- mi fai un sorriso?- chiedo girando leggermente il capo verso la ragazza dagli occhi color miele, guardandola attentamente mentre camminiamo insieme verso il villaggio.
Alza la testa verso di me, posando una guancia contro la pelle del mio braccio, ancora stretto intorno alle sue spalle.
Mi guarda per qualche secondo, rivolgendomi un veloce e piccolo sorriso, che subito scompare mentre lei abbassa lo sguardo verso la sabbia sotto di noi.
- potevi sforzarti un po' di più.. poco fa ho ringhiato contro mio padre per te, un sorriso
me lo devi- dico con tono ironico, scherzando sul fatto che realmente farei di tutto per lei, anche mettermi contro la mia famiglia.
- hai ragione..- dice con un filo di voce tornando ad alzare il capo e puntare i suoi occhi davanti a se -anche se si notava che era la tua prima volta..- dice prendendomi evidentemente in giro mentre mi guarda con la coda dell'occhio, non ho mai voluto ringhiare contro nessuno, in nessuna circostanza, è una mia scelta personale.. ma oggi mi è venuto spontaneo farlo.
-dovresti apprezzare il gesto, non la riuscita- dico cercando di mantenere alto il mio orgoglio, gonfiando leggermente il petto, nascondendo dietro questa stupida scusa il fatto che io stia provando in tutti i modi a farla sorridere.
Una piccola risatina abbandona le sue labbra e con un piccolo scatto si porta subito una mano davanti alle labbra, cercando di trattenersi per non distruggere il mio povero ego.
- che ti ridi?- chiedo sorridendo ampiamente mentre mi fermo sul posto, costringendola a fermarsi a sua volta.
Fa un passo in avanti, liberandosi dalla presa del mio braccio e si gira verso di me, posizionandosi ad un palmo dal mio corpo.
- ti da fastidio perché lo so fare meglio di te?- chiede stuzzicandomi apertamente, e nei suoi occhi vedo comparire una parvenza di felicità.
Sta tornando ad essere felice e a sorridere spontaneamente.. finalmente amore mio.
Increspo violentemente le labbra, cercando di trattenere un evidente sorriso mentre incrocio le braccia al petto.
- cosa te lo fa credere?- chiedo abbassandomi leggermente verso di lei, guardandola dall'alto mentre incurvo leggermente la schiena, fermandomi ad un palmo dal suo viso.
- ti rode..- dice analizzando attentamente i miei occhi, cercando di scovare dentro di essi la verità -ammettilo..- dice con un filo di voce, provocandomi apertamente.
Il mio cuore inizia a battere sempre più veloce, ed io mi lascio travolgere da questa sensazione di leggerezza che solo lei riesce a trasmettermi.
Mi avvicino lentamente al suo viso mentre i miei occhi cadono lentamente sulle sue labbra, che mi richiamano incessantemente.
- mi rode da morire..- sussurro sulle sue labbra, pronto a fiondarmici sopra, ma lei sembra avere ben altri piani.
Un verso di soddisfazione, molto acuto e forte, abbandona le sue labbra, facendomi sussultare leggermente a causa della sorpresa.
- lo sapevo!- esclama con tono soddisfatto mentre lega le sue braccia intorno al mio collo.
Con un veloce scatto decidere di mettere in pericolo le nostre vite e di lasciarsi completamente andare, alzando i piedi da terra, posando tutto il peso del suo corpo sulla presa che ha sul mio collo.
Le sue gambe si legando velocemente intorno alla mia vita, aggrappandosi completamente al mio corpo, mentre io quasi perso l'equilibrio, non mi aspettavo che decidesse così all'improvviso di usarmi come se fossi un ramo a cui aggrapparsi.
Le mie braccia si stringono intorno alla sua vita, e mi tiro su con la schiena, trascinandola con me mentre cerco di ritrovare il giusto equilibrio per stare in piedi.
- questo è un agguato- dico ridendo leggermente mentre poso le mie mani sulle sue cosce, per poi spingerla con forza, facendola saltare leggermente in aria in modo tale da prenderla e riuscire a mantenere meglio il suo peso.
Si stringe contro il mio corpo, aumentando la presa sul mio collo, azzerando completamente la distanza tra di noi. Alza leggermente la testa per poi girarsi verso di me e lasciare un piccolo morso sulla mia guancia.
Sussulto subito davanti al suo gesto così tremendamente scontato ma che comunque mi ha colto di sorpresa.
Inizia a ridere di gusto notando la mia reazione e l'espressione sorpresa che ho stampata in volto. La guardo per qualche secondo con la coda dell'occhio, cercando di trattenere un sorriso, per poi prendere all'improvviso la decisione di vendicarmi.
Poso le mie mani sui miei fianchi e velocemente la allontano da me, facendola saltare in aria. La tengo saldamente, evitando in qualsiasi modo che mi scivoli dalle mani, mentre la faccio ricadere sulla mia spalla. Un piccolo urlo abbandona le sue labbra appena crolla contro la mia schiena, ritrovandosi a testa in giù dietro le mie spalle.
Mi incammino verso il villaggio, trascinandola via con me, costretta in ogni caso ad andare ovunque io vada.
Lego un braccio intorno alle sue gambe, ferme davanti al mio petto, tenendola saldamente in modo tale che non rischi di cadere o scivolare via.
Giro il capo verso il suo bacino, fermo all'altezza del mio viso e lascio un piccolo morso sul fianco, facendola sussultare leggermente contro la mia pelle.
- ti stai divertendo?- mi chiede da dietro le mie spalle mentre lega le sue braccia attorno al mio bacino, tenendosi saldamente a me per la paura di cadere a testa in giù contro il terreno.
- da morire..- esclamo con tono molto soddisfatto mentre sorrido divertito, ma questo lei non può vederlo.
Mi da un veloce e leggero schiaffo sulla schiena, infastidita dal fatto che io possa prenderla con la forza e levarle la facoltà di decidere.
Mi fermo a pochi passi dal confine del villaggio, pronto a tornare a casa e dividermi da lei, anche se molto controvoglia.
Le mie mani si posano di nuovo sui suoi fianchi mentre mi chino leggermente verso il terreno e con molta delicatezza la tiro su con la forza. Lascia la presa sul mio bacino e fa scorrere le sue mani lungo la mia pelle, come forma di prevenzione in caso dovesse sbilanciarsi e cadere, aiutandomi a tirarla giù.
Faccio posare i suoi piedi sulla sabbia, e lei con uno scatto si tira su, staccandosi dalla mia schiena, tornando a stare in piedi da sola sulle sue stesse gambe.
Mi tiro su, tornando a stare dritto mentre le mie mani non si staccano neanche per un'istante dai suoi fianchi.
Appena posso i miei occhi su di lei vedo un espressione evidentemente scocciata ed infastidita sul suo viso, mentre mi guarda male tramite un piccolo e sottile spiraglio tra le sue palpebre.
- non guardarmi così- dico ammiccando nella sua direzione, divertito dalla sua finta protesta contro di me.
Ci pensa per qualche secondo per poi rispondermi con una veloce e buffa linguaccia, comportandosi esattamente come farebbe una bambina estremamente capricciosa e permalosa.
- dovremmo dividerci per entrare- dice mentre gira il capo verso il villaggio dietro le sue spalle -ancora non abbiamo reso la cosa pubblica, ed è meglio evitare male lingue o dispetti- dice rivolgendomi un piccolo sguardo dispiaciuto. Si preoccupa di ciò che la gente potrebbe dire su di lei o sulla sua famiglia in caso dovesse uscire l'argomento "scelta all'oscuro di tutti" o "scelta non dichiarata", e fa bene a preoccuparsi, immagino che il suo primo pensiero sia "cosa diranno sui metodi con cui mi ha cresciuta mio padre, metteranno in discussione la sua parola ed il suo valore".. è un pensiero che mi farei anche io, detto in tutta sincerità.
- lo so.. sta tranquilla, non mi offendo per così poco- dico mettendola sul ridere e lei ridacchia leggermente davanti a questa mia piccola presa in giro verso me stesso.
Abbassa la testa mentre posa le sue mani sul mio petto, nascondendosi dai miei occhi mentre continua a sorridere.
- almeno un bacio me lo dai?- chiedo inclinando leggermente la testa di lato, guardandola attentamente.
- siamo troppo esposti- dice allontanando una mano dal mio petto per indicare con un dito il villaggio dietro di se.
Alzo un attimo lo sguardo, puntandolo contro il villaggio davanti a me mentre sospiro silenziosamente.
Ma una piccola idea si fa spazio all'improvviso nella mia mente.. perché non usare una mia caratteristica a mio vantaggio?
Con un piccolo scatto faccio un ampiamente falcata in avanti, girando attorno alla ragazza. Mantengo le mani ferme sui suoi fianchi, trascinandola con me, facendola ruotare su se stessa, in modo tale che adesso sia io a dare le spalle al villaggio.
- risolto il problema- dico riferendomi al fatto che con l'evidente differenza di altezza tra di noi io abbia trovato una soluzione,
cioè nasconderla dietro il mio corpo.
Alza il suo sguardo verso di me, guardandomi dal basso mentre un piccolo sorriso imbarazzato compare sulle sue labbra, esprimendo tramite i suoi occhi una felicità mai vista prima d'ora.
Sorrido ampiamente mentre mi avvicino a lei, posando delicatamente le mie labbra sulle sue, facendo nascere un piccolo bacio, che purtroppo dura meno di quando in realtà sperassi.
Sospira con fare sollevato sulle mie labbra, facendomi sorridere leggermente mentre mi allontano lentamente da esse.
Si avvicina a me, legando le sue braccia intorno al mio gusto mentre si stringe contro il mio petto.
Posa il mento contro di esso e mi guarda dal basso con questi occhioni sognanti.. chissà a cosa sta pensando.
Lascio lentamente la presa suoi suoi fianchi, portando le mie mani verso il suo viso, posandole delicatamente sulle sue guance.
Con la punta delle dita sfioro con estrema delicatezza i contorni del suo viso, analizzando ogni singolo centimetro di esso.
Un piccolo vuoto inizia a farsi spazio nel mio petto, facendo così tornare i sensi di colpa per ieri sera ed il modo in cui l'ho trattata. Sento di non aver sistemato le cose, di non essermi scusato al meglio e lei merita il meglio.
- scusami ancora per ieri sera..- sussurro con tono sofferente, chinando la testa verso di lei -io..- sbuffo sonoramente, frustrato dal fatto di non riuscire a trovare le parole adatte per chiederle scusa nel modo più adatto.
-sono stato veramente pessimo..- dico con un filo di voce, posando delicatamente la mia fronte contro la sua, chiudendo gli occhi a causa della paura di una possibile brutta risposta.
All'improvviso si allontana da me e posa un piccolo e tenero bacio sulla mia fronte, sorprendendomi leggermente per questo suo gesto così spontaneo ed improvviso.
- basta scusarsi.. ormai è passato- dice con un filo di voce mentre si riavvicina a me, strusciando leggermente il suo naso contro il mio.
-ora dobbiamo andare..- dice facendomi capire che ci vedremo direttamente domani, e che il tempo a nostra disposizione per stare insieme è finito, forse troppo presto.
Annuisco leggermente contro il suo viso, acconsentendo, anche se controvoglia, al fatto che adesso ci dovremmo dividere.
Si avvicina con un piccolo scatto a me, lasciando un piccolo bacio a fior di pelle sulle mie labbra, per poi interrompere la sua presa sui miei fianchi e allontanarsi da me, sfuggendo dalle mie grinfie.
Gira intorno al mio corpo, avvicinandosi con passo lento al gradone che da inizio al villaggio, separandolo dalla spiaggia. Mi giro lentamente verso di lei, tornando a guardare il villaggio e gli immensi corridoi in cui la sagoma di Nay si rimpicciolisce sempre di più, fino a scomparire del tutto.
Sospiro silenziosamente mentre scrollo velocemente le spalle, leggermente infastidito da questa separazione momentanea, è il momento della giornata che odio di più, per non parlare di quelle giornate in cui non riesco propio a vederla.. dio mio.
- e così..- una voce mi coglie alla sprovvista, sorprendendomi mentre sono del tutto concentrato nel perdermi tra i pensieri -ami mia sorella- dice questa voce , e girando lo sguardo riesco a collegare la voce ad un volto.
La figura di Aonung, lontana pochi metri da me, intento a guardarmi attentamente, si avvicina a me con passo lento e le braccia incrociate al petto.
Lo guardo attentamente rimanendo impassibile mantenendo una postura rigida ed un espressione indifferente in volto.
- lo ammetto.. avevo già intuito qualcosa diverso tempo fa- dice fermandosi a pochi passi dal mio corpo -e alla fine siete riusciti a ritrovarvi..- dice sorridendo leggermente, quasi ghignando, mentre inclina leggermente la testa di lato.
- cosa vuoi Aonung?- chiedo con tono fermo ma non troppo duro, non voglio sembrare indisponente o semplicemente infastidito dalla sua misteriosa e improvvisa apparizione.
- quanto ami mia sorella?- mi chiede evitando di rispondere alla mia domanda, ponendomene un'altra.
- ti interessa realmente?- chiedo riferendomi indirettamente al loro trascorso degli ultimi mesi.
- è mia sorella, mi interessa ed anche molto- dice rispondendomi con tono sorpreso, come se la sua risposta fosse tremendamente scontata e la mia domanda del tutto infondata.
- eppure giurerei di averti sentito dire il perfetto contrario qualche settimana fa..- dico incrociando le braccia al petto, assumendo un atteggiamento indisponente che io stesso odio, ma che in certi casi mi viene naturale assumere.
Il sorrisino scompare velocemente dalle sue labbra, apparendo magicamente sulle mie, mentre lui mi guarda evidentemente infastidito.
- non intrometterti in questioni di famiglia..- sussurra evidentemente irritato per via delle mie parole.
- Nay mi ha scelto..- dico facendo un piccolo passo verso di lui -quindi diventerò anche io uno di famiglia..- sussurro guardandolo con aria soddisfatta ed un piccolo sorriso ammiccante stampato sulle labbra.
Ringhia silenziosamente a labbra serrate, guardandomi con le fiamme dell'inferno iniettate gli occhi, ma all'improvviso questo fuoco sembra spegnersi.
Sospira silenziosamente ed abbassa lo sguardo mentre velocemente torna in se, raddrizzando le spalle che prima ruota leggermente.
- ascoltami Neteyam..- dice con un filo di voce per poi schiarirla leggermente con un piccolo colpo di tosse, alzando velocemente il suo sguardo su di me -so che ciò a cui tu ed i tuoi fratelli avete assistito non è il mio miglior biglietto da visita- dice pronto a mettere in chiaro le cose e a spiegarmi come realmente stanno i fatti.
- sono sembrato uno stronzo, ed è vero, lo sono.. ma sono anche l'unico figlio maschio- dice sottolineando il fatto di essere l'unico tra le sue sorelle -e come fratello ho sempre avuto il compito di mettermi in mezzo e proteggerle- lo guardo attentamente, cercando di scovare tramite i suoi occhi la veridicità delle sue parole.
- questo morboso senso protettivo ce l'hai anche tu, non puoi negarlo- dice sottolinenando a grandi linee questo piccolo aspetto che abbiamo in comune.
- so che mi capisci e so anche che sei perfettamente a conoscenza dei forti litigi che avvengono tra fratelli- dice alzando leggermente le sopracciglia, cercando da me un cenno di conferma, che gli do dopo qualche secondo di riflessione con un piccolo cenno affermativo del capo.
- in situazioni del genere ci si fa prendere dalla rabbia, che ci rende completamente ciechi- dice cercando di farmi ragionare, ed io spero solo che questo non sia uno dei suoi modi per cercare di abbindolarmi.
- con questo non mi sto giustificando per ciò che ho fatto e detto.. so di aver sbagliato, e sono consapevole del male che ho provocato sia a Nay che a Tsireya- dice ammettendo la verità, o almeno quella che sembra essere.. a primo impatto mi sembra essere sincero, ma questo lo confermeranno solo i fatti e le sue azioni future.
- la mia rabbia è durata anche per fin troppo tempo, e ne sono pienamente cosciente- annuisco leggermente davanti alle sue parole, facendogli capire che lo sto ascoltando, e con molta attenzione anche.
- io amo le mie sorelle come tu ami i tuoi fratelli..- dice toccando un tasto per me dolente, essendo che mio fratello sta continuando a ferirmi profondamente ed in continuazione in quest'ultimo periodo, mettendo in dubbio l'amore reciproco che ci dovrebbe essere tra di noi, facendomi pensare che provenga solo da un verso, cioè il mio, purtroppo non corrisposto.
- amo Nay ed amo Tsireya, le amo allo stesso modo, ed amerò allo stesso modo anche il quarto in arrivo- dice riferendosi al quarto figlio che Ronal tiene ancora in grembo.
- ed è proprio in nome di questo amore che io voglio sapere se tu ami realmente mia sorella o no- dice tornando di nuovo al dunque, al nocciolo della questione da cui è partito tutto questo discorso.
- io amo Nay più di qualunque altra cosa- dico rispondendo subito davanti alla sua evidente proposta, che è sembrata più una pretesa.
-non basta Neteyam.. la ami quanto?- chiede volendo una dimostrazione ancora più chiara delle mie inutili e futili parole.
Abbasso la testa, distogliendo il mio sguardo dal suo, portandolo sulla sabbia sotto di me, mentre inizio a torturarmi l'interno guancia, mordicchiandolo avidamente con i denti.
- la amo più dei miei fratelli..- dico ammettendo una verità che fa male ammettere a me in prima persona, ma mai quanto ai miei principi.. ho sempre messo la famiglia, ma soprattutto i miei fratelli prima di ogni altra cosa, ma l'amore che provo per quella ragazza supera l'amore per i miei fratelli, calpestando duramente tutti i miei principi morali.
Non l'ho mai ammesso, neanche a me stesso, ma se non avessi amato così tanto quella ragazza io avrei lasciato perdere lei e sarei corso da mio fratello.. sembra brutto dirlo, ma preferisco perdere un fratello che se ne frega altamente di me piuttosto che perdere lei. Fossi stato il Neteyam di qualche mese fa, quello della foresta, non avrei mai neanche pensato ad una cosa del genere, e sarei quasi schifato di me stesso, della persona che sono adesso, soprattuto davanti alla notizia di aver ringhiato contro mio padre.
- ho mandato a puttane il rapporto con mio fratello per lei- dico con un filo di voce alzando di nuovo il capo, posando il mio sguardo nel suo, leggermente sorpreso davanti a questa notizia.
- ti può bastare questo?- chiedo dopo diversi secondi di silenzio, curioso di sapere se adesso si fidi di me e che sia certo della veridicità dell'amore che provo per sua sorella.
Mi guarda attentamente per diversi secondi per poi allungare una mano verso di me, lasciandola sospesa a mezz'aria mentre mi rivolge un piccolo accenno di sorriso.
Abbasso il mio sguardo sulla sua mano, che aspetta solo che io l'afferri.. è un gesto di pace, un segno di rispetto e approvazione o un semplice gesto di "amicizia"?
Qualsiasi cosa sia è sempre meglio averlo dalla mia parte che contro, è comunque suo fratello.. e se è riuscita a perdonarlo lei allora io chi sono per rimanere ostile nei suoi confronti?
Con un piccolo cenno di sorriso allungo una mano verso di lui, stringendo questa tregua tra di noi, avvolgendo le mie dita intorno al suo braccio mentre lui fa lo stesso, afferrando saldamente la mia presa.
- benvenuto in famiglia Neteyam..- dice con un filo di voce, sorridendomi ampiamente con occhi estremamente sinceri.
Ricambio il sorriso, evidentemente imbarazzato dalle sue parole e dal fatto che io sia riuscito a conquistare la sua fiducia confessandogli l'unica parte che non sopporto di questo sentimento di amore così carnale e profondo che provo per sua sorella.. cioè che questo amore sia in grado di sorpassare ed eclissare completamente l'amore che provo per la mia famiglia.
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𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞 -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-
FanfictionLe responsabilità ricadono sempre su qualcuno, devono sempre ricadere su qualcuno. Ma una cosa è il dovere ed un'altra cosa è il piacere.. Cos'è veramente il piacere? E se fosse solo un illusione? Alla fine come può sapere cos'è il "piacere" un rag...