Capitolo 60

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- stai bene?- chiedo velocemente al ragazzo non appena fa un sospiro di sollievo, mentre lo libero dal laccetto rosso che gli tiene saldamente legati i polsi.
- sto bene bro- esclama sorridendomi ampiamente, evidentemente felice che siamo venuti da lui e sollevato dal fatto che non l'abbiamo lasciato nelle mani di quel pazzo.
- muovetevi!- esclama Lo'ak mentre si guarda attentamente intorno, nella speranza di non veder nessuno spuntare all'improvviso.
- andiamo dai- sussurro dando poi una pacca sulla spalla al ragazzo, invitandolo ad andare per primo, ho intenzione di tenere sottocchio entrambi senza smettere di tenere gli occhi aperti su eventuali nemici che potrebbero spuntare all'improvviso.
Le mie orecchie si rizzano all'istante mentre la mia pelle si accappona leggermente, ho uno strano presentimento, non è una bella sensazione.. e questo non è un buon segno.
-cazzo..- sussurro imprecando non appena vedo in lontananza uno degli uomini di Quaricth. I suoi occhi si fermano su di noi, e velocemente fa per caricare il suo mitra e puntarlo contro di noi.
- state giù!- urlo abbassandomi verso il pavimento, vedendo davanti ai miei occhi la figura del teppista e dell'umano accovacciarsi su loro stessi.
- via via!- urlo di conseguenza, facendo andare loro avanti a me mentre i proiettili volano velocemente sopra le nostre teste, non sfiorandoci per un pelo.
Con un piccolo scatto raggiungo i due ragazzi oltre la parete di ferro, nascondendomi insieme a loro dietro di essa.
Mi guardo velocemente intorno cercando una via di fuga sicura, ma siamo letteralmente bloccati fra tre pareti, e l'unico modo per uscirne è passare davanti al loro mirino.
I miei occhi cadono improvvisamente sulle mani di mio fratello, che stringono saldamente tra le dita il mitra che ha rubato a quel cadavere prima di intraprendere questa avventura così avventata.
Mi allungo verso di lui e glielo strappo letteralmente dalle mani, levando velocemente la sicura.
Mi avvicino all'angolo della parete per poi sporgermi leggermente ed iniziare a sparare contro lo stronzo che ci ha messo all'angolo.
- andate! vi copro io!- urlo contro i due ragazzi facendogli segno di andare via per poi ricominciare a sperare contro l'uomo che ci tiene sotto il suo bersaglio.
I due ragazzi prendono un bel respiro per poi cominciare a correre, avvicinandosi ad un'apertura sul fondo della nave, come una specie di piscina, e saltare in acqua.
Mi metto al riparo dietro la parete, aspettando che lui ricominci a sparare e scaricare del tutto il suo caricatore, e trovare il momento per coglierlo di sorpresa.
I proiettili sbattono violentemente contro il ferro, creando un rumore talmente assordante da farmi fischiare le orecchie.
I colpi finisco all'improvviso ed io ne approfitto per sporgermi un'altra volta oltre la parete e prenderlo sotto mira, ma i miei occhi si fermano su una figura che riconosco fin troppo bene.
Mi guarda insistentemente, come se stesse aspettando il momento in cui mi sarei fatto vedere, con un sorrisetto irritante e malefico stampato sulle labbra e le braccia incrociate al petto.
Il mio corpo si pietrifica all'istante mentre i miei occhi si spalancano velocemente.
Mi tiro immediatamente indietro, tornando a nascondermi dietro la parete.. forse è solo la mia mente che mi sta giocando un brutto scherzo e questa è una semplice allucinazione.
- sposo novellino.. sei tu?- la sua voce arriva alle mie orecchie come un fulmine a ciel sereno. La sua voce cuba mi fa accapponare la pelle, e la malizia e la cattiveria con cui parla mi fa gelare il sangue nelle vene.
Il mio respiro si fa ancora più corto, realizzando che è davvero qui.. ed io sono spacciato adesso, sono in trappola e da solo.
- come sta proseguendo questo matrimonio?- mi chiede continuando ad insistere, ma non ho intenzione di parlare, non con lui e non in una situazione del genere.
Con un piccolo scatto mi sporgo oltre la prete ed inizio a sperare senza neanche prendere la mira, ma davanti ai miei occhi i due uomini sono spariti.. cazzo.
Mi tiro indietro, sbattendo violentemente con la schiena contro la parete, ringhiando rumorosamente per la rabbia.
- dimmi dov'è e ti protetto che non le farò niente- urla il colonnello dal buco in cui si è nascosto per cogliermi di sorpresa.
- non ti dirò niente demone!- urlo di conseguenza, preso all'improvviso dalla rabbia, che mi priva della facoltà di ragionare lucidamente.
- non costringermi ad ucciderti.. non voglio essere così cattivo- urla di conseguenza, minacciandomi apertamente per poi ridere con fare divertito.
- uccidendo me scateneresti solo la sua ira- urlo di conseguenza, non so se si rende conto che io sono l'innesco che farebbe esplodere la bomba che lui rivuole e che lui stesso ha creato.
- è propio questo il mio obbiettivo..- esclama con tono malefico, facendomi rabbrividire per l'ennesima volta.
Mi guardo un attimo intorno, cercando nuovamente una via d'uscita, che non sembra volersi palesare davanti ai miei occhi.
I miei occhi si fermano sulla piscina in cui si sono tuffati i due ragazzi, ed un'assurda idea si fa spazio nella mia mente.
Mi sporgo leggermente un'altra volta, perlustrando attentamente il perimetro, cercando di scovare il suo nascondiglio. I miei occhi si fermano su una coda che spunta da dietro un gigante metallico abbattuto sul suolo.. ti ho trovato bastardo.
Mi allontano dall'angolo della parete, prendendo quanta più distanza possibile dalla piscina.
Prendo un bel e profondo respiro ed inizio a correre il più velocemente possibile, avvicinandomi alla piscina. Poso un piede sull'asta di ferro che la circonda e mi spingo il più in alto possibile, per poi ruotare su me stesso e sparare verso il bastardo, uscito dal suo nascondiglio per puntarmi contro la sua pistola.
Il proiettile gli sfiora il braccio, graffiandolo profondamente, ma una fitta mi fa risvegliare dallo stato di adrenalina in cui sono caduto.
Un dolore allucinante alla spalla mi fa imprecare rumorosamente mentre cado rovinosamente in acqua.
La mia schiena entra bruscamente a contatto con la superficie del mare, facendomi contorcere ancora di più dal dolore, mentre mi porto velocemente una mano sul punto ferito.
L'acqua intorno a me inizia a colorarsi di rosso, facendomi spalancare gli occhi per la visione.. mi ha preso, cazzo.
Inizio a nuotare faticosamente verso il confine della nave, superandola con molta lentezza e fatica.
Riemergo in superficie, riuscendomi a emergere appena, mi sento a malapena le gambe a causa del dolore.
- Lo'ak!- urlo per poi sprofondare leggermente, ingerendo anche un po' d'acqua non essendo riuscito a prendere fiato.
- bro!- urla di conseguenza la voce di mio fratello, evidentemente allarmato dal mio urlo d'aiuto.
- mi hanno colpito- esclamo sprofondando un'altra volta sott'acqua mentre il sangue non smette di spargersi nell'acqua.
All'improvviso una mano mi afferra per il braccio, ritirandosi su, facendomi finalmente prender un po' d'aria.
Inizio a tossire rumorosamente, sentendo uno strano peso sul petto che sembra impedirmi di respirare normalmente.
-ce l'hai?- chiede completamente nel panico mio fratello.
- ci sono vai!- urla Spider di conseguenza, stordendomi leggermente.
Sento le mani dell'umano avvolgermi la via, ma non riesco neanche a reggermi in piedi, il dolore è troppo forte.
Cado in avanti, scontrandomi contro una schiena su cui mi appoggio con tutto il mio peso.
- reggilo!- urla mio fratello ed io capisco che sono caduto su di lui, la sua voce è così vicina, non la sentivo così bene da troppo tempo.
- resta sveglio Neteyam!- urla ancora il teppista, ed io annuisco leggermente contro la sua pelle mentre contorco il naso a causa di una fitta che mi ha colto di sorpresa.
- vai vai!- urla Spider da dietro le mie spalle ed io vengo improvvisamente spinto all'indietro dalla forza con cui ci stiamo muovendo.
Un colpo di tosse mi prende alla sprovvista, una tosse soffocata e forte, del tutto irregolare, che fa sussultare mio fratello per la paura.
- ci siamo dai!- esclama velocemente Lo'ak per poi rallentare e voltarsi verso di me mentre Spider mi tira su dalla sua spalla.
- papà!- urla il teppista all'improvviso -papà siamo qui!- continua ad urlare mentre cerca di catturare l'attenzione del grande guerriero.
Mi calano lentamente in acqua, spostandomi dalla groppa dell'ilu, e per poco non affondo.
- è Neteyam!- urla di conseguenza mentre delle braccia mi prendono per sotto le ascelle.
L'acqua mi arrivo in viso, facendomi tossire di conseguenza dopo averne ingerito un po'.
- l'hanno colpito- continua Lo'ak mentre delle mani enormi si posano sulla mia schiena, tirandomi su con un estrema forza.
