Capitolo 37

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Tonowari si avvicina a sua figlia, rimasta ormai pietrificata davanti alla dura confessione di mio padre, posando una mano sulla spalla di Nay. La ragazza gira leggermente il capo ed appena scorge e riconosce la mano di suo padre si scosta con uno scatto da sotto il suo tocco.
Nay inizia a girare lentamente su se stessa, guardandosi intorno evidentemente spaesata e sconcertata.
- quando pensavi di dirmelo?- chiede con un filo di voce mentre si passa delicatamente una mano sul viso.
- se non fosse stato per oggi non te lo avrei mai detto- dice mio padre con tono sicuro, quasi insensibile ed apatico, rispondendo subito, senza alcuna esitazione, alla sua domanda.
La ragazza si gira velocemente verso di lui, guardandolo con espressione incredula, come se non volesse credere alle parole che ha appena detto.
- stai scherzando spero..- dice in un sussurro, con la voce tremolante e gli occhi che esprimono solo sofferenza.
- non sto scherzando Nay- esclama mio padre con un tono estremamente serio.
La ragazza lo guarda per qualche secondo, restando immobile, per poi iniziare a ridere istericamente, come se fosse.. divertita da tutto ciò.
- e poi.. hai pure il coraggio di chiedermi perché non mi fido di te- dice con voce rotta, distogliendo il suo sguardo dalla figura di mio padre, non riuscendo più a guardarlo negli occhi.
Si sente tradita.. come se mio padre non dicendole tutta la verità le avesse dimostrato quanto poco valga per lui la sua esistenza.
Io so quanto mio padre tiene a lei, lo ha sempre dimostrato da quando siamo arrivati qui, ma il suo istinto di protezione così asfissiante per lei ha rovinato il bel rapporto che sarebbe potuto nascere tra di loro.
- Nay..- sussurra dolcemente mio padre -tu di me ti puoi fidare.. ciecamente- dice allungando una mano verso il suo viso, con l'intento di accarezzarla.
La ragazza si scosta velocemente, spostando la
mano di mio padre schiaffeggiandola con poca forza, intimidendolo di restare lontano da lei e di non toccarla.
- fidarmi di te, Jake?- chiede con tono incredulo, non credendo minimamente alle sue parole.
- ti rendi conto di cosa mi hai detto?- chiede alzando di poco il tono di voce, che è evidentemente deluso, da lui e dalle sue parole.
- se non fosse stato per oggi tu non mi avresti mai detto niente..- dice mentre il suo tono di voce si alza man mano sempre di più.. chiaro segno del suo disprezzo nei confronti di mio padre, del tutto giustificato.
- ed io dovrei fidarmi di te che mi avresti tenuto nascoste queste informazioni per non so quanto altro tempo?- chiede avvicinandosi a lui, guardandolo dal basso con fare incredulo.
- quante volte ancora dovrò venire da te ad implorarti di dirmi la verità?!- chiede urlandogli contro mentre i suoi occhi diventano sempre più lucidi e spenti.. non emanato più quella luce abbagliante che incantava chiunque la guardasse negli occhi.
- io sto cercando solo di proteggerti!- esclama papà alzando anche lui il tono di voce.
Ed è vero, vuole proteggerla.. ma questo, questo continui mentire, non è il modo adatto per fare ciò.
I miei occhi si fermano sulla ragazza, ed una piccola e luccicante lacrima le riga il viso, bruciando la pelle al suo passaggio. Lo guarda ancora più incredula, come se non riuscisse più a riconoscere chi ha davanti, mentre le sue labbra iniziano a tremare leggermente.. come tutto il resto del suo corpo.
- io non ti ho mai chiesto di proteggermi!- urla con tutta se stessa contro di lui.. alla fine lei ha sempre e solo chiesto di sapere la verità.
Non riesco a guardarla, non in questo stato, non riesco a guardarla e far finta di niente, non posso stare fermo ed impalato senza fare niente mentre il suo cuore cade in mille pezzi.
Mio padre scrolla le spalle mentre io con passo lento e felpato lo supero, avvicinandomi cautamente alla ragazza.. voglio starle accanto, darle tutto il supporto di cui ha bisogno, niente di più.
Mi fermo ad un passo da lei, che continua a tenere i suoi occhi fermi su mio padre, non accorgendosi della mia presenza. Delicatamente allungo una mano verso di lei, sfiorandole il braccio con la punta delle dita.
- no..- sussurra allontanandosi subito da me, facendo un passo indietro, riconoscendomi tramite il mio tocco.
- Nay..- sussurro cercando di richiamare su di me i suoi occhi.. ho bisogno che tu mi guardi Nay, voglio starti affianco e darti conforto, ma non posso farlo fino a quando non mi sarò fatto perdonare per ciò che ho fatto.
Ho bisogno di confessarmi e prendermi tutte le responsabilità e le conseguenze delle mie azioni, ma ho ancora più bisogno di chiederti scusa e di avere il tuo perdono.. il pensiero di averti ferita mi tormenta ininterrottamente.
- no..- sussurra di nuovo scuotendo la testa in segno di negazione, rifiutandosi categoricamente di guardarmi.
- Nay ti prego..- sussurro di nuovo, implorandola di guardarmi, di darmi un qualsiasi cenno di ripensamento.
- lasciami stare Neteyam..- sussurra implorandomi lei questa volta, con la voce spezzata dal pianto silenzioso che sta continuando sulle sue guance.
Si porta una mano sulle labbra, premendo con forza il dorso contro di esse, cercando di trattenere in tutti i modi i singhiozzi che minacciano prepotentemente di uscire. Serra violentemente le palpebre mentre altre due piccole lacrime le rigano il viso, seguendo le scie tracciate da quelle precedenti.
- non fare così..- sussurro facendo un'altro passo verso di lei, allungando un braccio verso di lei.
Con me non c'è bisogno di nasconderti, non c'è bisogno di vergognarti della tua fragilità.. non con me, che sono come te.
Poso delicatamente una mano sulla sua guancia, accarezzandola dolcemente, mentre lei si dimena leggermente, cercando ancora una volta di scappare via da me.
La mia mano libera scorre lentamente lungo la sua pelle, avvolgendo un braccio intorno alle sue spalle, tirandola leggermente verso di me. La mia mano si sposta dalla sua guancia fino alla sua nuca, costringendola a posare la sua testa sul mio petto, mentre la stringo ancora di più a me.
Smette di lottare, di venirmi contro e di cercare di ribellarsi, ormai priva di forze.. si è arresa sotto il mio tocco, sotto lo strano potere che ho su di lei.
Si stringe contro il mio petto, facendosi sempre più piccola tra le mie braccia mentre un piccolo singhiozzo abbandona le sue labbra, cercando un rifugio sicuro in cui nascondersi.
Accarezzo delicatamente la sua schiena, facendo scorrere lentamente la punta delle mie dita sulla sua pelle, con l'intento e la speranza di tranquillizzarla.
Mi si spezza il cuore a vederla così, in queste condizioni.. distrutta da ciò che la circonda e da chi dice di volerle bene.
- mi dispiace..- sussurra mio padre con tono pentito e dispiaciuto, facendo qualche piccolo passo verso di noi.
- papà, lasciala stare.. per favore- dico pregandolo di allontanarsi, di lasciarla stare.. ha fatto anche fin troppo fino ad ora.
Avrà tempo per rimediare al danno che lui stesso ha causato, ma non adesso.. non ora papà.
- Nay..- la richiama mio padre sussurrando, evitando i miei avvertimenti.
La ragazza davanti ai continui richiami di mio padre si stringe ancora di più contro il mio petto, continuando a piangere silenziosamente contro il mio petto.
- papà.. basta- dico con tono basso e voce irritata, deve lasciarla stare.. e la sua insistenza mi sta dando tremendamente fastidio.
Continua ad avvicinarsi a noi, fermandosi a qualche passo dal punto in cui siamo, ed allunga una mano verso di lei, posandola sulla schiena della ragazza, che sussulta all'istante davanti a questo contatto del tutto indesiderato.
Il mio cuore sussulta insieme a lei, iniziando a battere così velocemente e con così tanta forza che quasi mi sta facendo male.
Preso da uno scatto di rabbia mi giro con il capo verso di lui e gli ringhio rumorosamente contro mostrando i canini mentre le mie orecchie si abbassano, assumendo involontariamente una posizione di difesa. La ragazza gira il capo e posa una guancia contro il mio petto mentre io la stringo ancora di più tra le mie braccia con fare possessivo e geloso, scostandola da sotto il tocco di mio padre.
Non l'ho mai fatto in vita mia, non ho mai ringhiato, contro nessuno, mai in nessun caso o occasione.. ma questo è stato diverso. Mio padre deve starle lontano, se lei ha detto di non fidarsi e tramite il linguaggio del corpo ha espresso il desiderio di non essere toccata da lui, allora lui non la deve toccare.
Gli occhi di mio padre si spalancano davanti a questa mia reazione, ed io lo guardo minacciandolo con lo sguardo di restare lontano, di non toccarla.
- per favore.. lasciala stare- dico mantenendo sempre un tono rispettoso, scandendo bene ogni singola parola, quasi digrignando i denti.
Sono arrabbiato, il sangue mi ribolle nelle vene, ma il pensiero che lui sia mio padre e che non posso rivolgermi a lui come più mi pare e piace mi frena dal reagire in mano modo.
Mi guarda per qualche secondo, ancora incredulo per ciò che ho fatto, rendendosi conto di ciò che sarei capace di fare per lei. Scrolla le spalle, annuendo leggermente con in capo, con fare consapevole, per poi fare segno con un cenno della testa a mia madre e mio fratello di seguirlo e andarsene, allontanandosi da noi.
Li seguo con lo sguardo per qualche secondo, assicurandomi superficialmente che siano andati via, per poi dedicarmi completamente alla ragazza ancora stretta tra le mie braccia.. ho bisogno, sento la necessità di chiederle scusa adesso.
Abbasso il capo verso di lei, lasciando la mia presa su di lei per posare le mie mani sulle sue guance, cercando disperatamente il suo sguardo.
- mi dispiace.. mi dispiace da morire Nay- sussurro con tono affranto e pentito, mi sento tremendamente in colpa per ciò che ho fatto e detto, i sensi di colpa mi stanno logorando lentamente ed io non riesco più a sopportarlo, a far finta di niente davanti ai suoi occhi.. ho bisogno del suo perdono.
Le accarezzo delicatamente le guance con la punta delle dita, asciugando con estrema cautela la sua pelle, ancor bagnata a causa delle lacrime, che per fortuna si sono fermate.
- non avrei mai dovuto dirti quelle cose.. ma ero nel panico più totale e non sapevo cosa fare- dico con voce leggermente incrinata, non riesco a convivere con il pensiero di essermi rivolto a lei in quel modo, di averla trattata come se non fosse niente, come se fosse insignificante, cosa che non è..
- non ci vedevo più dalla rabbia e me la sono presa con te, che cercavi solo di aiutarmi e di starmi vicino- continuo sperando con tutto il mio cuore che lei possa accettare questa sorte di scuse.
- Neteyam..- sussurra cercando di richiamarmi, ma ho troppa paura che rifiuti le mie scuse e che rifiuti me per ciò che le ho fatto.
- perdonami ti prego..- sussurro supplicandola di dimenticare cioè che è successo, mentre il mio cuore viene intrappolato in una morsa quasi mortale, dovuta dalla paura di perderla.
Le sue braccia si stringono intorno al mio busto, accarezzandomi delicatamente la schiena con la punta delle dita, facendomi istantaneamente rabbrividire sotto il suo tocco. Sorride leggermente davanti alla reazione che il mio corpo ha costantemente sotto il suo tocco, ed io adesso sono ancora più confuso di prima.. perché stai sorridendo? Cosa significa Nay?
I suoi occhi si spostano dal mio sguardo, interrompendo il legame che si era creato tra i nostri occhi e sospira leggermente.
Con un piccolo scatto si alza sulle punta, allungandosi verso di me, facendo sfiorare leggermente le nostre labbra, lasciandomi un piccolo bacio a fior di labbra su di esse.
- non ci arrivo se non ti abbassi almeno un po'..- dice con un filo di voce prendendosi in giro da sola. I miei occhi si sbarrano leggermente sorpreso per il gesto che ha appena compiuto nei miei confronti.
Mi schiocca due dita davanti agli occhi, cercando di riacquistare di nuovo la mia attenzione.. purtroppo mi sono perso nel guardarti mentre cercavo di realizzare il fatto che tu mi abbia appena perdonato senza troppi ripensamenti o dubbi.
- allora..?- sussurra inclinando leggermente la testa di lato, lasciandosi andare contro il palmo della mia mano -me lo dai un bacio o dovrò aspettare ancora per molto?- chiede sorridendo leggermente mentre si inumidisce velocemente le labbra.
Un sorriso nasce spontaneamente sulle mie labbra, simbolo dell'estrema felicità che mi ha regalato in pochi secondi. Mi abbasso velocemente verso di lei, incurvando leggermente la schiena, facendo scontrare le nostre labbra. Le lascio tanti e piccoli baci a stampo sulle labbra, facendomi completamente trasportare dalla felicità del momento. Sorride ampiamente contro le mie labbra, ridacchiando silenziosamente, divertita da questa mia strana ed esuberante reazione. Poso per l'ennesima volta le mie labbra sulle sue, sospirando contro di esse, prolungando più del solito questo ultimo bacio, che libera il mio cuore dalla morsa mortale della paura.
- ma che cazzo..- esclama all'improvviso una voce, che io conosco fin troppo bene, facendomi sussultare per lo spavento e la sorpresa.
Mi giro di scatto verso la direzione da cui è arrivata la sua voce, ritrovandomi davanti la figura slanciata e leggermente trasandata di mio fratello, che ci guarda con gli occhi leggermente sbarrati per la sorpresa di vedere una scena del genere.
- Lo'ak..- sussurro sorpreso di vederlo ancora qui, lui non era andato via insieme ai nostri genitori? Sei così sorpreso per quello che hai appena visto Lo'ak?
Lui non aveva mai avuto una prova chiara e concreta del rapporto che è nato e su è instaurato fortemente tra me e Nay.
Non ci ha mai creduto, mi ha sempre dato del pazzo a credere, anzi, "immaginare" che ciò potesse accadere realmente, come se i sentimenti che lei prova per me li avessi solo sognati.. caro fratellino, adesso chi è il pazzo che si è illuso di poter avere una possibilità con lei?

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora