Capitolo 33

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Il corpo di mia sorella si muove velocemente in acqua, tremando come mai ha fatto prima d'ora. Diverse bolle d'aria abbandonano le sue labbra, facendomi intuire che l'aria sta velocemente uscendo dai suoi polmoni, lasciando spazio all'acqua che li inonda violentemente.
L'albero delle anime si spegne all'improvviso, smettendo di emanare tutta la sua luce, lasciandoci completamente allo sbaraglio, avvolti tra le possenti e buie braccia della notte che lentamente sta calando su di noi.
Con un veloce scatto mi avvicino verso di lei, nuotando il più velocemente possibile.
Le avvolgo un braccio intorno alla vita ed inizio a trainarla via con me mentre risalgo in superficie.
Riprendo velocemente aria e richiamo il mio ilu, che subito arriva da me in pochi secondi.
Mi tiro su, sedendomi sulla sua groppa e trascino il corpo incosciente di mia sorella con me, facendola stendere sulle mia gambe.
- non respira- dico preso completamente dal panico più totale.
- cos'ha?- chiede velocemente Tsireya avvicinandosi a noi, aggrappandosi ad una delle pinne della bestia sotto di me.
- un attacco epilettico- dico mentre tappo velocemente il naso di Kiri con due dita e mi avvicino a lei, posando le mie labbra sulle sue.
Soffio violentemente tutta l'aria che ho nei polmoni, sperando di ottenere un qualunque risultato.
- Kiri che hai?- chiede con tono preoccupato la piccola Tuk, spaventata a morte dalla visione di nostra sorella priva di sensi.
Ripeto il passeggio diverse volte, evitando i continui richiami di Tuk, fino a quando non vedo dell'acqua uscire dalle sue labbra, segno che i suoi polmoni adesso sono liberi.
- respira?- chiede Tsireya con la voce leggermente incrinata e gli occhi pieni di lacrime.
- dobbiamo andare via..- dico velocemente con un filo di voce evitando la sua domanda, facendole intuire che deve portare Tuk con se, e pensarci lei a mia sorella.
- forza!- esclamo mentre prendo al meglio il corpo di Kiri, stringendolo a me il più possibile.
L'ilu inizia a nuotare verso l'entrata da cui siamo arrivati, ed io mi vivacchio il più possibile contro di esso, cercando di non schiacciare troppo Kiri, stretta tra le mie braccia.
- ci siete?- chiedo senza girarmi, aspettando una risposta concreta da parte della riccia o di mia sorella.
- ti seguiamo- mi risponde Tsireya con voce ancora tremolante, so che è spaventata, come lo è anche Tuk, ma al momento non ho tempo di pensare a loro.
Nuotiamo il più velocemente possibile, senza fermarci o guardarci indietro, Kiri non riprende coscienza ed il mio unico pensiero al momento è rivolto verso di lei e la sua vita.
Supero velocemente il confine del reef, seguito da Tsireya, che tiene con se Tuk, e l'ilu di Kiri che ci segue, purtroppo senza conducente.
- papà!- urla la riccia a squarcia gola, sperando che la senta e che corra subito ad aiutarci.
- papà!- urla la piccola Tuk, spaventata a morte, cercando solo la protezione e la consolazione di nostro padre.
Il mio sguardo rimane fisso sul villaggio, con l'intento di arrivarci il prima possibile, ma purtroppo devo rimanere in superficie a causa di Kiri, che non sarebbe in grado di trattenere il respiro, e più veloce di così non posso andare.
- cosa è successo?!- chiede una voce con fare preoccupato, ed io la riconosco all'istante.. dio mio Nay, non ho tempo di pensare a te al momento.
- Kiri.. si è sentita male, non so cosa sia successo- sussurra la riccia spiegando senza troppi dettagli cosa è successo alla baia, ma adesso non è il momento adatto per le spiegazioni.
- muovetevi cazzo!- urlo evidentemente irritato dal fatto che stiano perdendo tempo nel cercare di capire cosa sia successo a mia sorella.
Costringo la povera bestia ad andare il più veloce possibile con tutte le mie forze, non c'è tempo da perdere e le mie braccia stanno per cedere a causa dell'immensa paura che mi sta mangiando vivo da dentro.
Nuoto il più velocemente possibile, allontanandomi da Tsireya e sua sorella, al momento ho solo Kiri ed il suo bene in mente.
Mi avvicino al portico della sala comune dove vedo Tonowari venirmi subito incontro.
Si abbassa verso di noi, pronto a prendere mia sorella, che gli passo delicatamente, e lui la gira su con se, portandola al sicuro per poi farla stendere sul pavimento. Poso i piedi sulla groppa della bestia e con un veloce scatto interrompo il legame e salto via, atterrando sul pavimento della sala.
Mi sistemo subito al fianco di Kiri, sedendomi sulle mie stesse ginocchia, pronto a fare qualsiasi cosa pur di rivedere i suoi occhi aperti, vigili e attenti come sempre.
Tonowari respira a fatica ed i suoi occhi si muovono velocemente, come il suo petto, scosso dal fiato corto e affannoso.. non sa cosa deve fare.
Guardo il corpo di mia sorella ed il suo viso, così estremamente rilassato.. Kiri, ti prego svegliati, non puoi lasciarmi così.
Io ho bisogno di te..
- Nay, non ne capisco niente!- esclama girandosi verso la sua primogenita, appena arrivata dal mare.
La ragazza dagli occhi color miele corre subito verso di noi, sistemandosi al fianco del padre, pronta a prendere il suo posto.
- cosa è successo?- mi chiede la ragazza cercando spiegazioni da me, ma sono troppo impegnato nel cercare di trattenere il più possibile le lacrime e di non crollare qui davanti a tutti.
- Neteyam cosa cazzo è successo?!- esclama Nay alzando il tono di voce davanti al mio irritante silenzio.
Alzo lentamente i miei occhi su di lei, così tremendamente spaventato ed impaurito dall'idea di perdere mia sorella.
Nay si avvicina a Kiri e le posa due dita sulle palpebre, aprendole delicatamente mentre controlla le sue pupille.
Il volto della ragazza si rilassa, buon segno, ma è ancora troppo agitata e tesa, e sbuffa sonoramente a causa di tutta questa preoccupazione mentre scrolla le spalle.
Si guarda intorno, cercando una mano più utile, un aiuto migliore del mio.
- ha.. ha avuto un attacco epilettico- dico con un filo di voce, rivelando cosa è veramente successo in quella baita, mentre le immagini di quel momento terrificante continuando a passarmi davanti agli occhi, distruggendomi lentamente da dentro.
- cazzo..- sussurra la ragazza, consapevole che non sia proprio una bella cosa.
- cosa è successo?!- chiede all'improvviso la voce di mio padre, nel panico più totale. Alzo lo sguardo e lo vedo seduto affianco alla ragazza, accovacciato sul corpo di sua figlia mentre la ispeziona nel miglior modo possibile.
- Jake, devi chiamare qualcuno, subito!- dice la ragazza dandogli degli ordini ben precisi, cercando un minimo di sostegno, almeno da parte sua. Mio padre annuisce leggermente con gli occhi pieni di paura e preoccupazione e si tira su, allontanandosi per andare velocemente a chiamare aiuto.
- Neteyam..- la voce dolce e soave della ragazza che amo mi richiama, cercando disperatamente i miei occhi, ed io la accontento, spostando il mio sguardo su di lei, dividendo momentaneamente i miei occhi dalla figura di mia sorella.
- porta via Tuk- dice con tono dolce, ed io sposto un attimo il mio sguardo, cercando la mia sorellina, ritrovandola accovacciata vicino al volto di Kiri, mentre piange silenziosamente, continuando a richiamarla e supplicarla di svegliarsi.
Annuisco leggermente mentre sento una piccola lacrima rigarmi il viso, ma la asciugo subito con il dorso di una mano.. non voglio che qualcuno mi veda piangere, non voglio che qualcuno mi veda crollare, non voglio che si sappia che i miei fratelli siano il mio più grande punto debole.
Mi tiro su lentamente, e con delicatezza prendo in braccio la mia piccola sorellina, tenendola stretta a me, quasi trascinandola via dal corpo privo di sensi di Kiri.
Si dimena fortemente tra le mie braccia, piangendo ed urlando a squarciagola, e forse questo ha spezzato ancora di più il mio cuore in mille pezzi.
- Kiri!- urla mentre continua a tirare calci e pugni per aria, mentre io continuo a trascinarla via, costringendomi da solo a non voltarmi e guardare di nuovo mia sorella in quelle condizioni.
- andrà tutto bene..- sussurro con voce tremolante mentre poso una mano sulla sua testa, costringendola a posarla sulla mia spalla.
La piccola bambina si stringe a me, iniziando a piangere e singhiozzare disperatamente contro la mia pelle. Un'altra lacrima mi riga il viso, bruciando la mia pelle al suo passaggio.. mai lacrima fu stata più amara di questa.
Entro nella nostra capanna, già occupata dalla presenza di mio fratello, che subito si tira su nel sentire i continui e strazianti singhiozzo di Tuk, ancora ben stretta a me.
- cosa è successo?- chiede mettendosi subito in allerta mentre si avvicina a noi con gli occhi pieni di preoccupazione.
- Kiri!- esclama Tuk tirandosi su con il busto, girandosi leggermente verso Lo'ak, già pronto all'ascolto -sta male!- dice con il fiato corto a causa dei continuiamo singhiozzi.
Lo sguardo di nostro fratello si posa dietro le mie spalle, ed i suoi occhi si spalancano subito.
Mi giro anche io di conseguenza, speranzoso di vedere Kiri in piedi, con gli occhi aperti ed il suo bellissimo sorriso stampato sulle labbra. Ma tutto ciò che vedo è mio padre, con Kiri ancora priva di sensi stretta tra le sue braccia, seguido a ruota da mamma, con le guance inondate di lacrime e disperazione.
Tuk comincia di nuovo a dimenarsi, volendo scendere e correre da lei, ed io quasi non riesco a trattenerla. Si libera dalla mia presa e salta giù dalle mie braccia per poi correre verso papà, che lentamente e con molta delicatezza posa Kiri sulla sua rete.
- domani mattina arriveranno i soccorsi.. sperando che riescano a fare qualcosa per farla svegliare- dice papà con voce flebile e leggermente tremolante, per poi sospirare amaramente e passarsi le mani sul viso, con la speranza di potersi levare di dosso tutta questa paura e preoccupazione.
- cosa è successo?- chiede Lo'ak con voce ferma e fredda, ma comunque evidentemente preoccupato per quello che è successo realmente.
- non lo so.. non c'ero io con lei- dice papà scrollando le spalle, dandosi da solo la colpa di non esserci stato quando Kiri ha avuto quell'attacco.
Lo sguardo agghiacciante di Lo'ak si posa subito su di me, e con un veloce scatto si avvicina a me, pronto ad avventarsi sul mio corpo.
Papà con uno scatto si avvicina a noi, precedendo le mosse di mio fratello, e lo blocca sul nascere, tenendolo fermo mentre cerca di allontanarlo da me.
Faccio qualche passo indietro mentre mio fratello continua a dimenarsi tra le braccia di nostro padre, ringhiandomi contro con gli occhi iniettati di sangue.
- datti una regolata ragazzo!- urla papà spingendolo via, posizionandosi tra di noi.
- fratello maggiore un cazzo!- urla Lo'ak contro di me, puntandomi un dito contro -dove cazzo eri quando è successo?- urla senza ritegno, ormai accecato dalla rabbia, come se adesso quello che è successo a Kiri fosse colpa mia.
- non ho potuto evitarlo Lo'ak!- urlo di conseguenza, i sensi di colpa per non essere riuscito a farla svegliare mi stanno già mangiando vivo, e adesso lui ne aggiunge altri, dandomi la colpa di non essere riuscito a prevedere ciò che sarebbe successo.
- dovevi stare più attento a lei, come ti è venuto in mente di lasciarla da sola?!- urla pieno di rabbia, quasi non lo riconosco.
- quando ho visto che stava annegando l'ho presa e le ho fatto la respirazione bocca a bocca, se è ancora viva è solo grazie a me!- urlo di conseguenza, mi dispiace dirlo ma se non fosse stato per me lei a quest'ora sarebbe già morta, non ho intenzione di prendermi le colpe per un qualcosa che non è dipeso da me, non questa volta.
- ragazzi, smettetela subito!- urla papà cercando di far placare gli animi tra di noi.
- e secondo te l'hai salvata?!- chiede Lo'ak alzando ancora di più la voce -guardala! ti sembra sana e salva Neteyam?!- esclama puntando un dito contro nostra sorella ancora stesa sulla sua rete, priva di sensi.
I palmi delle mie mani cominciano a formicolare, mentre il mio corpo trema a causa della rabbia che sta facendo crescere in me lui ed il suo atteggiamento.
La mia vista si annebbia ed il respiro si fa sempre più corto, tutto volevo tranne che questo.. cioè litigare con lui.
Il mio corpo sembra muoversi da solo e con un piccolo scatto mi avvicino a lui, pronto a saltargli al collo. Lo'ak allarga le braccia, pronto ad accogliermi, punzecchiandomi con il suo sguardo divertito, è così tremendamente irritante..
Sono quasi ad un passo da lui, pronto a prenderlo e fargli chiudere quella boccaccia con le maniere forti, ma papà si mette in mezzo, bloccandomi sul punto di arrivo, stroncando la mia idea sul nascere.
Mi dimeno tra le braccia di mio padre, cercando in tutti i modi di superarle ed afferrare mio fratello, che continua a punzecchiarmi con le sue occhiatine.
- dai, sono qui.. prendimi- dice istigandomi ancora di più, ed io quasi non ci vedo più dalla rabbia.
- vieni qua, bastardo!- urlo ormai con la mente completamente annebbiata dalla rabbia, al suono del nomignolo con cui l'ho chiamato il sorrisino irritante scompare dalle sue labbra, e con uno scatto si avventa contro di me, cercando anche lui di superare i vari tentativi di resistenza ed opposizione di nostro padre.
Delle mani si posano sulle mie spalle e con un veloce e violento scatto mi tirano via da mio padre, allontanandomi di conseguenza anche da Lo'ak.
Cerco di liberarmi da questa presa ma una figura si posiziona davanti al mio corpo, e mi spinge via con dei piccoli strattoni, cercando di tenermi ad una certa distanza di sicurezza da Lo'ak.
- Neteyam.. respira- esclama la voce di Nay con fare calmo e pacato, cercando di tranquillizzarmi.
- certo, fatti calmare dalla tua fidanzatina!- esclama Lo'ak sputando tutta la sua rabbia repressa anche su di lei, che non c'entra niente.
Se c'è una cosa che qualcuno non mi può toccare all'infuori della mia famiglia è lei.. dopo quello che ha fatto non si deve nenache permettere di guardarla o pronunciare il suo nome.
Mi dimeno ancora di più riuscendo a liberarmi per qualche secondo dalla presa della ragazza, che però mi riafferra subito e mi riporta al mio posto, lontano da mio fratello.
- tu cosa c'entri adesso?!- urlo ormai fuori di me contro la ragazza, che rimane pietrificata davanti a queste mie parole.
- Neteyam!- mi richiama subito mio padre, riprendendomi per ciò che ho appena detto.
- certo, adesso la colpa è mia no?- chiedo con fare indignato mentre ridacchio con fare divertito -tanto la colpa è sempre mia qui!- urlo rispondendo a tono a suo padre, cosa che non ho mai fatto in tutta la mia vita.. mi sento di essere una bestia inferocita senza alcun tipo di auto controllo o ritegno.