- attenti alla testa- urla la voce di mio padre mentre le mani di Lo'ak e Spider vagano sul mio corpo nel tentativo di trovare una solida presa per reggermi.
- lentamente- esclama mio padre mentre le mie gambe entrano in contatto con la superficie ruvida e gelida della roccia.
Mi voltano velocemente ed un "oh cazzo" abbandona fievolmente le labbra di mio padre nel vedere il foro d'uscita sulla mia schiena.
- premi sulla ferita!- urla contro mio fratello non appena mi fanno stendere completamente sulla roccia, per poi prendere con la forza le mani di Lo'ak e posarle sul mio petto.
L'impatto brusco mi fa tossire nuovamente, ed ogni colpo di tosse è una fitta atroce di dolore, che mi fa mugugnare rumorosamente.
Allungo una mano verso mio padre, afferrando saldamente in suo braccio, richiamando la sua attenzione su di me.
- chiama Nay..- dico con un filo di voce, per poi tossire di nuovo mentre i suoi occhi mi guardano estremamente impauriti.
Annuisce leggermente per poi tirarsi su, mentre altre mani si posano sulla mia pelle.
Giro leggermente lo sguardo ritrovandomi davanti gli occhi sconvolti di mia madre, che mi guardano estremamente terrorizzati.
- sto bene..- sussurro con voce spezzata sorridendo leggermente a mia mamma, mentre i suoi occhi diventano estremamente lucidi.
- lascia la battaglia- esclama mio padre con tono duro -lascia la battaglia e raggiungici!- continua insistendo con molta foga, evidentemente Nay non capisce il perché la stia richiamando a se.
Mio padre si volta verso di me, guardandomi estremamente preoccupato, e all'improvviso le sue orecchie si abbassano e le sue palpebre si socchiudono.
- Nay..- la richiama con voce flebile e leggermente spezzata -è.. è Neteyam- sussurra puntando di nuovo il mio sguardo su di me.
Il mio respiro si fa ancora più corto, cogliendomi di sorpresa mentre cerco di respirare regolarmente.
- resta sveglio- mi dice mia madre avvicinando una mano al mio viso, accarezzandomi dolcemente una guancia.
I miei occhi si posano su mio fratello, che mantiene il suo sguardo fisso sulle sue mani, preso dalla paura che possa continuare ad uscire sangue.
-ehi campione..- sussurra mio padre avvicinandosi nuovamente a me, sedendosi al mio fianco.
Poso il mio sguardo su di lui, leggermente stordito mentre la mia vista inizia a sfocarsi leggermente.
Guardo ognuno di loro, vedendo la paura scavare e solcare i loro volti, e forse, solo adesso, in questa situazione, mi sto rendendo conto che loro ci tengono realmente a me, che se dovessi morire loro sentirebbero profondamente la mia mancanza.
I miei occhi vengono catturati da una figura, ferma davanti ai miei piedi, completamente immobilizzata.
La vista si fa più nitida, permettendomi di scorgere il viso di Nay, che mi guarda mentre la sua mente cade nel panico più totale, sprofondando nel baratro della paura.
Le fitte di dolore scompaio per qualche istante, dandomi pace per qualche secondo, il tempo necessario per rivolgerle un piccolo sorriso spontaneo.
Le sue gambe si muovono all'improvviso, avvicinandosi a me, per poi sedersi al mio fianco, rubando il posto a mio padre che si fa velocemente da parte, lasciando il primato d'importanza a mia moglie.
Mi avvolge le spalle con un braccio mentre la sua mano libera si posa dietro la mia testa, tirandomi leggermente su mentre lei si sistema sotto il mio corpo.
Mi posa lentamente a terra, facendo posare la mia testa sulle sue gambe, restandomi il più vicino possibile.
- sono qui..- sussurra con voce tremolante mentre mi accarezza delicatamente il viso con la punta delle dita.
Lascio la presa su mio padre, allungando una mano verso di lei, posandola sul suo braccio, ancora legato attorno alle mie spalle.
Sussulta leggermente davanti a questo contatto, per poi rabbrividire. Le accarezzo dolcemente il braccio, cercando di tranquillizzarla.. se veramente è arrivato il mio momento allora non voglio morire vedendo solo lacrime sul suo volto.
- sei venuta..- sussurro con un filo di voce, sentendo i miei occhi bruciare dolorosamente.. non voglio piangere anche io.
Il mio respiro è irregolare ed anomalo, mi sembra di star soffocando quando in realtà ho solo un forte dolore alla spalla e niente di più.
- ho fatto il prima possibile..- sussurra sorridendomi forzatamente.. fa questo piccolo sforzo per me, sa che non voglio vederla piangere.
- voglio tornare a casa.. con te- sussurro sentendo la paura invadere anche me, avevo appena raggiunto il massimo livello di felicità, ho lei.. e adesso mi ritrovo a perdere tutto.
Non voglio lasciarla, non era nei miei piani, volevo una vita felice, un amore puro e sconfinato, e dei figli da amare alla follia.. questi erano i miei piani.
- torneremo a casa insieme..- dice annuendo leggermente, non volendo accettare che ormai è solo questione di tempo.. anche io stento a crederci amore mio, ma è così, questa è la realtà.
- non sarà così..- dico sorridendo amaramente, consapevole del fatto che devo dirle la verità, non posso illuderla che andrà tutto bene quando in realtà non sarà così.
- non dire così..- sussurra con tono sofferente e la voce leggermente strozzata, cercando in tutti i modi di trattenere i singhiozzi mentre una piccola lacrima le solca il viso.
Si avvicina al mio viso, facendo combaciare delicatamente le nostre labbra, creando così un bacio pieno di paura.
Singhiozza silenziosamente contro le mie labbra, spezzandomi il cuore ad ogni lacrima che le solca il viso.
Si allontana lentamente da me, posando la sua fronte contro la mia, qualche sua piccola lacrima mi bagna il viso, picchiettando delicatamente sulla mia pelle.. ti prego Nay, mi rendi le cose più difficili così.
Stringo la presa sul suo braccio, bloccando le sue dita, ancora intente ad accarezzarmi, ed allontano leggermente la sua mano dal mio viso, per poi voltare il capo e lasciare un piccolo e delicato bacio sul palmo della sua mano.
Le sue palpebre si chiudono di scatto, sigillandosi tra di loro mentre si porta una mano sulle labbra, trattenendo a stento un altro singhiozzo.
Non fare così amore mio.. il mio cuore chiede pietà, non riesco a vederti soffrire così tanto a causa mia, non ce la faccio.
Lascio lentamente la presa sul suo polso, avvicinando la mano al suo viso, facendo scorrere le mie dita sulla sua pelle, finendo poi per intrecciarsi tra i suoi capelli. La tiro leggermente verso di me, facendo scontrare nuovamente le nostre fronti tra di loro.
- ti amo Nay..- sussurro il più lentamente possibile, cercando di lasciare questo piccolo momento solo per noi.
All'improvviso uno strano verso marcano e tremendamente cupo rimbomba nel cielo, rompendo completamente il silenzio come il rombo di un fulmine a ciel sereno.. ed io riconoscerei quel verso tra mille.
Sposto leggermente il mio sguardo dalla ragazza, vedendo sopra di me un'ampia ombra oscurare il cielo sopra di noi.
Un piccolo sorriso compare sulle mie labbra, facendomi tirare un piccolo respiro di sollievo, che purtroppo mi provoca subito dopo un forte fitta nel costato.
Storco il naso, cercando di trattenere i versi e le lamentele di dolore, so che Nay si preoccuperebbe ancora di più se dovesse sentire il mio dolore.
Un tonfo quasi assordante richiama la mia attenzione, facendomi girare leggermente il capo.
L'Ikran si avvicina a noi, a me, e si sporge leggermente verso il mio corpo, strusciando con una delicatezza innaturale il suo muso contro la mia spalla, scuotendomi leggermente.
Una piccola risatina nasce spontanea in me, ma dura pochi secondi, riesco a ridere a fatica ed il fiato si accorcia ancora di più del dovuto.
Gli occhi della bestia si incatenano nei miei, e dentro di essi riesco a vedere la preoccupazione che non è in grado di esprimere.
Allungo lentamente una mano verso di lui, accarezzando delicatamente il dorso del suo muso, provando estrema tenerezza nei suoi confronti.. perfino delle anime così irrequiete sono in grado di provare preoccupazione e paura, ed in questo momento lui ne sta provando tanta perchè sente tutto il mio dolore, sente che il mio corpo sta cedendo sotto una forza che è più grande di me.
All'improvviso si scosta da sotto il mio tocco con un piccolo scatto, ed alza leggermente il capo, voltandolo in modo tale da poter guardare negli occhi la ragazza al mio fianco.
Passano secondi che sembrano interminabili, ma all'improvviso avviene l'impossibile, lui le si avvicina e con estrema delicatezza posa il muso contro il petto della ragazza, spingendola leggermente, come se la stesse incoraggiando a fare qualcosa.
Guardo la scena dal basso, osservando attentamente e con estremo stupore i loro occhi che sembrano comunicare silenziosamente.
- c'è ancora speranza- esclama all'improvviso mia moglie, voltandosi velocemente verso mio padre, accasciato su se stesso alla sua destra.
La mia mente si offusca tutto d'un tratto mentre gli occhi di mio padre si riempiono di speranza.. c'è ancora una speranza?

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora