Capitolo 55

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Mi giro velocemente verso la ragazza, guardandola con gli occhi spalancati mentre lei sembra essere abbastanza confusa, forse anche più di me.
- forza!- esclama Tonowari, che nel frattempo si è già incamminato verso il villaggio, notando il fatto che non ci siamo ancora alzati per seguirlo. La ragazza si tira velocemente in piedi, ed io seguo immediatamente il suo esempio, incamminandoci verso il villaggio pronti a seguire suo padre.
- cosa abbiamo combinato stavolta?- chiedo in un sussurro avvicinandomi alla ragazza, intenta a guardare i nostri fratelli da dietro la sua spalla e tranquillizzarli con lo sguardo.
Mi risponde con una leggera alzata di spalle ed una smorfia confusa sul volto, per quel che ricordo non abbiamo combinato nessun casino o trasgredito di nuovo qualche regola.
Ci addentriamo nel villaggio, girando fra i vari corridoi fino ad arrivare alla capanna in cui vive il capo in compagnia della sua famiglia.
Davanti ai miei occhi compaiono le figure dei miei genitori, in compagnia di Ronal, che ci guardano subito con fare sollevato.. ci stavano aspettando.
Mi fermo all'istante, bloccato dall'idea che ci abbiano chiamato per darci una brutta notizia, e li guardo con fare sospettoso.
- che sta succedendo?- chiede velocemente la ragazza al mio fianco, cercando di farsi vedere abbastanza tranquilla davanti ai loro occhi così attenti.
- venite qui ragazzi..- dice con tono estremamente dolce mia madre, facendoci segno con una mano di raggiungerli mentre Tonowari si sistema al fianco di sua moglie.
Rimango ancora di più sulle difensive, deciso a mantenere queste distanze di sicurezza fino a quando non ci diranno per quale motivo siamo qui.
- siete i prossimi capi del clan, dovete assistere ed essere partecipi, ed essere a conoscenza di tutto quello che succede- esclama Ronal spiegandoci a grandi linee il vero motivo per cui siamo qui.
Il mio corpo si irrigidisce all'istante, avvertendo la strana sensazione che qualcosa stia andando nel verso sbagliato e che le cose continueranno a peggiorare.
- possiamo cominciare- esclama mio padre con tono frettoloso per poi prendere un enorme rotolone di carta che velocemente stende sul pavimento, mostrando davanti ai nostri occhi un enorme mappa di questo arcipelago.
- questa è la nostra isola- dice velocemente indicando con un dito sulla cartina l'isola più grande.
Mi avvicino a loro con passo lento e felpato, cercando di sembrare tranquillo ai loro occhi, anche se il modo in cui è iniziata questa conversazione mi rende tutto tranne che tranquillo.
- Quaritch ha attaccato questi sette villaggi, tutti su isole diverse, a trenta miglia ad est da noi- dice indicando subito dopo queste sette isole più piccole sulla cartina.
- dobbiamo trovare un modo per depistarli o comunque non farci trovare- dice alzando lo sguardo verso di noi, sperando di aver catturato l'attenzione di tutti.
Mi abbasso lentamente verso il pavimento, sedendomi sui miei talloni, mantenendo gli occhi fissi sulla cartina, analizzandola nel più minimo particolare.
- farci?- chiede mia moglie allarmata dal fatto che abbia usato il "noi" nelle sue parole.
- ci sta dando la caccia Nay- dice mio padre continuando ad usare questo maledetto "noi", che sta iniziando ad allarmare anche me.
- noi? se sta cercando noi allora perché se la sta prendendo con gli altri villaggi? sta rovinando la vita a troppe persone!- esclama la ragazza non sapendo ancora quanto quell'uomo possa essere malvagio, un uomo assetato di sangue e di vendetta.
- il nostro popolo non c'entra niente in tutto questo!- esclama Tonowari evidentemente preoccupato per il suo popolo, al momento sotto attacco per colpa di quel pazzo.
- è un uomo senza pietà ed assetato di vendetta.. non si fermerà davanti a niente e nessuno- dice mio padre per poi sospirare con fare affranto, consapevole che tutto ciò sta accadendo per colpa nostra.. anzi per colpa sua, è lui l'uomo che sta cercando ininterrottamente, e questo lo fa sentire tremendamente in colpa.
- dobbiamo attaccare e fermarlo.. dobbiamo ucciderlo Jake!- esclama mia madre con la rabbia che le scorre nelle vene, il suo unico pensiero adesso è uccidere per una seconda volta quel fottuto bastardo.
- se lo attacchiamo scoprirà la nostra posizione, verrà qui e sterminerà il popolo e distruggerà questo villaggio fino a quando non ne rimarrà solo della polvere!- esclama mio padre cercando di far ragionare sua moglie, che non ci vede più per colpa della rabbia.
- il suo obbiettivo preciso qual è?- chiede Nay incrociando le braccia al petto, cercando di mantenere la calma e mostrasi serena davanti a questa conversazione, anche se so perfettamente quanto abbia paura di scoprire cosa mio padre potrebbe risponderle.