- la gente si mette in mezzo a cose che non la riguardano e la colpa è mia?!- esclamo riferendomi a Nay, che non doveva ne vedere e ne tantomeno sentire certe cose, lei non dovrebbe proprio essere qui in questo momento.
- "la gente"? io adesso sono la gente?- mi chiede la voce della ragazza con tono incredulo -ma che cazzo ti è preso?!- chiede alzando anche lei il tono di voce, evidentemente ferita per ciò che ho appena detto.
Il mio respiro sembra essere sempre più corto ed i suoi occhi.. sembra quasi che non mi riconoscano più, ed ha ragione, mio fratello riesce a far uscire la parte peggiore di me.
- tu non c'entri niente Nay! non metterti in mezzo a cose che non ti riguardano!- urlo completamente accecato dalla rabbia, la mia mente e la mia coscienza mi ordinano di fermarmi e di smetterla, ma il mio corpo e le mie parole ormai sono completamente governate dalla rabbia, ed io non riesco a fermarmi, non adesso.
- Neteyam, calmati!- urla anche mia madre, rimproverandomi per il modo in cui sto trattando la ragazza.
La guardo attentamente ed i suoi occhi cambiano, il colore è sempre lo stesso, ma sembra non esserci più quella piccola scintilla che mi ha fatto innamorare di essi, sono spenti, vuoti.. cosa ho combinato.
Il mio cuore perde qualche battito appena si rende conto del cambiamento improvviso che è avvenuto così drasticamente in lei, ed io finalmente inizio a realizzare, a rendermi conto che ho fatto una grandissima cazzata, di cui sono pienamente responsabile.. anche se l'ho fatta inconsapevolmente, troppo accecato dalla rabbia per rendermi conto di cosa stavo combinando.
La ragazza raddrizza le spalle, assumendo quasi una posizione regale, risultando sempre più rigida e fredda davanti ai miei occhi, che adesso sono così tremendamente dispiaciuti per ciò che ho fatto.
Si allontana lentamente da me e si avvicina a mia madre, seduta al fianco di Kiri, non lasciando nemmeno per un secondo la sua mano, stretta tra le sue.
- mia madre domani mattina verrà a darvi una mano per risolvere questa brutta situazione- dice con tono freddo, e leggermente trattenuto, cercando in tutti i modi di sembrare gentile, quando in realtà si sente perfettamente che adesso è arrabbiata con me per quello che ho detto.
- cercherò di aiutarvi il più possibile- dice sorridendo leggermente verso mia madre, che la ringrazia con lo sguardo.
In qualche modo devo risolvere ciò che ho combinato, riparare un minimo il danno e minimizzare le conseguenze di esso.
Mi avvicino lentamente a loro mentre il mio cuore inizia a battere più velocemente a causa della tremenda paura che sto provando solo all'idea di averla persa.
- Nay..- sussurro richiamandola gentilmente mentre con delicatezza poso una mano sul suo braccio, cercando di richiamare su di me la sua attenzione.
La ragazza si gira di scatto verso di me e mi ringhia rumorosamente contro, mostrandomi i suoi canini appuntiti e affilati, con l'intenzione di spaventarmi e di farmi allontanare da lei.
- non fare così..- sussurro con fare sofferente e dispiaciuto, io non volevo risponderle male, ero troppo accecato dalla rabbia per riuscire a ragionare e pensare lucidamente.. ma lei non mi crederà mai.
-ti prego..- dico in un sussurro quasi impercettibile, supplicandola di dimenticare ciò che è appena successo, di dimenticare ciò che ho detto e di come l'ho detto.. io non volevo Nay, te lo giuro non volevo.
Faccio un passo verso di lei, pronto a prenderla e stringerla a me, ma lei mi ringhia di nuovo contro, stroncando la mia idea sul nascere.
- non mi devi toccare- sussurra quasi digrignando i denti, scandendo bene ogni singola parola.
Vedo sincerità nei suoi occhi, non vuole che io le stia vicino adesso.. ed io posso solo accettare la cosa e cercare di capirla e darle tutto il tempo di cui ha bisogno.
Annuisco leggermente mentre stringo le mie labbra l'una contro l'altra, accettando la sua decisione. Faccio qualche passo indietro lasciando, anche se controvoglia, la mia presa sul suo braccio.
Si gira di nuovo su se stessa, tornando a dedicare tutta la sua attenzione su mia madre, che ha guardato tutta la scena con fare sospetto, anche se cerca di far finta di niente.
- ci vediamo domani mattina..- sussurra la ragazza guardando mia madre per poi avviarsi con passo lento e felpato verso l'uscita, sparendo lentamente dalla mia vista, senza voltarsi neanche una volta in dietro, senza rivolgermi nemmeno uno sguardo.
Scrollo velocemente le spalle e sospiro rumorosamente mentre chino il capo, e mi passo le mani sul viso cercando di nascondermi dallo sguardo attento ed indagatorio di mia madre.
- povero cucciolo..- sento la voce stranamente acuta di mio fratello, con quel suo tono di voce così irritante che utilizza per prendermi in giro, e subito un piccolo interruttore scatta nella mia mente.
-ti ha spezzato il cuore?- chiede girandomi intorno con passo lento, fermandosi davanti ai miei occhi mentre mi guarda con fare divertito.
- smettila..- sussurro cercando in tutti i modi di trattenermi, non voglio tornare a perdere il controllo di me stesso.. a causa di questo mio atteggiamento Nay adesso è arrabbiata con me, e come darle torto?
- dai fratellone.. prendilo come un segno- dice raddrizzando le spalle mentre posa una mano sulla mia spalla.
Il mio sguardo cade sulla sua mano, per poi tornare a guardare lui con fare disprezzante, non mi deve toccare..
- non eravate destinati a stare insieme..- sussurra sorridendo con fare malefico, dove diavolo è finito mio fratello? Non lo riconosco più..
Le mie mani si stringono in due pugni ben stretti mentre cerco di trattenermi dal perdere completamente le staffe.
- ti sei innamorato inutilmente..- continua con un filo di voce, facendo nascere dentro di me un enorme dubbio.. questa voce, la sua voce è la voce del diavolo.
È impossibile, persino la grande madre mi ha dato la conferma che era destino che ci incontrassimo, che è anche per suo volere che noi ci siamo innamorati.. vuole solo ferirmi, ed eppure un po' ci è riuscito.
- Lo'ak!- esclama mamma riprendendo suo figlio per ciò che sta dicendo.
- scusa mamma se tuo figlio è un illuso!- esclama alzando le mani al cielo con fare innocente.
- sta zitto..- sussurro cercando di dargli un'avvertimento, non mi far pentire del bene che ti voglio fratellino..
- oh andiamo Neteyam! Pensavi veramente di poter avere un opportunità con lei?- mi chiede ridendo divertito, ridendo di me, come se io mi fossi veramente illuso di poter stare con lei, di poterla amare.. come se ciò che c'è tra di noi fosse solo frutto della mia immaginazione, un brutto e stupido scherzo giocato dalla mia mente contorta.
- sta zitto!- urlo con fare rabbioso contro di lui, intimidendolo di rimanere in silenzio se non vuole veramente che questa volta gli faccia del male.
- non costringermi a reagire Lo'ak..- sussurro puntandogli un dito contro -non so quanto autocontrollo mi è rimasto in corpo.. e non credo che tu voglia rischiare così tanto per scoprirlo- dico digrignando i denti per la rabbia, minacciandolo apertamente davanti agli occhi vigili e attenti dei nostri genitori.
- sta zitto..- sussurro con un filo di voce per poi posare il mio dito sospeso per aria sul suo petto e spingerlo via con forza, allontanandolo velocemente da me.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora