- che hai?- chiedo all'improvviso, curioso ed anche un po' preoccupato per come l'ho vista tesa prima, le sarà successo qualcosa.
- stress..- dice con un filo di voce, sbuffando sonoramente subito dopo. Apro leggermente le palpebre, sentendo la sua voce molto vicina a me, e me la ritrovo davanti, stesa completamente per terra ad un passo da me, con gli occhi chiusi ed il viso rilassato.
Allungo lentamente una mano verso di lei e picchietto leggermente un dito contro la sua spalla, richiamando la sua attenzione su di me.
Gira velocemente la testa, alzandola verso di me e punta i suoi bellissimi occhi sulla mia figura, tremendamente curiosi di sapere cosa voglia da lei.
Poso una mano sulla mia pancia, picchiettando leggermente contro di essa, facendole segno di appoggiarsi a me, desideroso di avere anche un minimo contatto con lei.
- stress per cosa?- chiedo puntando il mio sguardo su di lei, che lentamente si tira su, mettendosi seduta sulla roccia.
- per tutto.. ho addosso la pressione delle aspettative di mio padre- esclama sbuffando sonoramente, trascinandosi lentamente al mio fianco. Si sbilancia leggermente da un lato e posa una mano sulla pietra, spostando l'intero peso del suo busto su di essa, sporgendosi leggermente verso di me.
- che aspettative?- chiedo abbastanza curioso, anche se so già cosa sta per dirmi.. alla fine le nostre storie non sono così tanto diverse.
- che io diventi il capo del clan, che faccia fiorire la nostra società, che trovi un compagno e faccia proseguire la dinastia dei grandi capi del popolo del reef- dice con tono scocciato, con la speranza che tutto questo accada il più tardi possibile.
- c'è ancora tempo per tutto questo no?- chiedo gentilmente, inclinando leggermente la testa di lato. È ancora troppo giovane per pensare già tutte queste cose, c'è tempo, e tutto può essere posticipato ampiamente.
- è così.. ma mio padre e mia madre vogliono affrettare le cose e farmi fare tutto il prima possibile- dice abbassando subito lo sguardo, posandolo sulla pietra sotto di noi.
- soprattutto per la scelta del compagno, è la questione su cui insistono di più- continua iniziando a tracciare con un dito delle linee sulla pietra, concentrandosi su di essa.
- e.. tu non vuoi?- chiedo con evidente timore, ho pura che possa dirmi di non volere un compagno, di non voler fare la scelta, o anche peggio.. di non volersi innamorare.
- si che lo voglio..- il mio cuore tira subito un sospiro di sollievo davanti a queste sue parole -ma lo voglio in modo diverso da come lo vogliono loro- dice con tono basso, sospirando con fare frustrato e amareggiato.
- per loro prima accade e meglio è, non credono nell'innamorarsi prima della scelta, questo perché loro si sono innamorati dopo essersi scelti- dice sorridendo leggermente, ma sembra essere un sorriso tirato.. triste.
- ma non è il tipo di amore che vuoi tu..- sussurro comprendendo perfettamente ciò che desidera.. perché anche io sogno questo, un amore come quello dei miei genitori, che vada oltre le regole ed i giudizi altrui.
Alza velocemente il mio sguardo su di me, abbastanza sorpresa dalle mie parole, come se non riuscisse a credere al fatto che io sia come lei.. un sognatore.
- voglio un amore diverso..- sussurra mentre mi stende lentamente al mio fianco, girandosi leggermente su se stessa.
- voglio un amore che mi sappia conquistare, che mi stupisca ogni giorno sempre di più, un amore nato dal nulla e non per volontà di altri..- sussurra con un piccolo sorriso stampato sulle labbra, posando delicatamente la testa sulla mia pancia. Gira lentamente il capo verso di me, facendo aderire la sua guancia contro la mia pelle, facendo scontrare i nostri sguardi.
- sogno un amore senza confini, senza limiti..- dice con voce flebile, guardandomi con questi occhi sognante, facendomi annegare in questo immenso mare di miele.. in cui vorrei morire.
Abbassa lentamente il suo sguardo, mentre inizia a tracciare con la punta di un dito il perimetro delle strisce ben evidenti sulla mia pelle, seguendo con gli occhi tutti i piccoli movimenti del mio corpo, che rabbrividisce leggermente sotto il suo tocco.
Sembra perdersi completamente nei suoi pensieri, nelle sue fantasie, nelle sue speranza, che la trasportano in un mondo parallelo, fatto di sogni e desideri.
I miei occhi la analizzano, la guardano.. costantemente. È diventata il centro dei miei pensieri, ogni singola cosa che passa per la mia mente in qualche modo si ricollega a lei, ai suoi occhi, alla sua pelle, alla sua gentilezza.. alla sua fragilità.
- vuoi un'amore puro..- sussurro lentamente, sentendo il mio corpo rabbrividire dopo queste mie parole, perché oltre ad aver svelato il suo desiderio, ho svelato anche il mio..
Alza velocemente i suoi occhi su di me, facendo incatenare i nostri sguardi, ed il suo sguardo sembra cambiare, diventando tutto ad un tratto.. consapevole, consapevole di non essere l'unica a desiderare questo, di non essere da sola.
Un piccolo sorriso imbarazzato compare sulle mie labbra, non riesco a reggere il suo sguardo per troppo tempo, perché sento che il mio cuore non riuscirebbe a reggere tutta questa bellezza e purezza che si gela dietro i suoi occhi, questi immensi specchi dell'anima.
Allungo lentamente una mano, e con due dita afferro una piccola ciocca di capelli, che forma un riccio perfetto, iniziando a giocherellare con essa.
- sembra così facile a dirsi..- sussurra con tono rammaricato, come se si fosse già arresa all'idea di non poter avere ciò che desidera.
- tutto può accadere nella vita, Nay.. alla fine l'amore arriva quando meno te lo aspetti- dico abbassando lo sguardo sulle mie dita, intrecciate tra i suoi capelli.
- la fai troppo semplice Neteyam..- sussurra ormai rassegnata al suo destino -i miei genitori hanno intenzione di rispettare la tabella di marcia che hanno creato alla mia nascita- esclama sbuffando sonoramente, stufa di questa loro rigidità nella scelta del compagno.
- mio padre mi ripete dalla mattina alla sera che sono la sua discendente, che tutte le responsabilità e i doveri ricadranno su di me e..- si ferma per qualche secondo per riprendere fiato, si sta facendo prendere dal panico -poi ci si mette anche mio fratello..- esclama in un sussurro, abbastanza sofferente, non deve essere facile stargli lontano, da quel che mi ha detto Tsireya erano tutti e tre inseparabili, stavano sempre insieme, si amavano alla follia e prima del nostro arrivo non avevamo mai litigato fra di loro, non si erano mai separati o evitati, o almeno non così seriamente, non per così tanto tempo.
- per il fatto che dice che tu non sia sua sorella?- chiedo ingenuamente, sperando che non sia questa la causa della sua preoccupazione.
- si.. ed ha ragione- dice con tono triste, abbassando velocemente lo sguardo -io la penso come lui- esclama all'improvviso, cogliendomi del tutto di sorpresa.
- la pensi come lui?- chiedo con tono incredulo, è così l'amore che prova per se stessa? Crede davvero che questo possa incidere sul bene e l'amore che i suoi genitori provano per lei? Quello skxawng di suo fratello è riuscita a convincerla del contrario durante le loro litigate?
- insomma guardami.. assomiglio più a te che a mia sorella o a mia madre- dice sbattendomi in faccia la nuda e cruda verità -anche tu te ne sei accorto quando mi hai vista la prima volta, come se n'è accorto tuo fratello, tuo padre, e tutto il resto del villaggio- esclama con tono triste, quasi rammaricato.
- l'unica cosa che ho di diverso è il colore della pelle, per il resto sono identica a voi.. sono identica a te- dice chiudendo lentamente gli occhi, facendosi trasportare via dai brutti pensieri che continuano a ronzarle nella testa.
Rimango in silenzio, a guardare ed analizzare l'espressione di dolore sul suo viso, che cerca di nascondere ai miei occhi, provando a sembrare spensierata e tranquilla, ma non ci riesce, non ci potrà mai riuscire.. non con me.
- ti cambierebbe molto sapere che loro non siano i tuoi genitori biologici? alla fine ti hanno cresciuta loro, e sappiamo tutti che i veri genitori sono quelli che crescono ed amano un bambino... prendi per esempio Kiri, non è figlia dei miei genitori, ma comunque li considera come tali- dico cercando di sembrare comprensivo, cercare di farle capire che voglio aiutarla, starle vicino, essere la sua forza ed il suo coraggio, voglio provare a darle quella spinta in più per renderla più sicura di se, di ciò che è e di ciò che potrebbe diventare.
Anche se dovesse scoprire di non essere loro figlia, cosa le cambierebbe? Smetterebbe di amarli? Loro smetterebbero di amarla?
- mettiamo caso che tu non sia veramente loro figlia..- dico lasciando finalmente stare i suoi capelli, concentrandomi del tutto sulla questione principale -tuo padre ti ama talmente tanto e si fida così tanto di te da lasciarti al comando nonostante tutto- esclamo mettendole davanti agli occhi l'evidenza, cazzo suo padre si fida ciecamente di lei, la valorizza, la tratta come se fosse l'unico oggetto di valore che la vita gli ha dato, l'unico traguardo che è riuscito a raggiungere.
Lei ha quello che io sogno da una vita, essere l'orgoglio di suo padre, e si perde nel pensare a cose futili come queste. Diamine la ama da morire.. la ama con tutte le sue forze.
- non gli interessa minimamente sapere se sei geneticamente sua figlia o meno- sussurro sorridendo amaramente, cercando in tutti i modi di non crollare.
Alzo il mio sguardo su di lei, ritrovandomi davanti questi occhi, questi bellissimi occhi che mi guardano attentamente.
Una serie di brividi mi smuove leggermente ed il respiro mi si mozza all'istante.
Non so per quale motivo mio padre sia così interessato a lei, alla sua incolumità, non capisco che legame ci sia tra loro due, ma cazzo.. questa donna è speciale, più di quanto potessi immaginare.
I miei battiti aumentano lentamente, ed il respiro si fa man mano sempre più corto.. sento crescere dentro di me questa strana necessità di avvicinarmi a lei, prenderle il viso tra le mani ed urlargli in faccia quanto sia dannatamente bella, la necessità di sentire la sua pelle contro la mia, di vivere respirando solo il suo profumo, la necessità di dirle che ormai il mio cuore le appartiene, che le appartiene da quanto ha puntato i suoi occhi su di me la prima volta, che le appartengo.. di sentirla mia, di sentire che lei mi appartiene.
- lui ti ama così tanto..- dico con un filo di voce, dicendo queste parole immedesimandomi in suo padre, riuscendo a levarmi di dosso un piccolo peso, come se fossi riuscito a dirle ciò che provo, ciò che sento.
Sospiro silenziosamente, tornando velocemente in me, ed abbasso lo sguardo, non riuscendo più a sostenere questi occhi vigili e attenti, che analizzano ogni mio movimento, ogni mio pensiero, ogni mia emozione.
- io ti capisco.. prima di venire qua e lasciare il nostro popolo, io portavo sulle spalle il tuo stesso peso- sussurro sorridendo amaramente al ricordo di quei giorni -so perfettamente come ti senti.. sapere di essere il figlio a cui tutti i poteri verranno trasferiti, tutte le responsabilità e le preoccupazioni- continuo sentendo il suo sguardo bruciare sulla mia pelle.
- vengo trattato diversamente..- dico ammettendo anche davanti a me stesso la verità dei fatti, che fino ad ora non ero mai riuscito a dirmi -l'unica cosa che mi era concessa di fare era quella di proteggere i miei fratelli.. li amo talmente tanto che darei la mia vita per loro- alzo lentamente il mio sguardo su di lei, vedendo i suoi occhi brillare di una strana luce, che mai avevo visto prima d'ora.
- siamo uguali anche su questo..- dice con un filo di voce, come se stesse confessando a se stessa la tremenda somiglianza tra di noi.
Un piccolo sorriso spunta sulle sue labbra, ed istintivamente ricambio il gesto, sentendomi tremendamente in imbarazzo.
Scuoto leggermente la testa, riassumendo il pieno controllo del mio corpo e dei miei pensieri, che mi stavano leggermente sfuggendo di mano.
- con tuo fratello?- chiedo velocemente, cercando di cambiare argomento il prima possibile, non so se per quanto riuscire ancora a reggere l'argomento "famiglia".
- non ci guardiamo neanche in faccia..- dice con un filo di voce, girando il capo, puntando i suoi occhi verso il cielo leggermente annuvolato sopra di noi.
- il pensiero che mio fratello abbia preso in giro Kiri per delle caratteristiche che abbiamo in comune e che per me rappresentano delle insicurezze- si ferma per qualche secondo, come se non riuscisse a parlare, come se le parole si rifiutassero di uscire dalle sue labbra -sa perfettamente quanto io ci stia male nel sapere che sono diversa da tutti loro.. e comunque ha detto quelle cose- dice con tono amareggiato, come se fosse la prima volta da quando è successo che si sta prendendo del tempo per metabolizzare il tutto.
- mi ha spezzato il cuore- sussurra con voce leggermente tremolante, chiudendo lentamente le palpebre.
- non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da parte sua..- continua dopo qualche secondo, riprendendo il discorso -non vedere neanche un briciolo di rimorso nei miei confronti.. mi ha distrutto- dice per poi girare leggermente il capo verso di me, puntando di nuovo il suo sguardo nel mio, perso nel guardarla, nell'ammirarla in tutte le sue piccole sfaccettature.
-neanche un minuscolo tentativo di riavvicinarsi a me.. mi basta per capire che in realtà con me ha sempre finto- dice schiarendosi velocemente la voce, sentendo la gola bruciare leggermente.
- ti manca?- chiedo con tono gentile, con questa strana ingenuità che mi caratterizza particolarmente, soprattutto in sua presenza.
Mi mordo avidamente l'interno guancia, realizzando di aver fatto una domanda forse troppo invasiva ed inadatta. Ma ormai il danno è fatto e adesso spero solo di non averle dato troppo fastidio con questa mia invadenza.
Distoglie il suo sguardo dal mio, puntando i suoi occhi in un punto impreciso nel vuoto, dietro le mie spalle.
- si... è comunque mio fratello- esclama con un filo di voce, ammettendo la pura verità anche davanti a se stessa.
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𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞 -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-
FanfictionLe responsabilità ricadono sempre su qualcuno, devono sempre ricadere su qualcuno. Ma una cosa è il dovere ed un'altra cosa è il piacere.. Cos'è veramente il piacere? E se fosse solo un illusione? Alla fine come può sapere cos'è il "piacere" un rag...