Mio padre posa il suo sguardo su di lei, guardandola con fare dispiaciuto mentre sospira con fare affranto.. non è un buon segno, cazzo.
- Jake..- sussurra la ragazza quasi pregandolo di dirle la verità, le aveva promesso niente più segreti e bugie, e sta sperando con tutto il suo cuore che mio padre mantenga questa promessa fatta.
- il suo obbiettivo era uccidere me e la nostra famiglia- dice abbassando velocemente lo sguardo, ammettendo la verità senza fare troppe storie, ma qualcos'altro lo tormenta.. lo conosco fin troppo bene e lui sa qualcosa che non vuole dirci.
- era?- chiede la ragazza notando subito un altro piccolo particolare nelle sue parole, a cui neanche io avevo fatto pienamente caso.
Mio padre alza lo sguardo su di lei, guardandola con fare sorpreso per le sue parole, che a quanto pare l'hanno colto con le mani nel sacco.
- papà..- lo richiamo velocemente mentre mi tiro in piedi, guardandolo con fare preoccupato, sentendo il mio cuore iniziare a battere fin troppo velocemente nel mio petto.. cosa ci sta nascondendo? E perché ho la vaga sensazione che riguardi anche lei?
Posa il suo sguardo su ognuno di noi, come se stesse cercando di convincersi da solo a dirci la verità.
- i suoi piani sono cambiati..- sussurra raddrizzandosi sulle sue stesse spalle.
- cioè?- chiede Ronal in preda al panico, non l'ho mai vista così preoccupata, di solito resta sempre pacata e tranquilla in situazioni anche drastiche, ma adesso la preoccupazione per il suo popolo le sta facendo perdere le staffe.
Mio padre rimane in silenzio, passandosi lentamente le mani sul viso, cercando di levarsi di dosso tutta questa tensione che gli stiamo dando.
- Jake- lo richiama di nuovo la ragazza, richiamando su di se la sua attenzione -qual è il suo obbiettivo adesso?- chiede con evidente timore nel tono di voce, preoccupata per ciò che potrebbe risponderle.
- sei tu.. il suo obbiettivo sei tu- dice con voce leggermente incrinata, evidentemente dispiaciuto.
Il mio corpo viene completamente invaso da piccole scosse, che mi fanno rabbrividire all'istante.. vuole lei?
-che significa?!- esclama velocemente Ronal, ancor di più in preda al panico, ha appena saputo che sua figlia è l'obbiettivo di caccia del pazzo sclerato che sta tormentando il suo popolo.
- adesso sa che sei viva.. e tutto il resto è passato in secondo piano- continua con tono basso, pesano così tanto queste sue parole sul mio cuore che quasi mi tolgono il respiro.
Il mio corpo si paralizza completamente mentre la mia gola si secca del tutto, levandomi la facoltà di parola. L'unica cosa che riesco a fare è allungare un braccio verso mia moglie, avvolgerle le spalle e tirarla verso di me, facendola scontrare contro il mio petto.
La paura di perderla mi divora, l'idea che adesso lei sia diventata il suo nuovo obbiettivo, il suo nuovo trofeo di caccia, mi fa venire la nausea.. stento a crederci.
- che significa?- chiedo con tono basso non appena ritrovo la voce, guardando mio padre nella speranza che adesso si metta a ridere e ci diga che tutto questo è uno scherzo, e che questa non è la verità.
- la rivuole.. secondo la sua mente malata lei gli appartiene- dice continuando a girare il coltello nella piaga -e quando la riavrà.. la userà contro di noi- dice ammettendo questa verità con veramente molta fatica.
- se avrà lei.. ci ucciderà tutti, saremo spacciati- il corpo della ragazza viene invaso da brividi che la smuovono leggermente.
Usare lei? Contro di noi? Per sterminarci tutti? È una cosa realmente possibile? Sarebbe in grado di utilizzarla come arma per i suoi scopi?
- dobbiamo rimanere nascosti il più a lungo possibile.. non possiamo fargli sapere la nostra posizione, metteremo in pericolo troppe vite- esclama velocemente Tonowari, cercando di trovare una soluzione che permetta a sua figlia di restare al sicuro, lontana dalle mani del colonnello.
- nessun membro di questa famiglia lascerà il villaggio fino a quando questa situazione non verrà risolta- continua dando ordini ben precisi a tutti noi, ed il mio primo pensiero ricade su Lo'ak. So quanto tiene a Nay, e continuo a chiedermi: sarà in grado di tenere a freno le sue pazze idee e restare chiuso in questo villaggio per evitare che Quaritch la trovi? Riuscirà a mettere da parte il suo egoismo per la vita della donna che dice di amare così tanto?
- non usciremo ne per cacciare, ne per volare.. e ne per nuotare- continua elencando tutte le cose che sta proibendo a tutti noi di fare.
- ma ci sono i tulkun adesso! non puoi chiederci di restare qui, rinchiusi, non resteranno qui per sempre, prima o poi ripartiranno!- esclama velocemente Nay, i tulkun sono arrivati da poco e non avrà l'occasione per stare con la sua Ilyn, aspettava il suo ritorno con tanta ansia e preoccupazione.
- Nay, non si discute, al momento è molto più importante la sicurezza di questa famiglia, della nostra famiglia.. i tulkun torneranno alla fine del loro prossimo ciclo- la ragazza sbuffa sonoramente davanti alle parole del padre, acconsentendo anche se controvoglia davanti alla sua pretesa.
- cercate i vostri fratelli, ed avvertiteli di ciò che ho deciso- conclude infine Tonowari, dandoci il permesso e l'ordine di abbandonare la conversazione.
Nay si gira velocemente su se stessa e si incammina con passo svelto verso l'uscita, fermandosi a pochi passi oltre la parete, aspettando che io la raggiunga.
Rivolgo un piccolo inchino con il capo sia ai miei genitori che a quelli della ragazza, dileguandomi con molta più discrezione.
Raggiungo la ragazza, che subito mi fa cenno di avvicinarmi a lei.
- ci vediamo a casa.. va bene?- mi chiede accarezzandomi dolcemente una guancia con le nocche, è lei quella in pericolo ed eppure trova la forza di consolare me.
Annuisco leggermente, acconsentendo davanti alla sua richiesta, e lei mi rivolge subito un piccolo sorriso di incoraggiamento per poi allontanarsi da me con un piccolo scatto, dirigendosi alla ricerca dei suoi fratelli.
Sospiro silenziosamente, e cerco di non dar a vedere la mia preoccupazione, sento ancora gli occhi dei miei genitori su di me, e loro devono essere gli ultimi a sapere che io sto provando paura, una paura disumana di perderla.
Mi rigiro su me stesso, incamminandomi velocemente nella direzione opposta rispetto a dove si è diretta la ragazza, intento ad andare verso la capanna in cui vivevo fino a poche settimane fa, alla ricerca disperata delle mie sorelle, sperando che ci siano e che non siano uscite in mare.
Supero velocemente il confine dell'ingresso e tiro un rumoroso sospiro di sollievo nel vederle mentre mettendo in ordine il casino che c'è in giro per la capanna.
- stai bene Neteyam?- mi chiede Kiri non appena nota la mia presenza, notando più nel particolare la mia espressione poco felice e spensierata.
- no..- esclamo con tono sfinito, la pace ha avuto veramente una breve esistenza nella mia vita.
- ascoltami bene..- dico avvicinandomi con passo svelto a lei, intenta a piegare una coperta.
- che è successo..?- mi chiede intuendo subito che qualcosa non va, mentre nei suoi occhi si fa spazio il panico più totale.
- Quaricth.. ha attaccato diversi villaggi ad est- i suoi occhi si spalancano all'istante mentre il suo corpo si smuove leggermente, invaso da diversi brividi.
-ci ha trovato..- sussurra con voce leggermente incrinata mentre i suoi occhi si perdono completamente nel vuoto.
- non ancora.. e per evitare che ciò accada non potremo uscire dal villaggio per nessun motivo- dico spiegandole velocemente le regole che ci ha imposto il capo di questo clan.
Annuisce leggermente davanti alle mie parole ancora fin troppo scioccata da ciò che le ho appena detto.
- cosa vuole da noi? perché continua a perseguitarci?- sbotta all'improvviso con voce spezzata mentre i suoi occhi vengono ricoperti da un sottile velo di lacrime.
- per vendetta.. ma adesso i suoi piani sono cambiati- dico facendole intuire che ciò che desidera adesso è ancor peggio della sua pura sete di vendetta.
- che significa..?- mi chiede con un filo di voce, girandosi un attimo per accertarsi che Tuk non stia ascoltando le nostre parole.
- rivuole la sua creazione.. rivuole Nay- dico facendo veramente fatica a tirar fuori queste parole, ancora stento a crederci.
Il respiro le si mozza all'istante e la sua pelle si accappona per via del sangue che le si è congelato nelle vene.
- è per questo che vi hanno richiamati?- mi chiede con timore dopo diversi secondi di silenzio.
Abbasso lentamente il mio sguardo, non riuscendo più a sostenere tutta la paura che leggo nei suoi occhi, ed annuisco leggermente con fare affermativo.
- devo trovare Lo'ak.. devo avvertire anche lui- dico con un filo di voce, cercando di congedarmi il prima possibile da questa conversazione, parlarne mi ferisce ancora di più.
- non so dove sia- mi dice Kiri facendomi capire che è da questa mattina che non lo vede, quindi non è ancora tornato a casa.
- lo cercherò, sta tranquilla- dico cercando di tranquillizzarla, la paura di tutti adesso è che lui possa trovare uno di noi e usarci per arrivare fino a qui, e l'idea di non sapere Lo'ak dove sia ci preoccupa ancora di più.
- ci pensi tu a Tuk?- chiedo volendo sapere a chi dei due spetterà spiegarlo alla più piccola.
- ci penso io.. tu pensa a Lo'ak- dice dandomi una piccola pacca di incoraggiamento sulla spalla.
Annuisco leggermente davanti alle sue parole, per poi voltarmi ed incamminarmi verso l'uscita, pronto ad addentrarmi in questa ricerca matta e disperata del teppista.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora