braccia al petto e mette il broccio.
- me le fa troppo strette ogni volta! e quando me le scioglie mi fa sempre malissimo!- esclama con uno strano tono, come se fosse tornata bambina, dandomi subito la spiegazione del perché scappa sempre da lei.
- non ti faccio niente stavolta, te lo prometto- dice la piccola Tsireya con tono gentile, mentre sul suo viso compare un piccolo ghigno malefico.
- dai Nay, che sarà mai levare un paio di treccine?- chiedo cercando di sembrare gentile, sperando di non dargli l'impressione di stare dalla parte di sua sorella.
- ti sembrano poche?- mi chiede velocemente affermando una piccola parte di tutte le sue treccine tra le dita, mostrandole davanti ai miei occhi.
- e poi mi fa male, non è per niente delicata!- esclama piagnucolando leggermente, accusando la sorella di "divertirsi" quando le fa male.
- ti prometto che ti lascio libera per almeno una settimana- dice Tsireya proponendo un accordo a sua sorella, che subito si gira di scatto verso di lei, interessata da questa sua proposta.
- una settimana?- chiede con la stessa ingenuità di una bambina davanti ad una proposta che non riuscirebbe mai e poi mai a rifiutare.
- una settima senza treccine, te lo prometto- esclama la riccia allungando una mano verso sua sorella, pronta a chiudere questo affare. Nay senza indugiare le stringe la mano, chiudendo questo affare.
- vieni qua forza!- esclama la riccia trascinandosi all'indietro sulla sabbia, facendo spazio a sua sorella davanti alle sue gambe.
Nay, con molta titubanza si tira su, quasi controvoglia e si siede davanti alle gambe di sua sorella, trovandosi bloccata tra lei e me.
Mi tiro su e mi siedo per bene sulla sabbia, pronto a godermi questo spettacolo.
- mi aiutate? così finiamo prima- chiede la riccia cercando aiuto sia da sua sorella che da me.
La ragazza sbuffa sonoramente ed afferra una piccola parte di treccine a lato della sua testa, iniziando velocemente a slegarle.
Sorrido leggermente e mi trascino leggermente sulla sabbia, avvicinandomi alla ragazza, fermandomi al suo fianco. Con un dito faccio ricadere una numerosa quantità di treccine davanti al suo viso, ne prendo una ed inizio a slegare la velocemente.
-ahia!- sussulta leggermente la ragazza per il dolore, dovuto dal fatto che sua sorella le abbia appena tirato i capelli
-mi fai male!- esclama girandosi di scatto verso di lei, e Tsireya sorride con fare colpevole.
- questo è la tua punizione per essere scappata ben due volte da me!- esclama con tono soddisfatto mentre tira un'altra volta una ciocca di capelli, con fare dispettoso.
Rido silenziosamente davanti a questa scena e la ragazza sembra accorgersene, e mi rivolge subito uno sguardo assassino.
- qui dietro ho quasi finito, voi a che punto siete?- chiede Tsireya dopo una ventina di minuti, continuando velocemente la sua opera.
Guardo velocemente le treccine che mi rimangono da fare ed il mio sguardo si alza sulla testa della ragazza, ritrovandomi davanti un ammasso enorme di capelli, tutti arruffati e spettinati.
Mi scappa una piccola risatina vedendo questi capelli che la rendono tremendamente buffa ai miei occhi.
La ragazza mi fulmina subito con lo sguardo ed io come per istinto cerco di smettere di ridere, stringendo tra di loro le mie labbra, facendole diventare una piccola e sottile linea sul mio viso.
- ridi di me Neteyam?- mi chiede velocemente con tono basso e minaccioso, lasciando la treccina che ha finito di slegare, prendendone un'altra.
- io?- chiedo riprendendo fiato -non lo farei mai- dico con voce leggermente soffocata, continuando a trattenermi dallo scoppiare a riderle in faccia.
- sei una brutta persona Neteyam- dice velocemente con tono basso ed offeso, prendendosela con me.
- una bruttissima persona..- sussurra con fare minaccioso, socchiudendo leggermente le palpebre.
- non te la prendere Nay!- esclamo cercando di fargliela prendere sul ridere, è una strana situazione in cui lei è tremendamente buffa nonostante lo sguardo assassino.
Distoglie il suo sguardo dal mio, mettendo velocemente il broncio, offesa dal fatto che io stia ridendo di lei.
Il mio cuore perde qualche battito nel guardare i suoi occhi, fissi sull'orizzonte, che brillano leggermente sotto la luce del sole.
- tanto sei bellissima anche così..- sussurro senza neanche rendermene conto, queste parole sono uscite da sole dalle mie labbra, senza alcun permesso da parte mia.
I suoi occhi si posano velocemente su di me, stupiti dalle parole che ho appena detto.
Mi irrigidisco all'istante, sentendo questo tremendo inbarazzato colpirmi violentemente.
I suoi occhi mi guardano insistentemente ed io faccio di tutto pur di non guardarla, sentendo le guance andare letteralmente a fuoco.
Vedo con la coda dell'occhio le sue labbra incresparsi e muoversi leggermente, come se stesse cercando di trattenersi dal dire qualcosa.
I miei occhi si fermano su Tsireya, ferma dietro le spalle di sua sorella, con gli occhi spalancati ed una mano ferma sulla bocca, trattenendosi da sola dall'urlare di felicità.
Mi schiarisco velocemente la voce, con un piccolo colpo di tosse, sperando di non aprire come uno skxawng davanti ai suoi occhi.
- io ho finito..- sussurro abbassando la testa, lasciando scivolare tra le mie dita l'ultima ciocca di capelli, che ricade velocemente sulla spalla della ragazza, ancora intenta a guardarmi con fare incredulo.
- anche io- esclama la riccia con tono soffocato, liberando sua sorella dalle sue grinfie
Rimane immobile per qualche secondo, continuando a guardarmi con molta insistenza, poi scuote leggermente la testa tirarsi su leggermente, liberandomi dalla trappola mortale del suo sguardo.
Mi tiro in piedi, seguito da Tsireya, e guardo la ragazza avvicinarsi alla riva con passo lento e titubante.. ho fatto la cazzata più grande che potessi mai fare.
Sono un deficiente patentato, come diavolo mi viene in mente di dire una cosa del genere ad alta voce, oltretutto davanti a lei. La preoccupazione che io possa aver rovinato tutto per questa piccola "confessione" che ho fatto si catapulta su di me, avvinghiandosi alla mia schiena con il suo enorme peso.
- è stato un modo carino per ammettere che sei interessato a lei..- la voce provocatoria di Tsireya arriva alle mie orecchie, mentre i miei occhi sono fermi sulla ragazza, che lentamente entra in acqua.
- non era una confessione..- sussurro sapendo che adesso ho dato alla riccia l'unica conferma che non avrei mai dovuto darle.
- non mi aspettavo che ti dichiarassi a lei in questo modo.. ma è stato comunque carino- dice cercando di sembrare carina e premurosa, sta facendo veramente pena nel tentativo di consolarmi.
- non era così che lo volevo fare..- dico rispondendo senza neanche pensarci troppo.
La bocca di Tsireya si spalanca velocemente ed i miei occhi si chiudono all'istante, rendendomi conto che le ho dato un'altra conferma, questa volta schiacciante.
- non dire niente ti prego..- sussurro sospirando silenziosamente, sapendo perfettamente che da questo momento in poi non mi darà tregua neanche per un secondo.
- non dire niente?- chiede con tono quasi indignato -ho appena scoperto che sei innamorato di mia sorella..- chiede offendendosi leggermente per la richiesta che le ho fatto -shhhh!- esclamo alzando la voce, zittendola subito, sperando che nessuno, né tanto meno la ragazza, abbia sentito cosa ha appena detto.
- che ti urli?!- esclamo con voce bassa, rimproverandola per averlo quasi urlato ai quattro venti.
La ragazza si immerge velocemente in acqua e risale subito, giusto il tempo di bagnarsi i capelli e rimetterli al loro posto.
Nay si gira verso di noi, intenta a tornare sulla terra ferma, ed il suo sguardo viene catturato da altro, che sembra distrarla dal tremendo imbarazzo tra di noi.
Mette piede sulla sabbia, uscendo completamente dall'acqua e si sistema al meglio i lunghi capelli, facendo ricadere queste piccole e lunghe onde lungo la sua schiena, ancora gocciolanti. Ha ereditato anche i capelli ricci dal suo popolo, un'altra caratteristica che ha in comune con loro oltre il colore della pelle. Però devo dire che i ricci le donano, la rendono ancora più.. speciale ed interessante.
- tutto bene?- chiede velocemente Tsireya notando lo sguardo perso di sua sorella, concentrato su altro
- voi andate.. io arrivo subito- dice dando quasi l'ordine a sua sorella di lasciarla da sola, e di portarmi con se.
- che devi fare?- chiede con tono confuso e curioso la riccia, volendo sapere cosa deve fare.
La ragazza le fa segno con una mano di andare via, senza fare troppe storie, facendole intendere che le dirà tutto più tardi.
Tsireya alza velocemente gli occhi al cielo e si gira su se stessa, si avvicina a me e con uno scatto mi prende sottobraccio, trascinandomi via con se, lasciando sua sorella da sola, come aveva richiesto.
Ci allontaniamo velocemente da lei, non sapendo minimamente cosa lei debba fare adesso, ed anche io sono abbastanza curioso di saperlo.
- non le dirò niente- dice velocemente la riccia, tornando al discorso di prima, interrotto dalla ragazza e dalla sua strana richiesta.
Le rivolgo subito uno sguardo felice, tirando un piccolo sospiro di sollievo, sollevato dalla notizia che mi ha appena dato.
- lo lascerò fare a te- dice puntando i suoi occhi azzurri su di me, rivolgendomi un piccolo sorrisetto compiaciuto.
- io so il tuo piccolo segreto..- dice sorridendo leggermente ma io la interrompo subito -ed io so il tuo- dico alzando leggermente le sopracciglia, riferendomi alla sua evidente cotta per mio fratello.
Si blocca all'istante sul posto, rivolgendomi uno sguardo infastidito, per poi sbuffare sonoramente, rendendosi man mano conto che non è del tutto un segreto il suo, dato che continua a sbavargli dietro senza un minimo di contegno o riservatezza.
- lui non sa niente.. tranquilla- le dico velocemente con tono gentile, vedendo i suoi occhi cadere nel panico più totale.
Mi rivolge subito uno sguardo sollevato, e scrolla velocemente le spalle, liberandosi da questo piccolo peso.
- siamo sulla stessa barca..- dico con tono quasi esasperato, riprendendo a camminare verso il villaggio con passo lento, trascinandola via con me.
- significa che ci daremo sostegno a vicenda- dice la riccia, dandomi una pacca di incoraggiamento sulla spalla.
Le sue parole fanno nascere un piccolo sorriso sulle mie labbra, felice di aver trovato un alleata, un amica, che sicuramente non dirà niente a nessuno.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora